Ho Una Bomba In Testa!

[masvemi]

Un forte mal di testa, un'espressione un po' colorita e un inglese forse non proprio perfetto. E scoppia il panico tra i passeggeri in aereo. E' accaduto in India, a bordo di veivolo della 'Indian Airlines' dove una 30enne italiana, colta da un'improvvisa emicrania, ha cercato la solidarietà della socievole ed incuriosita signora seduta accanto a lei confidandole di avere ''una bomba in testa''.
Frase che ha fatto scattare l'allarme-terrorismo e sospendere il decollo. Il comandante dell'aereo, mentre si apprestava a compiere le operazioni di decollo, ha infatti deciso di annullare la partenza dall'aeroporto di Nuova Delhi, dopo che la donna si è spaventata per la rivelazione-bomba e ha richiamato l'attenzione delle hostess additando l'italiana seduta vicino a lei. Il volo interno, dalla capitale indiana ad Ahmebadad - secondo quanto riporta l'agenzia 'Pti' -, chiarito l'equivoco, è partito con un ritardo di 3 ore a causa del grossolano malinteso. A bordo dell'aereo, hanno tentato di spiegare dalla 'security' dell'aeroporto, sedevano molti dirigenti e funzionari della sicurezza, quindi si è ritenuto necessario appurare il reale significato dell'infelice espressione, pronunciata in inglese dalla donna italiana, ''I have a bomb on my mind''. La 30enne è stata interrogata dagli agenti dell'intelligence all'aeroporto e, a fatica, è riuscita a spiegare che voleva semplicemente dire alla sua compagna di viaggio ''mi scoppia la testa''. Tra i passeggeri figuravano il governatore dello stato di Gurajat, Nawal Kishore Sharma, il ministro dell'Industria tessile Shankarsinh Vaghela, nonché il presidente della commissione indiana per l'Energia Atomica Anil Kakodkar.

Ragazzi non so voi, ma stamattina quando ho letto questo episodio mi sono divertita da matti Immaginavo questa povera italiana, interrogata ed in più con un mal di testa incredibile....secondo voi le è passato o no

[Fistadantilus]

Credo proprio di si, ma in compenso avrà avuto una grossissima paura di finire in prigione per tutta la vita. Penso che il termine "Bomb" lo toglierà definitivamente dal dizionario inglese italiano.

[archimede]

Ormai c'è la psicosi del terrorismo
Dobbiamo stare attenti quando parliamo, scriviamo, discutiamo al telefono... siamo tutti sotto controllo

Il grande Fratello ascolta e vede tutto... basta una parola "critica", detta anche per scherzo o involontariamente e corriamo il rischio di ritrovarci con l'FBI dietro la porta

[masvemi]

Archi mi fai ricordare un amico che è andato negli Usa circa 5 anni fa. Quando entri negli USA ti chiedono i motivi del tuo viaggio (come del resto in ogni aeroporto di frontiera), e lui che non parlava molto bene l'inglese non so cosa abbia detto, ma si è ritrovato sbattuto in carcere per ben 2 notti, perchè non riusciva a farsi capire da questi poliziotti aeroportuali; poi, finalmente hanno deciso di rintracciare la famiglia dove stava andando in vacanza e velocemente sono venuti a prelevarlo. Sono terribili laggiù. Tramite la famiglia si è capito che l'arresto è scattato quando gli hanno chiesto perchè andava negli Usa e lui nel suo inglese pessimo doveva dire solamente per turismo e invece lui cercò di spiegare che se si trovava bene, voleva anche lavorare......e tac tac scattò l'arresto, perchè lui aveva un permesso turistico e non di lavoro immaginate un ragazzino di 23 anni, trattato come un criminale, ammanettato davanti a tutti e scaraventato in prigione senza nessuno. E stiamo parlando degli Usa....

[Fistadantilus]

Non ti ricordi quando eravamo all'aeroporto Charles de Gaulle di Parigi e dovevamo imbarcarci per Londra?
Dovevamo fare il check-in e dietro lo sportello stava un giapponese di nazionalità inglese suppongo, ma parlava anche il francese. Considerato che di inglese capivamo pochissimo e niente, e che Masvemi parlava un ottimo francese, cominciarono a dialogare, ed io cercavo di seguire cosa dicevano ma senza risultati. Il nipponico faceva varie domande e Masvemi rispondeva prontamente, anche se vedevo un po’ snervata, capii subito il perché. Masvemi mi disse se avevo in una delle due valigie, dicendomi che quella era la mia e l’altra la sua, se avevo all'interno coltelli, taglierini o altri oggetti metallici da taglio. Io risposi che lei ben sapeva meglio di me cosa ci fosse dentro, ma Masvemi mi disse di rispondere, autoritaria, si o no! Ed io risposi no. Altre domande del nipponico e Masvemi mi chiese se qualcuno mi aveva chiesto di portare per lui un pacco o altro, ed io senza protestare risposi di no. Dopo quella specie di interrogatorio ci imbarcammo, ma l'avventura non finì lì. Prima di imbarcarci, consegnando la carta d'imbarco fui perquisito... molto imbarazzante, ma ormai mi ci stavo abituando a quell'atteggiamento ostile da parte degli impiegati e della sicurezza aeroportuale. Che avventura!!