Dunque: l’anno scorso ci dicevano che il rapporto deficit/pil era oltre il 6%. C’era da sentirsi tutti un po’argentini. Grazie a Dio non era vero: al netto degli oneri straordinari verso l’UE (sentenza IVA e TAV) l’indebitamento si è attestato al 2,4%. Ovvero sotto il 3% richiesto dall’Europa e ben al di sotto delle più ottimistiche previsioni dell’ultima finanziaria tremontiana (che invece contava di ripiegare al di sotto dei canoni di Maastricht solo l’anno dopo). Capitolo PIL, che è poi l’indice di prosperità del paese e da il segno dell’andamento dell’economia. Dopo anni difficili in cui si è costantemente rasentato lo zero, già nel 2005 si parlava di inizio di una ripresa da cogliere al volo: da lì la finanziaria per il 2006, l’ultima del governo Berlusconi, prima delle elezioni. Non fu una delle solite manovre preelettorali. Rigore, ma anche proposte per far ripartire l’economia. Senza sciorinare i contenuti della legge di bilancio, basti sapere che, come in molti nel centrodestra si aspettavano, il 2006 si è concluso con un attivo di prodotto interno pari all’1,7 - 1,8%. Con entrate record e
un inaspettato tesoretto.
Oggi, il governo del risanamento (di cosa se era già tutto risanato?), dopo un anno di strazianti proclami di rinnovamento, ci ha portati…da nessuna parte. Siamo rimasti al palo. Il PIL dovrebbe crescere del 2% (ma è solo una previsione, contenuta nel dpef…ed essendo una previsione fatta da chi prevedeva per l’Italia la fine dell’Argentina sapendo di dire il falso, ma dicendolo per scopi elettoralistici, è giusto mettere le mani avanti…) (cioè lo 0,2% in più rispetto all’anno precedente), mentre il rapporto deficit/PIL, attenzione, dovrebbe crescere al 2,5% (e quindi di uno 0,1% rispetto all’anno passato). Nel mentre, l’economia è leggermente in contrazione, cresce la sfiducia nei consumatori, la spesa pubblica è impazzita e col taglio dello scalone le si vuole dare il colpo di grazia, le tasse aumentano da impazzire (tant’è che siamo esattamente dove siamo pur avendo lo Stato incassato mai come prima, segno che la gente è stata davvero penalizzata da questo governo tassassino) e le organizzazioni di commercianti e imprese chiedono pietà, come pure noi contribuenti.
La notizia interessante è oltre…qualche riga più in là di una notizia ansa che ho appena letto: nel Dpef elaborato dall’attuale governo, v’è la previsione di una contrazione del nostro PIL nel 2008 e nel 2009, praticamente attestandosi a quell’1,7% con cui se n’era andato Berlusconi. E il deficit? La lotta all’evasione, l’emersione del sommerso, il rigore nei conti pubblici? Beh, non ci crede nemmeno il governo. E per il 2008/2009 è infatti calcolato che la spesa pubblica sarà ancora troppo alta attestandosi al 2,2% nel rapporto col prodotto interno lordo.
In poche parole.
Gli effetti di questo governo sono stati due: farci restare al palo mentre l’Europa e il mondo corrono, nonostante Tremonti avesse fatto il miracolo di ritare su, un minimo, l’economia italiana; e di riempirci di tasse e balzelli vari per garantirsi quel megaportafoglio necessario al mantenimento del consenso...
Ecco perchè oggi hanno bisogno di Veltroni.
Perchè chiunque, purchè non sia uno associabile visivamente a quelli che hanno fatto questo all’Italia, va bene…e Walter fa proprio al caso loro!
E daiiiiii! diciamola la verità!