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I MONUMENTI DI SIRACUSA MENO CELEBRI

Discussioni sul patrimonio storico/culturale di questa importante provincia ricca d'arte

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I MONUMENTI DI SIRACUSA MENO CELEBRI

Messaggiodi webmanager07 il 19 lug 2007 17:15

ho letto su un sito siracusano che a Ortigia ci sono un sacco di chiese e conventi abbandonati a loro stessi.

Se venissero fatti dei lavori di restauro appropriati secondo voi potrebbero essere di nuovo fruibili x i turisti????

il sito è questo non so se lo conoscete http://www.galleriaroma.it/Siracusa/Mon ... umenti.htm

nel frame laterale ci sono alcuni link che parlano di questi monumenti anche di quelli ormai demoliti ma anche di moltissimi restati in qualche modo "integri"

pur non essendo siracusano, credo che il restauro di essi darebbe ai turisti altre attrattive turistiche oltre al Duomo, alla Fonte Aretusa e ad altri monumenti che non sto ricordando.
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Messaggiodi acid il 19 lug 2007 19:04

Anzi qualcuno è stato ristrutturato e riaperto e ci sono alcuni cantieri ancora in essere...altri sono proprio irrecuperabili (ne restano poche macerie) ed altri ancora sono andati perduti perchè demoliti nel corso dei secoli o destinati ad altro uso "privato"(sopratutto le vecchie chiese di ortigia, o i palazzi dove ora sorgono Alberghi)

Mi piacerebbe cmq conoscere un elenco dei monumenti completamente abbandonati ancora esistenti, che potrebbero essere rivalorizzati, e di quelli invece in fase attuale di restauro... :)
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Messaggiodi acid il 08 ago 2007 10:40

Elenco di alcuni monumenti "distrutti" o abiti ad altro:

Chiesa di S. Giovannello alla Giudecca. È un rudere che funge da vasta pattumiera per il quartiere circostante. Mai nessun restauro ha provveduto a dotare la costruzione quattrocentesca di un tetto che, in atto, manca.

Chiesa di S. Filippo alla Giudecca.
Pericolante da decenni, vi si è lavorato a lungo in opere di consolidamento e restauro. In atto la chiesa è ancora chiusa e pervicacemente pericolante.

Palazzo Chiaramonte.
Quel che rimane delle fabbriche trecentesche, di recente aggraziate da un artistico portone di lamiera zincata, fa povera mostra di sé in via Landolina. Tutto il complesso è rovinato; è mancata una complessiva destinazione unitaria per le sue fabbriche.

Convento di S. Francesco d'Assisi
. Scrive Paolo Giansiracusa che dopo i tribunali non è stato adoperato nel rispetto della sua vocazione strutturale. I frammenti del suo portico quattrocentesco sono ancora nascosti e incapsulati in strutture deturpanti.

Casa Abela-Danieli. Fabbrica quattrocentesca fra le più interessanti di Ortigia. Assediata da metastasi settecentesche attende ancora la liberazione (che sarà per eutanasia). Occorre ritrovarle una destinazione unitaria che la reinserisca nella vita del quartiere.

Palazzo Bongiovanni. È un bel palazzetto del Settecento (in fondo alla via Mirabella) totalmente abbandonato.

Convento del Carmine.
Già caserma dei carabinieri; oggi chiuso e inutilizzato.

Palazzo Montalto.
È stato per trent'anni l'emblema dello sfascio di Ortigia; dopo vari puntellamenti pare che opere di restauro di ciò che ne rimane siano già avviati. È probabile che fra dieci anni dovranno puntellare anche i cartelli che indicano i lavori già avviati, se la memoria storica del passato insegna qualcosa per il futuro.

Ex Biblioteca comunale e cinema Diana. Si tratta di un vasto complesso e di un cinema-teatro in totale rovina. Chiuso, pericolante, non vi si è mai varato un progetto per realizzare, sfruttando quelle strutture, un centro polivalente di spettacolo e cultura del quale Ortigia è del tutto priva.

