Appunto...
Da : http://www.corriere.itCocer, appello a Napolitano: misura impraticabile. Silp e Sap: costretti a fare i badanti.
Carabinieri e poliziotti : «Le ronde vanno fermate»
Fronte contrario dopo gli scontri a Padova. «Potenziare i nostri organici, mancano diecimila uomini in divisa»
ROMA — La definizione non lascia spazio agli equivoci: «Misura impraticabile». Così il Cocer dei carabinieri boccia le ronde e chiede un incontro al capo dello Stato e al presidente del Consiglio «per avere chiarimenti su tematiche che oggi offuscano la serenità dei nostri colleghi». Fanno sponda i sindacati di polizia, in particolare il Silp Cgil e il Sap (che da Torino denuncia: «I partiti cercano di lottizzare le ronde, per noi un ruolo di badanti»), che al governo si appellano affinché «non sia convertita in legge quella norma». Il fronte contrario è compatto, soprattutto dopo quanto è avvenuto a Padova con la rissa tra i leghisti di «Veneto Sicuro» e gli antagonisti del centro sociale «Pedro» e la Digos in mezzo a cercare di dividere i contendenti. E tenendo conto di quanto potrebbe avvenire nei prossimi giorni, con le associazioni di cittadini che in molte città si stanno organizzando per pattugliare parchi e strade.
A Napoli, dove gli abitanti del quartiere dove è stato arrestato Pasquale Modestino per lo stupro su un dodicenne avevano già annunciato ronde antipedofili, in tanti hanno chiamato il numero verde della Protezione civile, per chiedere una presenza davanti alle scuole dei propri figli. Oggi il debutto. Favorevole il sindaco di Cicciano, contrario quello di Massa di Somma, i Comuni che sono stati teatro delle ultime violenze. La rappresentanza dell'Arma è chiara: «Non è così che si risolvono i problemi della sicurezza». Un lungo comunicato entra nel dettaglio di quanto avvenuto nelle ultime ore e poi chiede risorse economiche «assegnate ormai da anni in misura sempre minore dalle varie Finanziarie alle forze dell'ordine», ma anche potenziamento degli organici perché «non si possono istituire ronde di vigilanza quando tra poliziotti e carabinieri mancano quasi 10 mila uomini». Per il Cocer «l'impianto sicurezza dev'essere basato su due pilastri fondamentali: l'incremento consistente delle risorse economiche al fine di migliorare gli standard operativi, logistici e tecnologici delle forze di polizia; la creazione immediata di nuovi istituti di pena al fine di scongiurare nuovamente l'ipotesi di un indulto, vanificando i notevoli sacrifici di magistrati, poliziotti e carabinieri».
Nei giorni scorsi i sindacati di polizia avevano espresso critiche forti sulla scelta di inserire le ronde nel decreto legge. E adesso Claudio Giardullo del Silp-Cgil ribadisce «la necessità di ripensare questa norma, perché bisogna evitare che la gente si faccia male per strada, ma soprattutto impedire che la gestione della sicurezza sia affidata ai partiti. E invece proprio questo sta avvenendo, con ronde politicizzate che non possono garantire né sul piano dell'imparzialità né su quello della professionalità». In ogni caso «è urgente, visto che il provvedimento è in vigore, varare il regolamento di attuazione in modo da vietare sponsor economici e politici e fissare le regole sugli equipaggiamenti. Bisogna impedire che la gente vada in giro con cani, bastoni, spray urticanti, caschi». Anche il segretario del Sap Nicola Tanzi evidenzia le difficoltà e sottolinea come «i centralini di questure e comandi dei carabinieri, così come i numeri di emergenza siano intasati dalle chiamate di chi segnala situazioni e chiede l'intervento delle forze dell'ordine. Noi non riusciamo a fare fronte e quando non arriviamo in tempo c'è chi interviene da solo. Una spirale pericolosa che va fermata con la massima urgenza». F. Sar.
02 marzo 2009
Link all'articolo : http://www.corriere.it/cronache/09_marz ... aabc.shtmlInoltre...
qui si specula.
