Meduse, in arrivo una nuova ondata. Per l'ottavo anno consecutivo saranno le regine incontrastate del Mediterraneo facendo dannare esperti e bagnanti.
Pubblicato il 24/06/08 in Scienze e tecnologie
Anche quest'anno saranno le regine incontrastate dei mari. Colorate, eleganti nelle forme, danzanti nella onde, temute per le loro punture fastidiose. Gli scienziati le chiamano Pelagiae nocticulae o “mauve stingers”. Vivono in mare aperto, fluttuanti in colonne d'acqua, sospinte alla deriva da correnti marine. Sono le meduse (guarda le foto) ed appartengono al phylum dei coralli o delle gorgonie, costituite per il 98-99 percento di acqua e presentano consistenza gelatinosa. In Oriente vengono pescate, essiccate, tagliate a fettine e gustate con la salsa di soia. In realtà sono la dannazione di bagnanti e vacanzieri. Le loro dinamiche evolutive stanno facendo ammattire intere equipe di biologi e studiosi degli ecosistemi. Solitamente hanno un ciclo vitale di sei anni. Un team di scienziati adesso sta approntando un monitoraggio delle coste italiane e greche, per studiare il fenomeno. Gli esperti sostengono che la loro diffusione a macchia d'olio, per l'ottavo anno consecutivo, sia la risultante del surriscaldamento e del cambiamento irreversibile dell'ecosistema marino del Mediterraneo.
In questi giorni la loro concentrazione in alcune spiagge è impressionante. Denis Ody del Wwf di Marsiglia sostiene in proposito: “Due settimane mi trovavo in Corsica per delle ricerche, mentre osservavo i fondali per diverse ore, ho contato in acqua oltre sessanta meduse trasportate dalla corrente per ogni minuto che passava”.
I biologi marini hanno notato dei considerevoli cambiamenti nel vento e nei modelli delle correnti. Mutamenti che possono essere collegati agli stravolgimenti climatici o alla quasi estinzione di alcune specie come il tonno, per non dimenticare le tartarughe e i delfini (pescati sempre più accidentalmente dalle reti derivanti con conseguente alterazione della fragile catena alimentare) che si nutrono di esse. Altri indicano nell'inquinamento l'elemento che ha favorito l'incremento di queste creature primigenie.
Un fatto è certo, le località balneari più rinomate corrono ai ripari e si attrezzano per fronteggiare l'invasione. Dalla prossima settimana a Cannes saranno recintati alcuni specchi d'acqua con reti metalliche dalle maglie molto strette per preservare i bagnanti dal contatto con questi predatori. Ma anche altre zone del Mediterraneo saranno soggette all'invasione di banchi di questi celenterati gelatinosi, che gli americani chiamano jellyfish. I rimedi, dopo un contatto epidermico con una medusa sono semplici e pratici. La prima reazione istintiva è quella di grattarsi: niente di più sbagliato. Si aggraverebbe la situazione, senza trarne alcun vantaggio. È utile lavare la zona dolente con acqua salata oppure alcool, evitando però di sfregare l'area di contatto. Poco efficace l'azione dell'ammoniaca. È consigliabile applicare un impacco di aceto o di bicarbonato.