Ex convento di S. Agostino. Già utilizzato come sede dell'Istituto tecnico femminile (poi trasferitosi in via XX Settembre e quindi in via Mirabella) l'intero edificio è stato, per anni, abbandonato e pericolante.

Teatro Comunale.
Abbandonato e chiuso da decenni, abbisogna oggi, perché possa essere riaperto al pubblico, di enormi finanziamenti. E’ in corso un infinito restauro

Palazzo Gargallo. La sua pregevole struttura quattrocentesca è stata angustiata e assediata da un casermone di cemento armato che ne ha in parte occupato l'area vitale.

Palazzo Pria e Palazzo Greco. Demoliti come la duecentesca Casa detta di S. Lucia, ricordata dall' Agnello.
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Re:

Messaggiodi Rocoon il 15 feb 2008 20:20

acid ha scritto:Elenco di alcuni monumenti "distrutti" o abiti ad altro:

Chiesa di S. Giovannello alla Giudecca. È un rudere che funge da vasta pattumiera per il quartiere circostante. Mai nessun restauro ha provveduto a dotare la costruzione quattrocentesca di un tetto che, in atto, manca.

Chiesa di S. Filippo alla Giudecca.
Pericolante da decenni, vi si è lavorato a lungo in opere di consolidamento e restauro. In atto la chiesa è ancora chiusa e pervicacemente pericolante.

Palazzo Chiaramonte.
Quel che rimane delle fabbriche trecentesche, di recente aggraziate da un artistico portone di lamiera zincata, fa povera mostra di sé in via Landolina. Tutto il complesso è rovinato; è mancata una complessiva destinazione unitaria per le sue fabbriche.

Convento di S. Francesco d'Assisi
. Scrive Paolo Giansiracusa che dopo i tribunali non è stato adoperato nel rispetto della sua vocazione strutturale. I frammenti del suo portico quattrocentesco sono ancora nascosti e incapsulati in strutture deturpanti.

Casa Abela-Danieli. Fabbrica quattrocentesca fra le più interessanti di Ortigia. Assediata da metastasi settecentesche attende ancora la liberazione (che sarà per eutanasia). Occorre ritrovarle una destinazione unitaria che la reinserisca nella vita del quartiere.

Palazzo Bongiovanni. È un bel palazzetto del Settecento (in fondo alla via Mirabella) totalmente abbandonato.

Convento del Carmine.
Già caserma dei carabinieri; oggi chiuso e inutilizzato.

Palazzo Montalto.
È stato per trent'anni l'emblema dello sfascio di Ortigia; dopo vari puntellamenti pare che opere di restauro di ciò che ne rimane siano già avviati. È probabile che fra dieci anni dovranno puntellare anche i cartelli che indicano i lavori già avviati, se la memoria storica del passato insegna qualcosa per il futuro.

Ex Biblioteca comunale e cinema Diana. Si tratta di un vasto complesso e di un cinema-teatro in totale rovina. Chiuso, pericolante, non vi si è mai varato un progetto per realizzare, sfruttando quelle strutture, un centro polivalente di spettacolo e cultura del quale Ortigia è del tutto priva.

Ex convento di S. Agostino. Già utilizzato come sede dell'Istituto tecnico femminile (poi trasferitosi in via XX Settembre e quindi in via Mirabella) l'intero edificio è stato, per anni, abbandonato e pericolante.

Teatro Comunale.
Abbandonato e chiuso da decenni, abbisogna oggi, perché possa essere riaperto al pubblico, di enormi finanziamenti. E’ in corso un infinito restauro

Palazzo Gargallo. La sua pregevole struttura quattrocentesca è stata angustiata e assediata da un casermone di cemento armato che ne ha in parte occupato l'area vitale.

Palazzo Pria e Palazzo Greco. Demoliti come la duecentesca Casa detta di S. Lucia, ricordata dall' Agnello.


