
All'esterno vennero scavati tre fossati in successione (visibili nella foto) per impedire l'avvicinamento dei nemici.
Fu anche progettato (ma mai realizzato...) un avancorpo murario, fra il secondo e il terzo fossato.

Di fronte la fortificazione fu realizzata una fitta ed efficiente rete di gallerie, per un rapido e sicuro collegamento con le aree interne alle mura.
L'aspetto di opere non completate di queste gallerie, fanno supporre che risalgano alle seconda metà del III sec. a.c. e che siano state lasciate incompiute a causa della presa della città da parte dei Romani.
Resta aperta la suggestiva possibilità che alla loro ideazione e realizzazione abbia preso parte anche ARCHIMEDE, sicuramente attivo come progettista militare in questo periodo storico, alla corte di Ierone II.

All'interno anche presenti 3 grandi cisterne che assicuravano il rifornimento idrico al castello, in caso di assedio.
Dal castello Eurialo la strada attraversa le mura di Dionisio per una delle antiche porte e scende, a tratti panoramica, seguento l'acquedotto Galermi.



Ad eccezione dei noti doccioni a protome leonina (foto sotto), probabilmente distintivi già della testata dell'impianto di Dionigi sull'Eurialo, non si conoscono elementi ornamentali.
Neppure il coronamento delle mura recò i consueti cornicioni a mò di tetto.

Tratto da:
Le strade in galleria nell'Italia Romana - Maria Stella Busana e Patrizia Basso
La Sicilia dei due Dionisi - Nicola Bonacasa
Città e monumenti dei greci d'occidente - Dieter Mertens
Purtroppo, nonostante le massicce fortificazioni e tutti gli sforzi di Archimede per respingere gli attacchi degli invasori romani, questi ultimi, agli ordini del console Marco Claudio Marcello, espugnarono Siracusa nel 212 a.c.
