ENTRO trent'anni sarà possibile acquistare quello che, già negli Settanta, per molti era un vero e proprio mito dell'adolescenza: gli occhiali a raggi X. Lo sostengono gli scienziati che, sulla rivista New Scientist, hanno stilato la lista delle invenzioni che potranno realisticamente vedere la luce entro il 2039. E tra queste c'è la possibilità, per tutti, di servirsi di lenti speciali per poter vedere addirittura attraverso le pareti. Oltre che, ovviamente, attraverso i vestiti. Del resto qualcosa del genere avviene già in alcuni aeroporti americani, dove sono in uso degli speciali body scanner, che "spogliano" i passeggeri, per vedere se portano con sé armi o altri oggetti pericolosi.Utilizzando la tecnologia del "Whole Body Imaging" (o immagine del corpo intero), questi scanner a raggi infrarossi permettono agli operatori della sicurezza di vedere le persone nude. Ovviamente si tratta di macchinari dalle dimensioni non indifferenti, e, soprattutto, molto costosi: niente a che vedere con la semplicità e le potenzialità commerciali di un paio di occhiali che garantiscono gli stessi risultati. Per gli scienziati, la vista a raggi X nell'uomo sarà resa possibile grazie ad ulteriori ricerche in un campo in cui la ricerca ha già acquisito molte conoscenze utili: quello degli ultrasuoni.
Ma l'elenco delle invenzioni che potranno presto essere alla portata di tutti è lungo, e riserva molte sorprese. In molti casi, l'ispirazione arriva direttamente dai personaggi dei fumetti o da quello che è già stato mostrato sul grande schermo, anche molti decenni fa. Intanto sono in fase di sviluppo alcuni materiali che si richiamano alle zampe del geco: questi saranno impiegati per realizzare speciali guanti e scarponi. Utilizzandoli, chiunque potrà arrampicarsi sulle pareti, in stile Spiderman.
Sarà, invece, ispirato alla famosa serie di culto "Guida galattica per gli autostoppisti" (fine anni Settanta), uno speciale traduttore simultaneo, in grado di convertire le parole nella lingua desiderata, nel momento stesso in cui vengono pronunciate. La stessa cosa che faceva il "babel fish", il pesce di Babele della serie: una volta inserito nell'orecchio, permetteva di comprendere tutti gli idiomi della Galassia. Per svilupparlo, si partirà dalla tecnologia in uso ai soldati americani impiegati in Iraq, che consente di tradurre in tempi rapidissimi dall'arabo all'inglese, riconoscendo i differenti accenti.
Da Harry Potter e molti altri film di fantascienza, invece, arriva un altro oggetto del desiderio: il mantello dell'invisibilità. Un campo nel quale sono già stati fatti molti passi avanti: è dello scorso anno la notizia che i ricercatori dell'Università della California a Berkeley avrebbero messo a punto un materiale che può piegare la luce intorno ad oggetti tridimensionali facendoli di fatto scomparire alla vista. I cosiddetti "meta-materiali" creati nei laboratori, che compongono questo mantello speciale, avrebbero di fatto la capacità di deviare le onde luminose intorno all'oggetto.
Speranze anche nel campo medico e del pronto soccorso, grazie ad un dispositivo portatile curativo, simile a quello usato dal Dr. McCoy, in Star Trek. Per gli scienziati, basterà puntarlo verso una persona, per visualizzare eventuali ferite interne e, soprattutto, per favorirne la guarigione.
Già disponibile sotto forma di prototipo il "jet pack", lo zaino-jet che, grazie ad una propulsione "a getto", permette ad una persona di volare (è stato usato da James Bond nel film Thunderball). Un sogno che si rincorre dagli anni Cinquanta, grazie soprattutto ai test e alla ricerca portati avanti dall'esercito americano. Per adesso i voli durano poche manciate di secondi e i dispositivi hanno dei prezzi inaccessibili: è proprio su questi punti che si concentrereranno gli scienziati, al fine di far entrare questo oggetto nella vita di tutti i giorni. Il vantaggio, ovviamente, sarebbe duplice: riuscire a percorrere brevi distanze in poco tempo, ma soprattutto evitare il traffico delle strade.
Altre invenzioni che potrebbero finire nei negozi sono il dispositivo per caricare cellulari e iPod usando esclusivamente l'energia proveniente dal corpo umano e branchie artificiali per le immersioni sott'acqua (le sta sviluppando, dal 2001, un'azienda israeliana). Oggetti, scrive il New Scientist, che fra 30 anni sono "destinati a cambiare la nostra vita più di quanto abbiano fatto i cellulari, gli iPod e internet".
http://www.repubblica.itPerò....utile, no?