Mi spiace ma c'è qualche informazione errata:


Chiesa di S. Filippo alla Giudecca.
Pericolante da decenni, vi si è lavorato a lungo in opere di consolidamento e restauro. In atto la chiesa è ancora chiusa e pervicacemente pericolante.


Fra tre mesi saranno completati i lavori di restauro.

Ex Biblioteca comunale e cinema Diana. Si tratta di un vasto complesso e di un cinema-teatro in totale rovina. Chiuso, pericolante, non vi si è mai varato un progetto per realizzare, sfruttando quelle strutture, un centro polivalente di spettacolo e cultura del quale Ortigia è del tutto priva.


Sono in corso lavori di restauro definitivo.


Convento del Carmine.
Già caserma dei carabinieri; oggi chiuso e inutilizzato.


Fa parte dell'istituto tecnico femminile e sono in corso lavori di manutenzione straordinaria.

Vabbè che tante cose, a Siracusa non vanno, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare.
Ciao
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Re: I MONUMENTI DI SIRACUSA MENO CELEBRI

Messaggiodi antoniorandazzo il 16 feb 2008 09:23

Fumo negli occhi.
Il guaio è che cesare si è mangiato tutto.
Si progettano e si eseguono lavori, quando accade, per avere possibilità di guadagni per opere che nessuno poi controlla come sono state eseguite.
Le strutture restaurate vengono inaugurate e utilizzate per un po e poi abbandonate come accade per la chiesa dei Cavalieri di Malta in Via Gargallo restaurata ed abbandonata.
Tanti altri edifici utilizzati impropriamente.
Quanto è costato il restauro dell'ex sede enel di Via Malta? A cosa serve?
Potrei continuare l'elenco ma credo che abbiate capito cosa intendo dire.
Realizzare è bene, manutenzionare è ancora meglio per salvaguardare, non vi pare ?
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Re: I MONUMENTI DI SIRACUSA MENO CELEBRI

Messaggiodi Carman il 16 feb 2008 15:53

Quello che dici spesso è la realtà di molte opere Siracusane, ma è pur vero che le esigenze burocratiche finanziarie non vanno molto d'accordo con le necessità funzionali delle opere stesse e del loro immmediato impiego.

Cioè un palazzo ristrutturato può essere impiegato in tanti modi, ed il Comune in base alle richieste presentate dalle varie istituzioni e alle necessità del momento ne deciderà l'uso.
Ma per avere il palazzo ristrutturato servono finanziamenti, e per avere questi soldi ci sono precisi tempi burocratici che vanno rispettati, sia nella presentazione della richiesta di finanziamento, sia del progetto esecutivo, sia della realizzazione stessa.

Quindi quello che spesso accade è che vengano ristrutturati edifici senza un apparente motivo, e senza una reale impiego funzionale al termine dei lavori...ma la realtà è che pur di non perdere i finanziamneti che la legge XX permette di avere si presenta il recupero ugualmente e si ristruttura, e poi una volta disponibile si decide come e quando usarlo.

Il contrario sarebbe peggio, si avrebbe la necessità di un edificio, ma bisognerebbe aspettare la legge favorevole o gli stanziamenti ad minchiam che il governo ci regala x sperare di riuscire ad arraffare i soldi per la ristrutturazione.

