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Esperienze di vita!

Sono tanti i siracusani che hanno lasciato la propria provincia: per lavoro, per amore, o per altri motivi. Questo è il vostro angolo: racconti, esperienze, sensazioni...

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Esperienze di vita!

Messaggiodi masvemi il 23 mar 2006 12:20

Un pò lunghino ma bello!pardon :oops:
Piero è sposato, con due figli. Piccoli. La sera, seduti a cena, con non molta voglia di giocare. Anche se loro lo hanno aspettato tutto il giorno, per farlo.Piero si sforza ad esternare un’espressione compiaciuta, forse anche solo normale, mentre il figlio gli fa scivolare sul braccio la macchinina. Ford Focus grigio metalizzata. Il bambino se la sogna tutti i giorni. E forse, anche Piero la sogna..Perché, anche la famiglia di Piero è una famiglia che sogna. Poi la mattina si sveglia e un lavoro precario e sottopagato gli custodisce il sogno. Un lavoro che Piero esegue con passione. Fa il “tubista” da quando aveva quattordici anni. Andava da don Michele, il pomeriggio, dopo la scuola. Era solo un gioco, da imparare bene. Ora, è una necessità.Suo padre glielo diceva che, prima di rassegnarsi per sempre, doveva prendersi il “pezzo di carta”. Per non fare la sua fine. Sfruttato sotto padrone. Piero mi dice: “Un diploma e un tozzo di pane, in Italia, non si nega a nessuno”.“In Italia”, mi ripete con un “tse” sarcastico. In Italia, ma non in Sicilia. Lui l’ha preso il pezzo di carta. Come voleva suo padre. Poi è tornato sulla sua strada, per fare la sua stessa fine: sfruttato e sotto padrone. Perché non c’era di meglio, nonostante il diploma di perito industriale. Perché, quando a ventidue anni, gli era nato il primo figlio, Piero non aveva pensato di essere stato pazzo e irresponsabile. Come gli dicevano tutti. Ed anche suo padre.Perché, cosa c’è di folle nella normalità di una notte d’amore? Cosa, se oggi la sua “fine” è nascondere le dita e le preoccupazioni tra i capelli del figlio? Ma in Sicilia, anche questa “normalità” diventa pazzia. Nelle alzate mattutine, alle sei. Per poter raccontarsi di vedere il sorgere del sole, da dietro lo scoglio dei “Due frati”. Tutti i giorni.Perché il sole, qui, lo puoi vedere tutti i giorni. I turisti ci vengono, ogni anno. Per il sole. Il sole che dora gli scogli e si specchia sulle guance di Piero. Illuminate da rabbia e rassegnazione. O forse dal freddo. Perché l’inverno è freddo anche in Sicilia. Nonostante il sole. Piero ci è andato tutte le mattine, a guardarlo. Prima di andare a fare il tubista per dodici ore al giorno. Per mille euro al mese e quattrocento prenotate dal padrone di casa. Ovunque gli comunicasse il suo capo mastro, che dice “gli vuole bene” e a Natale gli regala pure, il panettone e la bottiglia di spumante. Lo tiene in nero. Senza contributi. Senza assicurazione. Senza assegni familiari. E se Piero si fa male, ha un contratto formazione lavoro con scadenza a dodici mesi, nel cassetto della scrivania. Già compilato e pronto per essere firmato. Ma comunque, gli vuole bene. Si, Piero ci è andato tutte le mattine. A salutare il sole, o il mare se il sole era in ritardo. Poi, l’anno scorso a marzo, ha voluto provare a non rassegnarsi. E’ partito per Pisa, con la sua cassetta degli attrezzi, a fare il tubista per una impresa edile. Un contratto a tempo determinato a sei mesi. Forse, rinnovabile.Ha lavorato fino ad agosto, tra le rassicurazioni dei colleghi e le promesse del nuovo datore di lavoro. Ha condiviso un appartamento con altri tre ragazzi siciliani. Ha anticipato le spese, ma era fiducioso perché nel contratto c’era scritto chiaro: 65 € al giorno, vitto e alloggio a carico della ditta.Poi è arrivato settembre. Qualche problema c’era stato con le ultime due mensilità non riscosse. Piccoli ritardi “tecnici” dovuti al mancato saldo delle commesse, ma tutto si sarebbe risolto. Dicevano. Piero è tornato in Sicilia, con la speranza di un immediato rinnovo contrattuale e due stipendi ancora da riscuotere. I mesi passavano, ma di un nuovo contratto e degli arretrati, nessun segnale. Con i suoi tre colleghi siciliani, che avevano subito lo stesso trattamento, si è rivolto ad un sindacato che, per avviare la pratica di recupero delle somme, gli ha chiesto la copia del contratto e le buste paghe. Piero non l’aveva la copia del contratto perché nessuno gliela aveva mai data. Non aveva neanche le buste paghe, perché era stato sempre pagato in contanti, senza troppe tracce da lasciare incustodite. Dopo una breve diatriba burocratica, nonostante tutto, ha ricevuto quanto dovuto. Forse per paura di ritorsioni legali, l’imprenditore ha pagato. Auspicare in un nuovo contratto: azzardato. Ma Piero si sarebbe accontentato di aver riscosso gli stipendi arretrati. Senza altre complicazioni. A settembre di quest’anno, Piero e gli altri tre ragazzi hanno ricevuto una raccomandata. All’interno, una comunicazione dai toni minacciosi, li informava di una denuncia ai loro danni, per “estorsione”. Le indagini condotte da un avvocato, messo a disposizione dal sindacato, hanno rivelato che, l’imprenditore non è l’effettivo titolare dell’impresa edile, ma che questa faceva riferimento ad una sua ex-convivente. Grazie al suo stato di disoccupazione, Piero non ha dovuto preoccuparsi della parcella del difensore, che lo sosterrà alle udienze per difendersi da questa infamante ed assurda accusa. Questo non gli impedirà, però, lo sborso di un ingente somma per pagarsi i viaggi e le spese di soggiorno ad Arezzo, sede legale del processo. Adesso, Piero è tornato a fare il tubista con il suo vecchio datore di lavoro. Lo ha ripreso con sé, in nero. Senza contributi, senza assicurazione e senza assegni familiari. Ma ha tenuto a dirgli che lui, continuerà a volergli bene. Anche il panettone e lo spumante, sembrano sicuri per il prossimo Natale. Che tristezza però :(

