di antoniorandazzo il 08 mag 2009 05:32
Copio e incollo dai fatti della domenica di Salvo Benanti:
Determina del Comune
smentisce la Muti?
L’intervista a Mariella Muti che i Fatti della scorsa settimana hanno pubblicato, ha suscitato molti commenti positivi e qualche perplessità. Sul centro commerciale dei Frontino, il soprintendente è stata categorica: “non ho ricevuto alcun progetto e comunque non sarei d’accordo”. Altrettanto su Baglioni, o meglio, sull’uso del Teatro Greco per concerti di musica pop : “Non se ne parla”.
E’ inutile dire che i Fatti sono stati e sono, su queste posizioni, a fianco della dottoressa Muti. Vorremmo che altrettanto lo fossero i pochissimi ambientalisti in servizio rimasti (ma ce ne sono ancora o si sono dimessi?), eventuali uomini di cultura, qualcuno una volta c’era nel mondo della scuola, dovrebbero essercene nella Facoltà di Architettura, anzi, la Facoltà di Architettura dovrebbe essere il cuore pulsante dell’ambientalismo di questa città. Anche se qualche perplessità sulle affermazioni della Soprintendente c’è visto che l’assessorato all’Urbanistica del Comune parla espressamente di un parere espresso dalla Soprintendenza e di conseguenti prescrizioni per il nuovo ipermercato nel sito dell’ex Fiera del Sud, vedi determina qui a lato. Spetta in ogni caso alla dottoressa Muti dire una parola definitiva al riguardo.
La partita sul territorio della città è in ogni caso giunta al punto di non ritorno: cementificare ancora le aree agricole non edificate della città, per costruire orribili villette a schiera, palazzi, uffici, centri commerciali sono atti di irresponsabilità politica, per non dire d’altro. La città avrebbe da qualificare un territorio immenso: le aree di edilizia economica e popolare che ha disseminato nel territorio (Mazzarona, Pizzuta, contrada Palazzo), da bonificare il territorio sterminato delle seconde case nelle cosiddette zone a mare, recuperare i quartieri storici di Ortigia, Borgata, Grottasanta, Epipoli, Tiche. Le nuove esigenze abitative vanno soddisfatte in quelle aree, recuperando un immenso patrimonio abitativo in parte abbandonato che ha la straordinaria qualità di non avere bisogno di strade, illuminazione, negozi, asili, scuole.. essendo urbanizzato. Certo, recuperare abitazioni in queste aree non produce affari, speculazioni edilizia, appalti, etc, è tutto più complicato. Si è ancora in tempo per impedire ulteriori cementificazioni?.