Una doppietta italiana, come non accadeva da decenni al Festival di Cannes: Grand prix per Matteo Garrone e il suo “Gomorra” e Premio della giuria per Paolo Sorrentino e il suo “Il divo”. La Palma d'oro è stata assegnata dalla giuria presieduta da Sean Penn al film francese “Entre les murs” di Laurent Cantet.
La serata, condotta dal presentatore francese Eduard Baer, è stata sotto il segno dell'emozione, quella con cui il presidente della giuria Sean Penn l'ha aperta parlando di "un'esperienza di passione condivisa", di "grandi discussioni costruttive" e della volontà "di premiare film che non fossero premiati altrove", ribadendo così la volontà di Cannes nella ricerca del talento cinematografico al di là delle convenzioni e del mercato. Penn ha parlato con grande trasporto e alla fine della serata era vicino alle lacrime. La pattuglia dei “gomorriani” e quella dei “divi”, così come i cronisti italiani li avevano ribattezzati, era arrivata davanti la Montee des Marches con sorrisi giganteschi e visibile soddisfazione, a condurli era uno stracontento Toni Servillo, protagonista per entrambi. Anche Sergio Castellitto, il giurato italiano del 61mo festival, aveva salito i gradini del palazzo del cinema con buonumore palese. Sorrentino, per paura di bloccarsi per l'emozione, si era anche preparato un foglietto con su scritti i nomi da ringraziare. Assenti sulla Croisette l'autore di Gomorra, Roberto Saviano e gli incantevoli ragazzi non professionisti del film che avevano vissuto i giorni del festival come una festa incredibile, vestiti eleganti come mai nella vita e in un contesto così diverso dal loro (uno era riuscito anche ad imbucarsi alla conferenza stampa di Sanguepazzo per una foto con Monica Bellucci da incorniciareNon è un caso, però, che il presidente della giuria del 61mo festival di Cannes abbia insistito sull'unanimità nel dare la Palma d'oro a Laurent Cantet.
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