FAO: CIBO, CLIMA, BIOFUEL. LA SFIDA E' PIANO D'AZIONE
Inviato: 02 giu 2008 23:52
FAO: CIBO, CLIMA, BIOFUEL. LA SFIDA E' PIANO D'AZIONE GLOBALE
Roma, 2 giu. - Un piano d'azione globale per garantire la sicurezza alimentare, affrontare i cambiamenti climatici e regolamentare la produzione di biocarburante. E' la sfida cui sono chiamati a rispondere quaranta tra capi di Stato e di governo da domani a Roma per il vertice Fao. Il piano c'e' e sara' presentato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Un documento di 31 pagine su cui il confronto non potra' che essere acceso, stante gli interessi spesso divergenti tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo. Per tutti, comunque, la priorita' e' frenare l'impennata dei prezzi dei generi alimentari (83 per cento negli ultimi trent'anni), che nei mesi scorsi ha provocato 'rivolte del pane' ad Haiti e in diversi Paesi dell'Africa e dell'Asia.
Due le proposte attorno cui ruota la strategia del segretario generale che ha dato il via a una task force per coordinare la risposta internazionale all'emergenza. A breve termine: provvedimenti per ridurre il prezzo di grano, riso, mais e la distribuzione di sementi, fertilizzanti e mangimi animali mediante buoni e sovvenzioni ai piccoli agricoltori (stima circa 15 miliardi di dollari). A medio e lungo termine: i Paesi ricchi dovrebbero aumentare gli aiuti all'agricoltura e investire in sistemi di irrigazione, infrastrutture, servizi e tecnologia dei Paesi del sud. Ricetta condivisa e gia' rilanciata dal direttore generale della Fao, Jacques Diouf, per il quale gli Stati del nord devono decuplicare gli aiuti all'agricoltura per arrivare a 30 miliardi di dollari l'anno.
Per Ban, l'aumento dei prezzi e' anche dovuto alla produzione "selvaggia" di biocombustibili da mais e da zucchero di canna. Ma il segretario Usa all'Agricoltura, Ed Schafer, al suo arrivo a Roma ha fatto presente che "i biocarburanti incidono soltanto per il 3 per cento sull'incremento globale dei prezzi". Ed e' la tesi che portera' avanti il presidente del Brasile, Luis Ignacio Lula da Silva, unico suo punto di convergenza con Washington.
Fonte AGI
Roma, 2 giu. - Un piano d'azione globale per garantire la sicurezza alimentare, affrontare i cambiamenti climatici e regolamentare la produzione di biocarburante. E' la sfida cui sono chiamati a rispondere quaranta tra capi di Stato e di governo da domani a Roma per il vertice Fao. Il piano c'e' e sara' presentato dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon. Un documento di 31 pagine su cui il confronto non potra' che essere acceso, stante gli interessi spesso divergenti tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo. Per tutti, comunque, la priorita' e' frenare l'impennata dei prezzi dei generi alimentari (83 per cento negli ultimi trent'anni), che nei mesi scorsi ha provocato 'rivolte del pane' ad Haiti e in diversi Paesi dell'Africa e dell'Asia.
Due le proposte attorno cui ruota la strategia del segretario generale che ha dato il via a una task force per coordinare la risposta internazionale all'emergenza. A breve termine: provvedimenti per ridurre il prezzo di grano, riso, mais e la distribuzione di sementi, fertilizzanti e mangimi animali mediante buoni e sovvenzioni ai piccoli agricoltori (stima circa 15 miliardi di dollari). A medio e lungo termine: i Paesi ricchi dovrebbero aumentare gli aiuti all'agricoltura e investire in sistemi di irrigazione, infrastrutture, servizi e tecnologia dei Paesi del sud. Ricetta condivisa e gia' rilanciata dal direttore generale della Fao, Jacques Diouf, per il quale gli Stati del nord devono decuplicare gli aiuti all'agricoltura per arrivare a 30 miliardi di dollari l'anno.
Per Ban, l'aumento dei prezzi e' anche dovuto alla produzione "selvaggia" di biocombustibili da mais e da zucchero di canna. Ma il segretario Usa all'Agricoltura, Ed Schafer, al suo arrivo a Roma ha fatto presente che "i biocarburanti incidono soltanto per il 3 per cento sull'incremento globale dei prezzi". Ed e' la tesi che portera' avanti il presidente del Brasile, Luis Ignacio Lula da Silva, unico suo punto di convergenza con Washington.
Fonte AGI