Robin ha scritto:Racconta il saggio....
Un giorno una rana si apprestava ad attraversare un piccolo ruscello quando vicino alla riva scorse uno scorpine. La rana si fermò atterrita aspettando l'attocco del temibile nemico da un momento all'atro. Invece lo scorpione rimase immobile e con voce supplichevole chiese alla rana se lo aiutava ad attraversare il corso d'acqua visto che non sapeva nuotare. La rana dopo aver riflettuto rispose: ma chi mi garantisce che metre io ti porto sulle spalle, nuotando per attraversare il ruscello, tu non mi uccidi con il tuo veleno ? Lo scorpione le rispose : fai bene a dubitare di me, ma sarei stupido ad ucciderti metre attraversiamo perchè morirei anch'io. Così la rana si convinse e caricò sulle spalle lo scorpione e cominciò a nuotare. Mentre erano al centro del ruscello lo scorpione, improvvisamente, colpì col suo aculeo avvelenato la rana. Questa con l'ultimo alito di vita chiese allo scorpione: ma che hai fatto? Oltre ad uccidere me hai ucciso te stesso.
Lo scorpione rispose "è nella mia natura" non riesco ad agire diversamente..........
Proprio come certi siracusani che sono come i cani dei macellai, che non ne vogliono più loro perchè sazi ma non vogliono che altri facciano " comu e cani re ucceri, nu ni vonu iddi e nun vonu ca l'autri ni mangiunu" Ciao a tutti, Antonio