Da : http://www.repubblica.itL'allarme di Galan: così la sicurezza finisce nelle mani di dilettanti.
Il costituzionalista : norma ambigua, si rischia di tornare allo squadrismo.
Ronde con sponsor, è polemica : "No ai finanziamenti dei privati"
di VLADIMIRO POLCHI
ROMA - Ronde mercenarie, finanziate da privati e sponsorizzate dalle aziende. Il decreto legge anti-stupri cela una falla: la possibilità per i "volontari della sicurezza" di incassare soldi da persone fisiche o giuridiche. Sarebbe la privatizzazione della sicurezza: "Un rischio gravissimo, da evitare a tutti i costi", avverte il presidente del Veneto, Giancarlo Galan. "Un passo verso l'abisso per lo Stato di diritto", tuona il costituzionalista Stefano Merlini.
Il decreto legge sulle ronde, pubblicato il 24 febbraio sulla Gazzetta Ufficiale numero 45, all'articolo 6 prevede che "i sindaci, previa intesa con il prefetto, possono avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini non armati al fine di segnalare alle forze di polizia eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana". Le associazioni dovranno essere iscritte in un apposito elenco tenuto dal Prefetto. Il sindaco dovrà avvalersi "in via prioritaria" delle associazioni composte da personale delle forze dell'ordine in congedo. Poi al comma 5, il decreto aggiunge: le associazioni diverse da quelle composte da personale delle forze dell'ordine in congedo "sono iscritte negli elenchi solo se non siano destinatarie, a nessun titolo, di risorse economiche a carico della finanza pubblica".
Ecco il punto: come si finanzieranno le associazioni tra normali cittadini? Chi provvederà al rimborso delle loro spese? Il decreto legge non esclude che i "volontari per la sicurezza" possano essere pagati da privati, persone fisiche o aziende: se non vorranno rimetterci di tasca propria, potranno farsi sponsorizzare. Nessuno glielo può impedire. Almeno stando alla lettura del testo. Salvo nuove sorprese che potranno arrivare dal decreto d'attuazione del Viminale, da adottare entro 60 giorni. Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, tiene infatti duro: nelle ronde verrà attuato "un controllo fortissimo da parte degli organi di polizia su chi vi partecipa". E su chi le finanzia?
"Giuridicamente non ci sono dubbi - spiega Stefano Merlini, costituzionalista a Firenze - la norma per come è scritta lascia la possibilità di un finanziamento privato delle ronde. Le associazioni di cittadini, riconosciute dall'articolo 18 della Costituzione, possono infatti chiedere contributi a chicchessia. Le ronde potranno dunque rivolgersi alla Confcommercio, Confesercenti, aziende o negozianti. Nella loro funzione di pubblica utilità potranno chiedere finanziamenti. Il rischio è uno squadrismo pagato da quella parte della popolazione che non si sente sufficientemente protetta. Di più, si può finire per istituzionalizzare un rapporto mafioso: io ti proteggo, tu mi paghi". Merlini è caustico: "Per lo Stato di diritto è il primo passo verso l'abisso".
Il rischio non viene sottovalutato neppure dal presidente del Veneto, Giancarlo Galan. "Non vedo nulla di male nel fatto che ci siano persone che invece di andare a giocare a carte all'osteria si interessino degli altri - premette - vedo invece qualche cosa di male nello spontaneismo esasperato, nel fai da te e nell'utilizzo politico di queste ronde. Credo debbano essere coordinate e fatte da persone istruite e che siano soprattutto carabinieri in pensione e alpini, cioè gente che ha una preparazione. Dilettanti allo sbaraglio in questo paese ne abbiamo visti un po' troppi". Poi sul finanziamento privato delle ronde, aggiunge: "È un rischio da evitare a tutti i costi. La privatizzazione delle ronde non sarebbe una cosa giusta. Il fenomeno deve essere istituzionalizzato e controllato dall'amministrazione pubblica". (26 febbraio 2009)
Link all'articolo :http://www.repubblica.it/2009/02/sezion ... onsor.htmlDal Blog di : http://www.panorama.itA Napoli (e provincia), per fermare l’incredibile sequela di casi di stupri e violenze, a chiederle sono i cittadini. Troppi i casi di abusi sessuali e di pedofilia, per non avere paura, interrogarsi e rispondere, in coro: “Dateci le ronde”.
