Napoli, 15 lug - La Ue punta il dito contro la legge Gasparri. Secondo l'Antitrust europeo, infatti, la normativa non è conforme alle direttive europee perché favorisce gli operatori attuali nel passaggio dal sistema televisivo analogico al digitale. Per questa motivazione l'Italia rischia la messa in mora. La decisione sulla procedura di infrazione verrà presa dalla Commissione europea mercoledì prossimo e con molta probabilità sarà comunicata formalmente il 21 luglio.
Ma è già pronta la risposta del governo italiano. Il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni a margine del convegno sulla tv digitale ha spiegato che le modifiche alla legge 112 (disciplina del sistema radiotelevisivo) sono già in cantiere. E si tratta di interventi ''che vanno esattamente nella direzione auspicata dalla procedura di infrazione''.
''Noi -ha detto il ministro- abbiamo sempre avuto intenzione di procedere a queste modifiche, ora dobbiamo farlo''. E non è un mistero che ''i molti aspetti'' della legge Gasparri nel mirino della Ue, riguardino sia le risorse pubblicitarie che le frequenze. Sostanzialmente, spiega il ministro, ''il rischio paventato dalla Ue è che le barriere all'ingresso del mercato della tv analogica si possano trasferire su quella digitale. Noi interverremo sulle barriere del mercato analogico'' irrobustendo i meccanismi per l'apertura del mercato del digitale terrestre.
Con il definitivo slittamento dello switch off dall'analogico al digitale terrestre, dal 2006 al 2008, ufficializzato da un decreto legge firmato dall'ex ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi, potrebbe tornare d'attualità l'ipotesi di un trasferimento di Retequattro sul satellite. Ma Gentiloni ha assicurato che questo non avverrà per opera del governo.
In merito alla questione del digitale oggi è intervenuto anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri sottolineando che intorno al gruppo non ci sono che avvoltoi. ''Se penso alla recrudescenza della magistratura o al fatto che seppure la Gasparri ha due anni e mezzo di vita -ha detto- la possibile messa in mora dell'Italia da parte della Ue viene fuori solo oggi, allora mi guardo intorno e vedo avvoltoi''. Confalonieri ribadisce il suo giudizio sulle ''motivazioni politiche'' che sarebbero dietro all'''accanimento'' contro Mediaset per la questione delle frequenze, della pubblicità e anche del calcio "con il Milan portato dentro Calciopoli ingiustamente''.
E a proposito delle frequenze, e dello slittamento dell'avvio del digitale terrestre, Confalonieri ha ripreso: ''Il nostro dimagrimento va a beneficio di qualcuno, di due dei più grandi editori e di un altro forte economicamente e che ha voglia di entrare''. Questo andrebbe bene, conclude Confalonieri, ''ma che non si approfitti di una sorta di esproprio nei nostri confronti''.
Una cosa ha fatto e l'ha fatta male