ADN KRONOS
7 OTTOBRE 2007
A Fiumicino scimmie e gazzelle morte in valigia
Da Nigeria, Cina e Pakistan gli immigrati trasportano animali e cibi introvabili in italia per finire nei loro piatti. Un macabro fenomeno, apprende l'ADNKRONOS da fonti della Guardia di Finanza, che è in costante aumento
Roma, 7 ott. - (Adnkronos/Ign) - Scimmie, gazzelle e altri animali morti, talvolta già in avanzato stato di decomposizione. E' quel che salta fuori da bagagli intercettati alla dogana dell'aeroporto internazionale ''Leonardo da Vinci'' di Fiumicinoappartenenti a immigratiprovenienti soprattutto da paesi come Nigeria, Cina,Pakistan, Eritrea ed Etiopia.
Un macabro fenomeno, apprende l'ADNKRONOS da fonti della Guardia di Finanza, che è in costante aumento. Le Fiamme Gialle, dopo numerosi ritrovamenti, hanno tracciato una sorta di identikit dei passeggeri che arrivano nel nostro Paese portandosi in valigia animali morti, appartenenti spesso a specie che non sono in commercio in Italia, ma la cui carne viene considerata pregiata ed è diffusa nella cucine tradizionali di origine.
Dai controlli eseguiti finora, la macabra importazione viene solitamente effettuata da uomini e donne stranieri, di età compresa tra i 30 e i 60 anni, di livello culturale basso e che, in violazione a tutte le norme igienico-sanitarie, si ostinano a portare con sé le ''prelibatezze'' della loro cucina nascondende gli animali all'interno di voluminosi bagagli. Talvolta riescono a passare i controlli. Risultato? Scimmie, gazzelle e pescivengono messi a disposizione delle varie comunità etnichedi appartenenza per banchetti e speciali festeggiamenti, o vengono venduti ai propri connazionali come merce rara.
Il caso più recente ha riguardato a Fiumicino una coppia di pakistani, residenti in Italia e di ritorno da un viaggio nel Paese di origine. Nel corso di normali controlli effettuati dalla Guardia di Finanza, tra gli indumenti nei loro bagagli era celato di tutto: pesci, volatili, scimpanzè. Una scena da brivido per gli 'addetti ai lavori': le carcasse degli animali erano già in stato di avanzata decomposizione, ormai pieni di vermi.
Il fenomeno, che via via si è andato incrementando con l'arrivo di extracomunitari in Italia, dura da anni e tra i primi episodi i baschi verdi ricordano ciò che accaddequando circa cinque anni fa era ancora attivo il colegamento da Lagos. In un controllo nei confronti di alcuni passeggeri provenienti dalla Nigeriia, dai loro bagagli spuntarono scimmie che erano state prima scuoiate, poi fatte a pezzi e infine arrostite e trasportate in Italia per essere mangiate. Da allora l'episodio non è rimasto isolato.
Somiglianti, una volta cotte, alle nostrane 'porchette', le scimmiedestinate a finire sulle tavole rientrano nel menu di molte cucine esotiche, in primo luogo la Cina, dove è uso comune, peraltro, mangiarne il cervello crudo. Sono proprio questi animali, accanto a particolari qualità di pesce, impossibili da reperire in Italia, a figurare sempre piu' spesso nella lista dei ritrovamenti da film dell'orrore alle dogane degli scali italiani. Cosa che accade almeno un paio di volte al mesenel corso dei controlli random effettuati alla dogana.
Ma il fenomeno non riguarda solo gli animali destinati ad essere cucinati. Molto diffuso è anche il traffico di esemplari vivi di specie rare e protette, soprattutto rettili, pappagalli e tartarughe. A intervenire in questo caso è anche il Cites, il nucleo specializzato del Corpo Forestale dello Stato che si occupa di far rispettare la Convenzione di Washington in materia. Tra i blitz più importanti messi a segno all'aeroporto di Fiumicino, il sequestro, mesi fa, di 230 tartarughine provenienti dal Nilo e destinate al mercato napoletano, dove avrebbero fruttato almeno duemila euro ciascuna. Salate le sanzioni previste dalla legge: nei casi in cui gli animali vengano trasportati senza le regolari autorizzazioni Cites, sono previste multe dai 7mila ai 70mila euro, e in taluni casi si puo' arrivare addirittura all'arresto.