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Frutta e verdura dal carcere di San Michele (AL)

MessaggioInviato: 03 mar 2008 22:01
di fiorenzo
I cittadini ancora non lo sanno, ma nel carcere di San Michele si coltivano fiori e si producono frutta
e verdura con certificazione biologica. Un esperimento riuscito, che ha avuto un ruolo significativo nel percorso di recupero dei detenuti e che ora tenta il grande salto della commercializzazione. Grazie alla convenzione firmata con due cooperative sociali i prodotti della casa di reclusione di San Michele
verranno venduti all’ingrosso. E non è escluso che compaiano tra gli stand della prossima
Fiera di San Giorgio. «Il progetto è nato nel 2003 - racconta la direttrice Rosalia Marino - ed era
apparsa subito determinante la valenza che il lavoro agricolo avrebbe potuto avere nel progetto educativo. Abbiamo allora chiesto al Dipartimento amministrativo penitenziario di poter mettere a coltura quel
terreno, e per più di un anno e mezzo dieci detenuti hanno strappato quel pezzo di terra al dominio
dei sassi e dei topi. A novembre il Dipartimento concesse l’autorizzazione e finanziò il progetto ».
Ora, a tre anni da quella esperienza rivelatisi assolutamente positiva, la casa di reclusione di San Michele decide di fare il salto decisivo, e di tentare la commercializzazione dei prodotti agricoli. E ci prova
con una convenzione firmata con le cooperative sociali “Lavoro e liberazione” e “Company &”.
Così non sarà improbabile vedere tra gli stand della prossima fiera di San Giorgio anche la lattuga
coltivate nella serra, i piselli o le mele di San Michele.


(articolo tratto da un giornale locale)