Teatro Greco ai Privati?

[acid]

L'assessore regionale ai Beni culturali del Governo regionale, Antonello Antinoro, "per rendere il più possibile redditizia la gestione dei beni culturali in Sicilia" - ha detto l'assessore - propone di affidare a un privato di qualità il pacchetto completo di un sito turistico per trent'anni.

E pensa alla Valle dei Templi, al Teatro Greco di Siracusa, al Teatro Antico di Taormina, a Selinunte o alla Cappella Palatina...
L'elenco è infinito - ha spiegato Antinoro: in Sicilia abbiamo un numero infinito di beni preziosissimi.
È ovvio che questo elenco dovrà essere valutato in collaborazione con l'assessorato regionale al Turismo, con il quale deve esserci una strettissima sinergia, e dopo un confronto con esperti e Sovrintendenze.


In cambio – ha aggiunto – i privati dovranno garantirci un canone fisso e alcune opere per l'indotto.
Penso alle strade o a un certo numero di alberghi.
I nostri beni devono diventare fonte di reddito per la Sicilia.
http://www.libertasicilia.com

Il concessionario-tipo, per il titolare dei Beni culturali nel governo Lombardo, è “un’istituzione culturale di livello internazionale. Un soggetto da scegliere con un’attenta ricerca di mercato. Alla fin fine - specifica Antinoro - sarebbe solo un passo in più rispetto a quello che si fa oggi: già adesso nei nostri siti principali ci sono già privati che offrono servizi”.

Che ne pensate di questa proposta?

[Fid]

se i privati fossero specialisti della conservazione dei beni culturali potrei anche capirlo ma buttata così la proposta non vuol dire nulla. cosa dovrebbe fare il privato? quali compiti avrebbe? cosa dovrebbe garantire?

[antoniorandazzo]

Intanto garantirebbe che l'afflusso di fondi dalla Regione segua l'itinerario giusto per non disperdersi in rivoli inutili. (meno sono a mangiare e meglio è)

Come dire : mangerebbero in pochi senza bisogno di distribuire troppe prebende

[Laila]

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[antoniorandazzo]

Il teatro, come gli altri monumenti è gestito da una soprintendenza senza fondi e senza testa, (non mi riferisco alla persona della soprintendente Muti) ma testa come dirigenza politica-istituzionale.
Gestito attualmente con i pochi fondi pubblici, ma amministrati da cooperative private che si dividono i guadagni enza alcun introito per il pubblico.
Il punto è questo o i dipendenti pubblici fanno tutto, compresa la pulizia, biglietteria ecc.con una buona gestione e consuntivo finale, dare e avere o, si nomina un dirigente per ogni sito responsabilizzandolo dandogli possibilità di fare al meglio.
E' chiaro che in poche parole di un post non si può spiegare il pensiero che vorrei, ma ci sono tanti specialisti che sono in grado di chiarire.
Domanda finale: avete visto quante persone, dipendenti pubblici, sono giornalmente stravaccati nei siti di pertinenza senza fare alcunchè ? Meditate gente, meditate

[acid]

Pensiamo anche in che condizioni di cattiva conservazione, erba incolta (di fronte il teatro greco, dove hanno pure piazzato le statue, in mezzo all'erbaccia secca, alta 4 metri!!!) e sporcizia versano alcuni siti archeologici, in quanto mancano come spesso i fondi...e poi la carenza di custodia e vigilanza su questi siti...
In ogni caso, per privati si intende una "istituzione culturale di livello internazionale", che ne curerebbe gestione e manutenzione, provvedendo anche a garantire "alcune opere di indotto". Chissà...

[antoniorandazzo]

Non m'intendo di amministrazione ma le mie situazioni cerco di risolverle a partire dalla domanda preliminare che faccio a me stesso senza pregiudizi, questa:
QUAL'E' IL FINE E L'IDEALE DA RAGGIUNGERE?
come far funzionare al meglio questa cosa?
QUALI MEZZI E QUALI TECNICHE UTILIZZARE?
trovate le risposte non avrebbe più importanza pubblico o privato.
Le camere stagne esistenti già precludono ogni possibilità di buona gestione.
Non può esistere una parte teorica e una parte pratica amministrativa senza che parlino, discutano e decidano sul da farsi.
Soprindendenza, dramma antico, nel caso del teatro, museo archeologico, fortezza Eurialo ecc... ecc. tutto un calderono nel quale un componente non sa cosa faccia l'altro e si finisce per non fare niente nessuno.
Troppo difficile per gli amministratori nostrani, meglio chiamare qualche tedesco.

