Evaluna ha scritto:In un paese cosiddetto progredito come l'Italia è troppo alto il prezzo delle morti sul lavoro che paghiamo ogni anno.
Fra gli ultimi, gli operai della ThyssenKrupp di Torino, arsi vivi durante lo svolgimento delle loro mansioni.
Un paese che non tutela i suoi cittadini e i suoi lavoratori non è un paese civile
Blanche ha scritto:non ho ben seguito (forse presa dal sonno) la puntata di un programma in cui si diceva che non era stato (almeno non del tutto) causato da un incidente quest'ultimo episodio di cronaca e poi non son riuscita a trovare nulla in merito...
qualcuno saprebbe "illuminarmi"?
Torino: Incendio acciaieria
Aveva ragione Chiamparino, il sindaco di Torino, ad affermare qualche mese fa che "il valore del lavoro operaio, in questi anni, è uguale a zero". Le persone di successo fanno i soldi in tv, nella pubblicità, nella moda, nella commercializzazione del nulla.
L'operaio è un paria, un residuato bellico, una cosa da terzo mondo, uno sfigato. Per cui se lavora e crepa non gliene può fregare niente a nessuno.
I dirigenti e i responsabili della sicurezza di un'acciaieria sono responsabili in prima persona in caso di incidente.
Non pensate ad una multina o un richiamo, pensate al codice penale.
E intanto i politici sono lì a pensare quali sono i "veri problemi della nazione". Non è questo, non è quello, "c'è ben altro di grave"...e intanto c'è gente che crepa bruciata viva, lasciando una moglie e tre figli.
Un operaio morto sul colpo....gli altri due colleghi moriranno in ospedale...
La 626 e le successive, prevedono chiaramente controlli periodici sull'attrezzatura di sicurezza, sui sistemidi lavoro, sui pericoli, sui dispositivi di protezione individuale.... ma non c'è NESSUNO che si preoccupi di controllare.
Parla uno dei supersisti:
"L'insulto piu' grave? Sentire qualcuno che insinua che la colpa sia degli operai.
Non si rendono conto dell'orrore delle loro parole.
Sapere che quel gigantesco impianto si sarebbe guastato era roba da tecnici, responsabilita' dell'azienda!
Tutta quella fabbrica era ormai al collasso ma le manutenzioni, sapere che quegli impianti si sarebbero spaccati cosi' improvvisamente, non era cosa che potessero capire ne' gli operai ne' i sindacati..."
E, riguardo le affermazioni della direzione della Thyssen secondo la quale gli impianti erano in regola, non si può che provare solo rabbia e sperare che, almeno per una volta, il fatto non si dimentichi e venga severamente e penalmente punito.