Chissà se adesso qualcuno almeno ritirerà la denuncia per procurato allarme.
Il primo aprile sul Corriere è uscito un articolo che annunciava la notizia delle ire del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, nei confronti di Giampaolo Giuliani, tecnico che fa ricerca ai Laboratori nazionali del Gran Sasso e che da anni sostiene di aver elaborato un metodo in grado di prevedere l’arrivo degli eventi sismici, perché il ricercatore aveva previsto una “forte scossa di terremoto” in arrivo per la scorsa settimana in Abruzzo .
“Basta con questi imbecilli che si divertono a diffondere notizie false“, aveva dichiarato Bertolaso, mentre la commissione Grandi Rischi della Protezione civile si era riunita in fretta e furia «per rassicurare la popolazione abruzzese che non c’è alcun pericolo in corso», che «la situazione è monitorata ora per ora» e che «non è possibile prevedere in alcun modo il verificarsi di un sisma».
E infatti, scrive oggi Primapress, che la sua previsione è risultata errata solo per qualche giorno.
Infatti la notizia del terremoto, che nelle previsioni di Giuliani avrebbe dovuto essere «disastroso», ha scatenato tra domenica e lunedì una psicosi collettiva, che ha mandato in tilt Sulmona e dintorni, ed era prevista nei giorni a cavallo del 2 aprile.
Giuliani, che basa le sue previsioni sull’analisi di un gas (il Radon) sprigionato dalla crosta terrestre e che ha costruito enormi cubi in piombo per monitorare il suolo, denunciato per procurato allarme, ora rischia di diventare l’unico in Italia ad aver previsto il disastroso terremoto di poco fa.
Il Il sisma, di magnitudo 6,3 Richter, ha colpito la zona intorno al capoluogo abruzzese. L’epicentro era a 95 chilometri da Roma. La Protezione civile parla decine di morti nei paesi. Lesionati anche edifici in cemento armato. All’Aquila è crollata una parte della casa dello studente. Convocato il comitato operativo della protezione civile, mentre Bertolaso ha detto che questa è stata “La peggiore tragedia dall’inzio del millennio“, facendo sapere che sarà dichiarato lo stato d’emergenza dal governo, e si parla di 10mila edifici lesionati. Inutile adesso pensare se si poteva evitare l’ecatombe di vittime, soltanto seguendo le indicazioni di chi parlava di rischio sismico. Speriamo soltanto che, quando la situazione sarà tornata alla tranquillità, almeno qualcuno abbia il coraggio di presentarsi negli uffici competenti per ritirare la denuncia per procurato allarme.
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