In questi giorni, l'opinione pubblica punta l'attenzione sul braccio di ferro in corso fra Italia e Brasile sul caso del terrorista Cesare Battisti.
Battisti, appartenente a gruppi terroristici degli Anni di Piombo, commise in quell'epoca quattro omicidi (Antonio Santoro, Lino Sabbadin, Pierluigi Torreggiani, Andrea Campagna ) ai quali, però, si è sempre dichiarato estraneo.
Arrestato in Italia nel 1979, riesce a fuggire in Francia e li vive clandestinamente fin quando non si trasferisce in Messico dove diventa un noto scrittore noir.
Attualmente è residente in Brasile, paese che ne rifiuta l'estradizione ( richiesta invece dall'Italia ) rivendicandone lo stato di "rifugiato politico".
Gli italiani deprecano il comportamento del Brasile e già, l'ambasciatore italiano in quella sede è stato richiamato in patria...
Ora...mi e vi domando...
E' giusto che un ex terrorista, seppur in odor di pentimento, non debba mai rispondere delle proprie colpe ?
In Italia avrebbe un processo (e un'eventuale condanna) equo ?
Italia e Brasile, fino a che punto tenderanno i propri rapporti ?