La morte di Fabrizio De André, oltre ad averci privato di uno dei massimi cantautori italiani di sempre, ci ha lasciato in pasto a un inarrestabile fenomeno di cannibalismo musicale, mascherato sotto il voto rassicurante degli "omaggi", dei "tributi" e delle "celebrazioni".
A volte con risultati raccapriccianti...speriamo non sia questo il caso...
Ha stravolto i canoni della canzone italiana con le sue ballate, sempre sospese tra mito e realtà.
Ha sfidato gli arroganti di ogni tempo con il linguaggio sferzante dell'ironia, senza mai cedere alle leggi del branco.
IL 27 Dicembre a Siracusa, piccolo tributo a Fabrizio De André, uno dei grandi maestri del songwriting italiano.
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La carriera quasi quarantennale di Fabrizio De André è stata anche degnamente ricordata nel triplo box
In direzione ostinata e contraria (2005): cinquantaquattro brani, tutti demasterizzati, per riassaporare l'aroma originario, imperfezioni incluse.
E' sicuramente un'opera che, senza esagerazione, si potrebbe definire necessaria.
Per chi ha amato De André e per chi non lo conosce ancora.