Tratto dal Venerdì della Repubblica:
Intorno alla villa
La collezione di piante rare, oggi restaurata, dalla proprietaria danese di Maria B.
Boschetti popolati da superbe strelitzie, frondose chamadoree, rigogliosi papiri; aiole bordate da piccole siepi di bosso, per ospitare Ficus pandurata, Phytolacca dioica, Schinus molle, viali ombreggiati da jacarande e bagolari o fiancheggiati da filari di Livistona chinensis. E poi insolite Euphorbiae tirucalli, dotate di un groviglio di rami verdi privi di foglie; il curioso Hibiscus mutabilis, con fiori che durano solo un giorno ma ostentano un’ampia gamma di colori: bianchi di mattina, quando sbocciano, carminio a mezzogiorno, rosa nel pomeriggio e rossi di sera, prima di chiudersi e cadere; o l’antichissima Cycas circinnalis, una specie nata 100 milioni di anni fa fiera delle sue foglie che assomigliano a piume di struzzo. Un migliaio di esemplari appartenenti a circa 150 specie, quasi tutte esotiche e qualcuna anche rara, costituiscono il patrimonio vegetale messo insieme da una signorina danese nel suo giardino di Siracusa. Un’impresa cominciata negli anni 30, quando Cristiane Reimann comprò la villa che un barone siciliano aveva fatto costruire per un’affascinante cantante spagnola. L’acquisto era stato suggerito dalla vista che si godeva dalla terrazza, ma anche dalla mitezza del clima, ideale per far crescere a cielo aperto quelle delicatissime essenze. La Reimann chiese semi e piante agli orti botanici di Napoli, Palermo e Catania. Poi ne fece arrivare altri dalle zone calde di tutto il mondo, sperimentando per la prima volta la loro acclimatazione nel nostro paese. Riuscì così a realizzare un sogno di un giardino dove le piante esotiche potessero crescere insieme con quelle del paesaggio siciliano: olivi, pini, mandorli, agrumi. Dagli anni 70 per il giardino lasciato in eredità al Comune di Siracusa, comincia un periodo poco felice: le erbacce crescono dappertutto, le piante più deboli sono eliminate da quelle più forti, gli olivi e gli alberi da frutto si inselvatichiscono. Per restituire almeno in parte al giardino la dignità di un tempo, ci sono voluti cinque anni e un attento lavoro di restauro promosso dall’Istituto di Studi Siracusani e coordinato da Antonino Attardo, che ha compilato anche un elenco delle collezioni ancora presenti. Si può trovare nella guida di Antonino Attardo ed Enzo Farinella; I giardini di Villa Reimann, pubblicato dall’Istituto di Studi Siracusano
Descrizione e Foto:
http://www.comune.siracusa.it/Politiche_Culturali/Turismo/villa-reimann.htm
Spesso l'ho trovata chiusa...chissà se esistono dei particolari orari di visita..