Marco85 ha scritto:Il problema dell'università di oggi è che ci sono troppi corsetti inutili come quelli di Priolo e Noto che tolgono spazio alle università serie. Queste hanno bisogno di fondi da investire in attività di ricerca per garantire la rinascita di un settore come quello dell'istruzione da sempre inferiore a quello degli altri paesi europei. Una politica sbagliata negli ultimi 15 anni ha portato a una crescita esagerata del numero dei corsi di laurea in zone che non hanno una grande tradizione in questo settore. Ragazzi quando dovete fare una scelta così importante non scegliete l'università sotto casa per questioni di comodità, perchè ne risentirà la validità e la credibilità del vostro titolo di studio.
ragazzi,purtroppo per quanto fastidioso possa sembrarvi questo ragionamento è corretto e pienamente condivisibile.Purtroppo in Italia molti comuni hanno preteso di avere sedi universitarie in parte anche per poter aumentare le clientele. Questa politica ha creato università e facoltà distaccate ridicole, dei veri e propri diplomifici che non preparano e non formano ma sopratutto che sono considerati dal mondo del lavoro dei luoghi di apprendimento e cultura risibili.Questa politica di massificazione e campanilismo dei nostri politici ha screditato i laureati in genere (una volta considerati presuntivamente soggetti preparati e competenti)
Certo fa comodo studiare sotto casa e abbatte le spese delle famiglie nostrane ma a parte questo bisogna guardare il rovescio della medaglia.
Molti di coloro che oggi sono laureati non sono competitivi,hanno speso molto tempo e denaro, hanno una pergamena poco sfruttabile e rimangono disoccupati con poche possibilità di crescita. A conti fatti possono "spacchiarsela" di avere una laurea ma a differenza di chi non si è iscritto in un'Università seria o di chi ha scelto di lavorare senza titoli universitari si trova in mezzo ad una strada,senza un lavoro e con poche prospettive di guadagno e di successo.Tantissimi anni fa la laurea era un mezzo per giungere al successo, era un qualcosa che in pochi possedevano e che dava tante propsettive di guadagno e di lavoro.Oggi la laurea non è più così.Chi acquisisce una laurea in una facoltà seria ha già tantissime difficoltà, figuriamoci chi la acquisisce in una facoltà di serie B dove "sfornano" laureati considerati di serieB che dinanzi a colloqui di lavori seri sono costantemente snobbati (e parlo perchè conosco l'esperienza di tantissimi colleghi e perchè ho lavorato per anni in imprese di un certo spessore)
A molti genitori/figli tutto questo interessa relativamente, spesso molti si iscrivono all'università per vantarsi di avere un titolo,perchè averlo è essenziale per darsi un tono sociale,perchè averlo permette di differenziarsi dal prossimo.Purtroppo quando si esce dal mondo delle fiabe universitario si impatta con la realtà lavorativa e lì la realtà è del tutto diversa ed in tanti rimpiangono di aver perso tempo e denaro per acquisire il titolo.
Oggi se si vuole essere competitivi bisogna innazitutto avere le idee chiare in funzione delle prospettive di lavoro. Ci si vuole iscrivere in un corso universitario? bene allora inanzitutto evitate di scegliere corsi solamente perchè semplici,piacevoli e vicini.
1) Scegliete percorsi universitari che possano darvi prospettive di lavoro in base a ciò che offre il mercato.
2) Scegliete un percorso di studi che sia ANCHE piacevole in ragione delle vostre attitudini e preferenze.
3) Scegliete l' Università seria tenuta in alta considerazione dal mondo dell'impresa e che vi formi realmente.
ma sopratutto non iscrivetevi alla prima facoltà che vi viene in mente senza obbiettivi prestabiliti e senza sapere cosa voler fare nella vostra vita post-universitaria. Queste persone sono quelle che rimpiangeranno maggiormente il tempo sprecato inutilmente