GAZZETTINO DI BELLUNO
15 SETTEMBRE 2007
Ieri il giudice di pace ha confermato il decreto: dovrà lasciare l’Italia questa mattina il giovane che a Fortogna aveva sgozzato l’animale di un vicino ingoiandone le viscere
Espulso il serbo che ha ucciso e mangiato un cane
Nei giorni scorsi la madre aveva lanciato l’allarme sulla sua pericolosità. La difesa: «Potrebbe tornare da clandestino»
Longarone (BL) - Il giudice di pace ha confermato il decreto di espulsione nei confronti di Nenad Bajrami, 19 anni, serbo, che venerdì scorso, a Fortogna, dove risiede con la mamma, ha squartato un cane mangiandone le viscere. «Ho paura che possa uccidere» sono state le parole disperate della madre Giordana che ne chiedeva il ricovero in qualche struttura psichiatrica. Il giudice ha invece ha disposto che Bajrami, da questa mattina, lasci l'Italia. Alle 4, sotto scorta, partirà dalla psichiatria di Belluno con destinazione Milano Malpensa dove sarà imbarcato su un volo per Belgrado. Ad attenderlo, oltreconfine, ci sarà la madre partita già ieri per poter accogliere il figlio malato e trovargli sistemazione.Una situazione disperata, alla quale, ai fini della sicurezza sociale, le autorità hanno risposto con l'espulsione. Di diverso avviso la difesa, affidata all'avv. Davide Fent, che, proprio ai fini della sicurezza, chiedeva un posticipo dell'espulsione per permettere prima al giovane di terminare le cure psichiatriche. «Chi ci assicura - s'interroga il legale Fent - che tra pochi giorni non ritorni come clandestino? Tenerlo qui, almeno per il periodo necessario alle cure, ci avrebbe permesso di averne il controllo. Con l'espulsione ciò non sarà più possibile».
***********************IL GAZZETTINO
16 SETTEMBRE 2007
Mazzi di fiori per il cagnolino ucciso a Fortogna dal serbo
Nel biglietto che li accompagna solo amore per la bestiola
Gianluca Zandanel
Longarone (BL) - Finito, almeno per il momento, l'incubo violenza per gli abitanti di Fortogna dopo l'espulsione di Nedad Bajerami, il serbo di 19 anni che nei giorni scorsi ha ucciso e mangiato le viscere di un cagnetto, episodio raccapricciante arrivato al culmine di un momento di follia, resta il dolore per il povero Paco, vittima innocente della pazzia umana, come recita un cartello posto vicino al luogo dell'accaduto e firmato "100\% animalisti".E con esso sono apparsi anche due grandi mazzi di fiori, gladioli e garofani, con un biglietto: «A Paco, da una persona che ti voleva bene». L'insolita collocazione dei fiori ha attirato subito la curiosità di molti passanti ed automobilisti, in quanto ben visibili, legati ad un lampione al centro dell'abitato proprio lungo la statale di Alemagna, sulla destra per chi sale da Belluno. Difficile leggere bene il cartello, per non parlare dei messaggi inseriti tra i fiori e qualcuno ha pure pensato ad una forma di protesta o di provocazione, quasi il mettere l'accento sull'accaduto fosse una sorta di manifestazione anti-immigrati, xenofoba o razzista.Niente di tutto questo, nessuna frase ingiuriosa e men che meno propositi di vendetta, solo una foto in bianco e nero del povero Paco dopo le torture subite ed un messaggio di amore verso di lui e di tutti gli animali. Certo non occorre essere animalisti al 100 per cento per restare sconvolti da un episodio come quello accaduto, ma quando la percentuale scende troppo si cominciano a tollerare maltrattamenti ed abusi verso gli animali, fino ad arrivare ad episodi non troppo dissimili nei confronti di quei cani o gatti che per molte persone costituiscono una compagnia preziosa e un'arma importante contro la solitudine. I fiori per Paco servono anche a ricordarci questo.*