Germania meridionale, anni Settanta. Michaela, 21 anni, lascia il paese per andare a studiare all'Università a Tubinga. La madre è contraria perché la ragazza soffre di epilessia ma il padre la agevola. La famiglia e` molto religiosa e Michaela comincia a soffrire di visioni di esseri che vogliono impedirle di accostarsi ai simboli della fede e alla preghiera. La sua patologia diventa sempre più preoccupante. La soluzione che la famiglia trova è di affidarla a un esorcista nonostante il parere contrario dell'anziano parroco che la vorrebbe invece far visitare da uno psichiatra.
I fatti narrati nel film sono realmente accaduti e il pregio di Hans-Christian Schmid sta nel portarli sullo schermo senza falsi pregiudizi ma con la compassione profonda nei confronti di un "caso" che poteva essere curato. Infatti non è la "Chiesa" ad essere messa in discussione ma una sua lettura del disturbo psichico. Non è secondario infatti che sia il giovane sacerdote e non l'anziano ad insistere per l'esorcismo...

A chi interessa la visione, Il Giorno 27 aprile, alle ore 18.00, presso il Museo del Cinema di via Alagona 45, sarà proiettato il film “Requiem.