La dignità di un essere umano, molte volte, è semplicemente avere un lavoro. Farlo bene ed essere pagato regolarmente per svolgerlo. E gli occhi sorridenti di tuo figlio, che forse ti ringraziano.
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Messaggiodi Nefertari72 il 23 mar 2006 12:32

:(
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Messaggiodi masvemi il 23 mar 2006 12:51

Scusa la curiosità, ma "I due frati" a cui si fà riferiemento, sono i 2 scogli di Siracusa?
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Messaggiodi adriana il 23 mar 2006 12:58

mamma mia che tristezza, purtroppo in molti casi (nn tutti) è la realtà di tutti i giorni.
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Messaggiodi hortensia il 24 mar 2006 11:48

i "due frati" e' chiamata quella zona in cima in Via Riviera Dionisio Il Grande ,proprio di Fronte al monumento del Milite ignoto di fronte la Chiesa dei Cappuccini.
Ma questa storia dove l'hai trovata?
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Messaggiodi masvemi il 24 mar 2006 14:04

AAAAHHHHH capito :!: grazie hortensia sempre preparatissima e informatissima :!:

Questa storia l'ho trovata su un sito siciliano che non ricordo bene il nome : girodivite mi pare :?
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Messaggiodi hortensia il 24 mar 2006 15:45

ahhh...lo conosco , ci ho gironzolato qualche volta
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Messaggiodi Fistadantilus il 07 apr 2006 11:36

E ti pareva se Hortensia non avesse gironzolato anche lì, mi sa che l'appellativo di Prezzemolina è da conferirlo a te :lol:
Triste storia quella illustrataci da Masvemi, purtroppo non un caso sporadico, ma la realtà di molti meridionali che subiscono la politica del lavoro a nero.
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Messaggiodi acid il 04 mag 2006 19:56

masvemi ha scritto:Scusa la curiosità, ma "I due frati" a cui si fà riferiemento, sono i 2 scogli di Siracusa?



La storia è molto toccante, la leggo solo ora....purtroppo è vero, siamo proprio in questa situazione qua in Sicilia.

Cmq, volevo segnalare che i 2 frati non si trovano in riva dionisio il grande, ma è la scogliera accessibile dalla zona Mazzarona / Viale Tunisi.... :wink: Almeno, ho sempre saputo così io.....
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Messaggiodi hortensia il 04 mag 2006 23:04

ahh, potrebbe essere :roll: io infatti sapevo che fosse zona Tunisi, ma ho sempre creduto che si parlasse della zona che ho su citato, ma è probabile che abbia ragione tu
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Messaggiodi Edessae il 21 mag 2006 12:03

Che tristezza!!! ma soprattutto che farabutti i datori di lavoro che si comportano solo pensando alle proprie tasche! :(
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Che schifo!

Messaggiodi Fistadantilus il 22 mag 2006 12:16

E' una vera tristezza, ma solo, purtroppo, una delle moltissime realtà del nostro paese. Un vera piaga.
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Messaggiodi d996 il 06 giu 2006 01:16

Piero è sposato, con due figli. Piccoli. La sera, seduti ....
Ragazzi che brutta storia è una vera disgrazia, spero che per Piero e la sua famiglia le cose possano cambiare magari con una vincita milionari al super enalotto, Auguri Piero
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...

Messaggiodi filosofiafisica il 29 lug 2006 18:18

salve beltà
di siracusani...

<per masvemi>

codesto scenario è all'ordine del giorno o quasi
in regioni come la sicilia o la calabria ed in gran parte del sud ,
del resto una persona per aver un lavoro farebbe strada
(non sempre però...), oltre ,
a cercare un luogo dove le possibilità son decenti perlomeno...
come il sottoscritto , per esempio , residente a bologna da quasi un anno
ma non per sempre...
la terra sicula chiama forte.
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Messaggiodi Edessae il 29 lug 2006 18:57

E allora TOOOOOORRRRNNNAAAAAA appena puoi! :wink:
Non ti curar di loro ma guarda e passa... http://www.edizioniedessae.com
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