
Mer, 26/11/2008
Antonello Rizza, sindaco di Priolo Gargallo e Mariella Muti, Sovrintendente ai Beni Culturali ed Ambientali, hanno firmato stamane una convenzione per la gestione del sito archeologico di Thapsos.
“Una collaborazione virtuosa – come ha precisato lo stesso Sindaco – per un sito degradato dall’incuria. Il nostro Comune si impegna con 30 mila euro l’anno per assicurare i lavori di pulizia, portare l’acqua e l’istituzione di un Call center per la prenotazione delle visite. E’ una mortificazione avere sul proprio territorio un sito dove è scorsa un pezzo di storia e non dargli il giusto riconoscimento”.
Thapsos, nella penisola di Magnisi, oggi nel cuore della zona industriale, è stato a partire dal 15° secolo a.C. un vero e proprio emporio per i commerci nel Mediterraneo, come dimostra il ritrovamento di ceramica cipriota, micenea e maltese i cui reperti sono esposti al Museo Archeologico “Paolo Orsi”.
“Questo è il primo accordo in tal senso – ha dichiarato l’architetto Muti –; dei 38 siti archeologici nel territorio di competenza di questa Sovrintendenza solo 18 sono fruibili perché si riesce ad assicurare le pulizie.
I fondi a disposizione sono assolutamente insufficienti per far fronte al nostro vasto patrimonio archeologico. L’impegno che firmiamo oggi può essere l’inizio di un nuovo percorso di riqualificazione collaborata dagli Enti locali”.
Il sito sarà disponibile all’utenza a partire dalla prossima primavera, l’ingresso sarà provvisoriamente gratuito, ma la visita dovrà essere prenotata tramite gli Uffici del Comune di Priolo Gargallo.
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Qualche cenno su storia e Archeologia.
Thapsos è dislocata sulla penisola di Manghisi ( o Magnisi ), collegata alla terraferma da una lingua di sabbia e situata tra i golfi di Augusta e Siracusa. E' qui che nella media età del Bronzo (XV-Xlll sec. a.C.) si sviluppa una delle più importanti culture preistoriche improntate sul commercio.
La sua fondazione risale al 1400 a.C. ad opera dei Siculi che scacciarono i Sicani, popolazione indigena dell’isola, verso la fine dell’età del Bronzo (2800 – 1100 a.C.).
Alcuni storici non escludono, in tal sito, il passaggio e la presenza dei Fenici che sostarono sulle coste orientali siciliane prima di stabilirsi in quelle d' occidente.
La cultura di Thapsos comincia a svanire intorno all’ottavo secolo a.C., quando, con l’arrivo dei Greci, forti della loro civiltà già forte e consolidata, il territorio siciliano fu colonizzato da una nuova cultura, quella greca appunto, che prese piede nell’isola.
Lo sviluppo di Thapsos si può dividere in tre fasi legate all'evoluzione del tipo di abitato :
- nel periodo iniziale il villaggio di Thapsos, popolato da circa mille individui, era costituito da capanne circolari o semicircolari con muretti formati da due file di pietre. La capanna, che aveva all’interno anche il focolare, era coperta dal tetto sostenuto al centro da pilastri.
- intorno al dodicesimo secolo a.C., le capanne vengono sostituite da nuclei abitativi isolati, divisi tra loro da stradine rettilinee e formati da ambienti rettangolari disposti attorno ad un cortile pavimentato a ciottoli.
- infine, nella terza fase, si modificano le mura esterne di fortificazione che ora presentano come due ali di protezione: una lunga circa duecento metri e quasi curvilinea, inframmezzata da torri semicircolari; l'altra, formata da grossi blocchi di pietra calcarea, è rettilinea e garantisce la sicurezza della strada principale dell’abitato.
Una ulteriore e notevole testimonianza della cultura micenea presente nel sito è data dall’architettura funeraria ( Un primo gruppo di circa trecento tombe, fu scoperto dall’archeologo Paolo Orsi nel 1895 ).
Si nota che alcune camere funerarie sono a grotticella con l’ingresso dove a volte si percepisce la presenza di un gradino. Questo tipo di sepolture in alcuni casi presenta delle nicchie destinate agli appartenenti allo stesso nucleo familiare.
Altre sono tipicamente a tholos, cioè, scavate nella viva roccia e precedute dal dromos , ovvero uno stretto passaggio. come un solco nel terreno. Quest’ultimo tipo di costruzione funeraria può a volte presentare una struttura muraria a supporto della principale in caso di crolli e smottamenti del terreno.


Sunto da Wikipedia.