Vi riporto un topic da me aperto tempo fa nella sezione "Argomento libero" del SiRaFoRuM.....
Asfalto(?) aretuseo
Un problema annoso, un aspetto che è quasi diventato una caratteristica della nostra città: quando parli di Siracusa ti vengono in mente tutte le sue bellezze, ma purtroppo anche le sue strade.
Chi non ricorda la vecchia canzoncina in dialetto dove un pover ’uomo elencava tutti i difetti fisici della donna a lui promessa in sposa, difetti che venivano “cummighiati” dalla di lei dote? Ebbene qualcuno aggiunse una strofa a quella filastrocca…..iavi a facci puttusa puttusa ca pare nà strata i Sarausa….e via discorrendo.
Da anni non bastano le innumerevoli buche presenti nelle nostre strade a farci incaz…., ehm, arrabbiare ma abbiamo davanti, anzi sotto i pedi o sotto le ruote, un’altra questione: l’asfalto.
Il manto stradale aretuseo, ormai famoso in tutto il pianeta, è più simile ad una pista di pattinaggio sul ghiaccio che ad un normalissima strada bitumata.
Liscissimo, talmente levigato che si ci potrebbero fare esperimenti in assenza di attrito radente.
Sembra un problema di secondo conto, ma non è affatto così.
Pericoloso, non c’è bisogno di altri aggettivi. Una trappola specialmente per gli ignari automobilisti che vengono da fuori, sia in inverno quando è spesso coperto da un sottilissimo velo d’acqua a formare la famosissima “saponata” (essendo molto poco permeabile), sia in estate quando il forte caldo lo rende ancora più scivoloso.
E gli automobilisti stanno seduti su 4 belle gomme, e i poveri motociclisti ( a volte ne sono vittima anche i tranquilli ciclisti).
Per dare un’idea del grip offerto dal nostro asfalto invito tutti a cercare di stare fermi al semaforo della balza di Akradina, in piena estate seduti su un motorino senza l’ausilio di un paio di scarpe con la suola molto morbida.
E questo è il problema di gran lunga più importante, sì perché poi ci sono le questioni che fanno da corollario. Tra queste c’è indiscutibilmente l’aspetto acustico, infatti l’asfalto ha anche il vantaggio, rispetto altri tipi di pavimentazioni, di diminuire il rumore del rotolamento degli pneumatici dei veicoli che vi circolano sopra. Il nostro eroe da questo punto di vista peggiora le cose, perché si sentono “sghiddare” più auto o moto a Siracusa, sia in frenata che in accelerazione, che in tutti gli autodromi del mondo messi insieme e non perché i cittadini aretusei si sentono novelli Schumacher impegnati in un Gran Premio su un tracciato cittadino stile Montecarlo.
Tutta colpa dell’eccessiva levigatezza del manto stradale, il fenomeno viene amplificato con le temperature africane a cui siamo abituati in estate.
Ma qual è la causa di tutto ciò?
A prima vista potrebbe essere il caldo cocente che squaglia l’asfalto, ma basta andare nella vicina Catania per vedere scomparire come per magia il problema. Ma allora?
Il nocciolo della questione è l’inerte usato per fare l’asfalto in parole più semplici quelle pietruzze che vanno unite al catrame e al bitume.
Siracusa è famosa per la sua pietra bianca, di cui ne sono ricche le cave sparse nella sua provincia, una pietra calcarea ottima per la scultura, materia prima dei tanti capolavori architettonici di cui Siracusa può vantarsi. E’ proprio il fatto di essere così facilmente levigabile che la rende inadatta ad essere usata come componente dell’asfalto. E allora, viene da chiedersi, perché la si sceglie anche per questo impiego? Semplicemente perché la legge non obbliga, giustamente, le ditte che vincono un appalto di costruzione o manutenzione straordinaria di una strada, ad usare un tipo d’inerte rispetto ad un altro e quindi queste imprese di solito acquistano quello che viene prodotto in zona per un evidente risparmio sul trasporto.
Viene perciò da chiedersi se questo problema sia irrisolvibile. Non credo sia così una soluzione bisogna trovarla. Si potrebbe suggerire, per empio, al Comune, cioè all’ente appaltante, di acquistare un quantitativo di inerte dalle cave etnee (che tra l’altro è ricco di una componente silicea che rende l’asfalto simile a quello degli autodromi, cioè ad elevata aderenza e perciò ad elevata sicurezza) e strutturare l’appalto in modo tale che la spesa ne tenga conto. E’ da sottolineare poi che se la situazione indecente delle nostre strade avesse maggiore considerazione a palazzo Vermexio, sicuramente sarebbe affrontata in modo diverso, infatti le nostre strade andrebbero riasfaltate almeno ogni anno, comportando perciò un notevole impegno economico.
Vedremo se qualcosa sarà fatta in tal senso, agli automobilisti aretusei non resta col consolarsi pensando che ogni volta che escono di casa hanno a disposizione una palestra grande quanto tutta la propria città per affinare le proprie doti di guida, magari un giorno grazie alle nostre strade ci potremo vantare di avere un concittadino campione del mondo rally.