A Padova (governata dal Democratico Flavio Zanonato) è successo invece che la polizia abbia dovuto fare gli straordinari per proteggere i leghisti di “Veneto Sicuro” dalle provocazioni dei No Global. È successo venerdì scorso in occasione di una mini ronda (meno di 10 persone) alla stazione ferroviaria, dove sono volati insulti e qualche schiaffo tra i “rondisti” e i giovani dei Centri sociali che invece volevano portare coperte e generi di conforto ai senzatetto.
E allora: ronde sì, ronde no? Due fronti, due schieramenti. Anche trasversali (molto critico il presidente della Commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu, senatore del Pdl: “queste ronde hanno più che altro funzionato come milizie un po’ patetiche di partito, o meglio peripatetiche, visto che camminano, ma non mi pare che abbiano risolto molti problemi”) e non poco sorprendenti.
Se è vero che nel “partito del no” si iscrivono anche poliziotti e carabinieri: “Molti cittadini, per fortuna, hanno capito che dietro l’operazione ronde si nasconde solo l’ennesimo bluff, visto che le risorse per le forze dell’ordine continuano a essere tagliate o incrementate in misura insufficiente alle reali esigenze”.
Va giù duro Silverio Sabino, segretario provinciale del Sap di Torino e dirigente nazionale del sindacato. “A Torino” continua “stiamo assistendo a un tentativo di lottizzazione delle ronde: ogni partito potrebbe istituire propri gruppi di volontari, anche perché il governo ha intenzione di stanziare dei fondi ad hoc, mentre intanto si continuano a tagliare risorse per polizia e carabinieri, con le nostre volanti ferme in officina perché non ci soldi per pagare la manutenzione”.Anche il Cocer dei carabinieri non usa mezzi termini nel bocciare le ronde: l’organismo di rappresentanza dell’Arma non crede si risolvano così i problemi della sicurezza e in un documento definisce “impraticabile” la misura “sull’impianto sicurezza che opera nel nostro Paese” e cita proprio il caso di Padova “dove scontri tra no Global e addetti alle ronde hanno creato preoccupazione ai cittadini e un dispendioso lavoro alle forze dell’ordine, intervenute per sedare i tafferugli”. Secondo il Cocer “il tema sicurezza è strettamente legato alle risorse economiche, assegnate ormai da anni in misura sempre minore dalle varie Finanziarie alle forze dell’ordine. Tra l’altro non si possono istituire ronde di vigilanza quando nella polizia di stato e nell’arma dei carabinieri mancano quasi 10 mila uomini. Il Cocer chiederà dunque “nei prossimi giorni un incontro sia con il presidente della Repubblica, sia con il presidente del Consiglio, per avere chiarimenti su tematiche che oggi offuscano la serenità dei nostri colleghi”.
Sabino lancia dunque una provocazione: “Chiudiamo le forze dell’ordine e affidiamo tutto a ronde e vigilantes. Forse questo è il modello di sicurezza che qualcuno ha in mente. Come già avvenuto in altre città italiane” spiega Sabino “a Torino rischiamo di dover impiegare il personale di polizia, già sotto organico, per controllare le varie ronde che cominciano a vedersi in giro, da Tossik Park e Porta Palazzo, ancora non regolamentate visto che il decreto governativo che le ha istituzionalizzate non sarà operativo fino alla sua definitiva conversione in legge. Non dimentichiamo” continua il sindacalista “che la nostra è una città c’è una forte presenza dei centri sociali e questi cittadini in libera uscita, questi dilettanti allo sbaraglio, oltre a mettere a repentaglio la loro incolumità, rischiano di alimentare un clima di tensione continuo, con evidente aggravio di lavoro per le forze dell’ordine. Questo ruolo da badanti non lo accetteremo mai e condividiamo le preoccupazioni espresse, a livello nazionale, dal Cocer carabinieri”.
Link all'articolo :http://blog.panorama.it/italia/2009/03/ ... e-polizia/