La sorte delle balene è a forte rischio estinzione, da quando domenica una flotta baleniera giapponese è salpata per dar la caccia a questi cetacei.
Questa azione , che potrebbe segnar l’inizio di una tra le uccisioni di massa più spietate degli ultimi 20 anni, ha suscitato indignazione e rabbia in Australia e Nuova Zelanda.
L’obiettivo finale sarebbe costituito dalla pesca di 935 balenottere dal rostro, 50 balenottere azzurre e 50 megattere, queste ultime fino ad ora mai cacciate.
I due paesi hanno infatti protestato attraverso i loro ambasciatori a Tokio e invocato l’intervento della marina militare. Secondo la premier neozelandese Helen Clark le baleniere giapponesi, che spesso pescano anche dentro i confini delle aree protette, soprattutto nei mari antartici, nascondono dietro lo scopo scientifico il reale intento di uccidere oltre mille balene.
Nel 1986 la moratoria internazionale aveva imposto al Giappone la fine della caccia commerciale alla volta di quella a scopi di ricerca scientifica. Ma come sottolinea il portavoce di Greenpeace, Steve Shallhorn, i biologi marini dell’Australia e dei paesi del Pacifico possono reperire informazioni scientifiche senza uccidere i cetacei. Per tal motivo, Greenpeace ha promesso di seguire da vicino le azioni dei giapponesi, impegnandosi in azioni di lotta non violenta.
Ricordiamo che le megattere sono molto amate per i loro spettacolari salti fuori dall’acqua e per la loro docilità: si lasciano infatti avvicinare dalle barche e in alcuni casi anche dai surfisti.
Lo spettacolo che offrono le balene in quei luoghi è ineguagliabile: migliaia di turisti e animalisti ogni anni giungono nelle coste orientali del continente per ammirare il passaggio delle megattere che dall’Antartide risalgono le coste per andare a partorire nelle acque calde della barriera corallina per poi ridiscendere alla fine della stagione estiva con i loro piccoli.
di G.V.
FONTE.
I giapponesi cercano di mascherare la "mattanza" messa in atto con una presunta grande ricerca scientifica. La realtà dei fatti, invece, è che in giappone e in buona parte dei paesi dell'estremo oriente la carne di balena è un alimento pregiato e ben pagato. Un enorme business perchè, oltre come alimento, il grasso ed altre parti dei cetacei vengono normalmente usate nella medicina e cosmesi orientale.
Tutto il mondo ambientalista è in rivolta e Australia e Nuova Zelanda stanno pensando di mandare contro le baleniere del Sol Levante la Marina Militare.
Spero ardentemente che questo scempio venga fermato e mi auguro che le flotte giapponesi scompaiano inghiottite dall'oceano.