GRILLI, CULI E POLTRONE
Ve lo aspettavate, ce lo aspettavamo. Cosa? Ma dai, Grillo tira fuori la storia delle liste civiche e zacchete, fioccano i “fondi” su tutti i principali giornali, sui siti web, sui blog e – per l’occasione – ritornano
en vogue pure gli urlatori di strada. Loro, gli editorialisti (destra o sinistra non fa differenza) dissertano in merito alla più o meno incidenza della proposta
dinamitica del genovese sulla compagine avversa; noi (quelli – per la cronaca – che si sono rotti le pile di leggere i soliti sermoni faziosi) stiamo cautamente ad aspettare la prossima mossa del comico, che adesso fa seriamente paura ai “poltronizzatissimi” di Montecitorio. Per quale ragione, chiederà qualcuno. Semplice comprenderlo: adesso il movimento “di popolo”, che non erutta solo vaffanculo a destra e a manca, si organizza per costruire una politica diversa, pulita, (mi azzardo) democratica. Adesso le liste civiche, legate da un comune denominatore – la ratifica del Beppone nazionale secondo i suoi parametri di trasparenza –, avranno spazio e tempo per rodarsi, per trovare una sorta embrionale di organizzazione interna; quell’organizzazione che al momento manca nei due poli. A sinistra, dove lo “sfascio” dei vecchi partitelli e la nascita del PD sta alimentando in molti uno stato cronico-depressivo (leggasi: che lavoro farò domani?); a destra dove si cerca di tenere la calma, oltre che i galloni, specie adesso che Berlusconi scalpita (testarossa al seguito) per mettersi alla pari con un biblico “Partito delle libertà”, edificato in tre giorni manco fosse il Tempio di Gerusalemme. E non credete ai botta e risposta sicuri, alle statistiche che danno Tizio 30 punti sopra Caio e 20 sotto sempronio. Hanno paura e si vede. Hanno paura che tutto possa svanire in poco tempo: dopo cinquant’anni di sprechi, di latrocini, di ingiustizie e sperequazioni. Hanno paura di tornare a casa, i più senza saper svolgere una professione; hanno paura di essere giudicati e condannati dopo aver perso le prerogative parlamentari. Ed è qui che vedremo la bravura (o incompetenza) di Grillo: lui che si barcamena di scranno in scranno in casa nemica, o caccia via i padroni e cambia serratura o ci lascia le zampe, stecchito col raid.
Antonio Spitaleri
a.spitaleri@siracusaweb.tv