Saluti
Carman (CarmanO x Antonio randazzo così distingue! :mrgreen: )
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Re: I MONUMENTI DI SIRACUSA MENO CELEBRI

Messaggiodi antoniorandazzo il 16 feb 2008 16:27

Risposta chiara e coincisa CARMANO ( hai fatto bene a precisare il sesso, alla mia età perdo colpi) ma, non proprio convincente, dal punto di vista della spesa oculata. Se chiamo una ditta ad eseguire lavori in casa mia chiamo anche un direttore dei lavori che faccia i miei interessi e faccia eseguire al meglio i lavori.
Come furono eseguiti i lavori all'antico mercato ?
Hai mai visto le condizioni attuali dei locali ?
Prova ad andare nei sotterranei e vedrai cosa intendo dire.
Come sono stati gestiti per anni ?
Ciao bello, Antonio
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Re: I MONUMENTI DI SIRACUSA MENO CELEBRI

Messaggiodi Carman il 16 feb 2008 17:27

antoniorandazzo ha scritto:Risposta chiara e coincisa CARMANO ( hai fatto bene a precisare il sesso, alla mia età perdo colpi) ma, non proprio convincente, dal punto di vista della spesa oculata. Se chiamo una ditta ad eseguire lavori in casa mia chiamo anche un direttore dei lavori che faccia i miei interessi e faccia eseguire al meglio i lavori.


Non ho mai parlato di spesa oculata, in quanto in tutto ciò che è spesa pubblica l'oculatezza non esiste!
Al massimo di spesa "motivata".

Ora ti stai riferendo alla qualità dei lavori (almeno così sembra di capire) e quello è un altro problema ancora.
Il motto è sempre lo stesso "ristrutturare quanto più possibile con la meno spesa" e la meno spesa da parte dell'azienda che esegue i lavori vuol dire fare la cresta sui materiali, usando quelli di medio bassa qualità, poche finezze costruttive, lavori veloci e approssimati. e quindi una qualità finale che di solito fa schifo...

Pur di risparmiare soldi... sia il pubblico , sia gli stessi privati, si accontentano di lavori sommari e fatti con qualità bassa e questo comporta che dopo qlk anno fanno schifo come prima.

antoniorandazzo ha scritto: Ciao bello

Stavolta mi è andata bene!! :mrgreen: :mrgreen:
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Re: I MONUMENTI DI SIRACUSA MENO CELEBRI

Messaggiodi antoniorandazzo il 16 feb 2008 17:43

Carman ha scritto:
antoniorandazzo ha scritto:Risposta chiara e coincisa CARMANO ( hai fatto bene a precisare il sesso, alla mia età perdo colpi) ma, non proprio convincente, dal punto di vista della spesa oculata. Se chiamo una ditta ad eseguire lavori in casa mia chiamo anche un direttore dei lavori che faccia i miei interessi e faccia eseguire al meglio i lavori.


Non ho mai parlato di spesa oculata, in quanto in tutto ciò che è spesa pubblica l'oculatezza non esiste!
Al massimo di spesa "motivata".

Ora ti stai riferendo alla qualità dei lavori (almeno così sembra di capire) e quello è un altro problema ancora.
Il motto è sempre lo stesso "ristrutturare quanto più possibile con la meno spesa" e la meno spesa da parte dell'azienda che esegue i lavori vuol dire fare la cresta sui materiali, usando quelli di medio bassa qualità, poche finezze costruttive, lavori veloci e approssimati. e quindi una qualità finale che di solito fa schifo...

Pur di risparmiare soldi... sia il pubblico , sia gli stessi privati, si accontentano di lavori sommari e fatti con qualità bassa e questo comporta che dopo qlk anno fanno schifo come prima.

antoniorandazzo ha scritto: Ciao bello

Stavolta mi è andata bene!! :mrgreen: :mrgreen:

Purtroppo caro Armando noi pensiamo e scriviamo da persone normali (o è quell'altra la normalità?) e, quindi, non potremo mai capire che alla fine dei conti chi la prende in quel posto siamo noi cittadini.
Come il cane che si morde la coda: chiedere per non perdere i finanziamenti, realizzare a tutti i costi così ci rimane qualosa a dividere.
Continueremo a chiamarla "trinità". Uno ha l'idea, due li spende alla meno peggio e prepara i conti per farli quadrare, tre giustifica li pappa e divide = (sta per uguale) = mafia.
E io continuo a prenderla in quel posto. Ciao masculu
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