E' di recente la notizia di 4000 utenti italiani che si sono visti recapitare la richiesta di risarcimento danni pari a 330 euro per aver condiviso illegalmente alcuni brani di proprietà Peppermit.
La casa discografica in questione ha incaricato un investigatore, la società Logistep, esperta in antipirateria, che ha registrato l'indirizzo IP di quegli utenti che hanno messo a disposizione una determinata canzone e l'ora esatta di tale evento.
Civilisticamente sono responsabili ex art. 2043 del codice civile....
Adesso il tribunale di Roma ha ordinato a Telecom ed altri ISP di fornire le utenze telefoniche ed i recapiti degli utenti coinvolti nel caso Peppermit.
State attenti dunque, soprattutto se condividete una enorme mole di materiale!
L'Adiconsum, a difesa dei consumatori, invitano gli utenti a scrivere al garante della privacy per violazione della privacy...
Con tutto il rispetto per queste associazioni, i dati vengono raccolti per far valere un diritto in sede giudiziaria e dunque non è necessario il consenso del rispetto della privacy. Questa è un'eccezione infatti prevista dall'art. 24 comma 1, lettera f)
Altrimenti anche il ladro che in un negozio viene rintracciato dalle telecamere di sorveglianza potrebbe cavarsela così!
Tra l'altro, le persone che scambiano materiale illegale non possiedono la qualità di consumatori, ma hanno una responsabilità extracontrattuale nei confronti dell'impresa che hanno danneggiato, per cui la normativa a tutela del consumatore non è applicabile...
Ocio!

Per seguire la vicenda: http://www.guidoscorza.it/?page_id=65