[vischi]

Appena letto il titolo mi sono un pò preoccupato, solo ed esclusimante al pensiero che, come al solito si parla di privatizzazione. Siccome sono convinto che le generalizzazioni sono sempre SBAGLIATE, ho fatto mente locale ed ho provato a pensare (capita ogni tanto...non vi preoccupate ). Io mi chiedo, qualcuno di voi ricorderà quando all'Anfiteatro Romano, quanche anno fa si facevano delle serate, gratutite, di lirica, musica folk classica e nientepopodimenochè JAZZ (l'ho scritto maiuscolo perchè per me è: ) con quella iniziativa si avvicinavano i siracusani in un luogo particolarmente consono, alla cultura, dando l'occasione di trascorrere una serata senza allontanarsi troppo.
Ma senza divagare troppo, se privatizzare significa rendere queste strutture fruibili anche ai cittadini, con iniziative che servano, anche naturalmente a pagamento,ben venga la privatizzazione, ma con contratti più terreni e non fantastici (leggasi 30 anni), proprorrei contratti più brevi e quindi verificabili nella resa.

[antoniorandazzo]

E per allargare le conoscenze con opinioni diverse ecco a Voi la lettera pubblicata sulla Sicilia di oggi da uno dei tanti siracusani che sono abituati a pensare con la loro testa.(scannarizzata e trasformata in file per rendere un servizio completo, come sono abituato a fare)
Difendiamo i nostri tesori
«Chi vuole comprare il teatro Greco dì Siracusa?». Sembra questa la proposta dell'assessore regionale ai Beni culturali Antonello Antinoro. Privatizzare i più bei monumenti della Sicilia, tra cui anche il Teatro Greco di Siracusa, è una proposta che va subito rigettata. I beni culturali della nostra città non appartengono solo alla Sicilia o all'Italia, ma sono patrimonio di tutta l'Umanità. Affidare a imprenditori la gestione dei beni culturali, esclusivamente allo scopo di fare cassa, potrebbe comportare conseguenze disastrose e irrimediabili. Innanzitutto, questa idea, falsamente innovatrice, apparirebbe ai cittadini come una rinuncia da pane dell'Ente Pubblico al proprio dovere di difendere, tutelare e promuovere i beni culturali e ambientali che appartengono a tutti. Infatti, come detta la Legge regionale n. 80 del 1977 eNorme per la tutela, la valorizzazione e l'uso sociale dei beni culturali ed ambientali della Regione Siciliana», l'obiettivo della Regione non è solo quello della tutela e della conservazione del patrimonio storico-artistico dell'Isola, ma è anche quello di favorire la loro fruizione sociale, in quanto bene collettivo. Inoltre, il Teatro Greco di Siracusa, così come tutti gli altri siti archeologici e ambientali siciliani di incommensurabile valore, non può e non deve essere ceduto a privati, perché necessita di una gestione che va ben oltre le logiche di profitto, in quanto richiede una continua cura che i privati non possono garantite. In verità, quale soggetto privato si addosserebbe i bisogni della collettività?
Risulta difficile credere che la gestione privata di questi gioielli garantisca la reale salvaguarda e la fruizione pubblica. Anzi, attualmente, accade spesso che la gestione da parte di privati di specifici servizi lasci molte persone insoddisfatte. Inoltre, un cattivo uso di questi beni rischierebbe di compromettere seriamente la conservazione e l'integrità di questi beni, facendo progressivamente perdere il proprio valore archeologico, storico, artistico, cul¬turale, ambientale e turistico. L'afflusso non regolato ai siti e ai palazzi, le concessioni d'uso improprie o non adeguatamente controllate, l'esercizio di servizi a scopo di lucro e la creazione di eventi per attirare i visitatori, sono a volte pericolosi per l'integrità dei beni. Per evitare tutto ciò, occorre che la Regione con il più alto numero di dipendenti (circa 20 mila) definisca, facendo operare al meglio i propri dipendenti, un serio progetto di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale siciliano. Bisogna salvaguardare non solo i beni culturali, intesi come beni monumentali o archeologici, ma anche i nostri tesori paesaggistici e ambientali, spesso sottovalutati, per valorizzare al massimo il turismo nel nostro territorio. A tale scopo, rivolgo un appello in particolare all'Assessore regionale al Turismo, Giambattista Bufardeci, già sindaco di Siracusa, al quale chiedo di agire con fermezza allo scopo di incrementare il turismo nella nostra città e in tutta la Sicilia, valorizzando i beni culturali e ambientali, e promuovendo la bellezza del paesaggio attraverso una politica seria di riqualificazione dell'intero territorio.
FAUSTO CAMPISI

[Orazio]

sono pienamente daccordo ad affidare i nostri beni a privati, il publico è da sempre un fallimento totale....hanno perso del tempo a pensarci.
Sono fiducioso nel futuro il futuro è il PRIVATO !!!!

[Evaluna]

se i privati fossero specialisti della conservazione dei beni culturali potrei anche capirlo ma buttata così la proposta non vuol dire nulla. cosa dovrebbe fare il privato? quali compiti avrebbe? cosa dovrebbe garantire?

Quoto !

[antoniorandazzo]

Io non ho preferenze pubblico o privato sono per le cose che funzionano bene.
Si crei un organismo pubblico che sappia gestire al massimo livello i nostri beni culturali responsabilizzando e affidando l'amministrazione a gente competente, capace e volenterosa.

[ambaraba]

Ciao a tutti.
Vorrei dire la mia su questo argomento e, se l'amministratore e i moderatori sono d'accordo, suggerire qualche fonte per approfondire.
Secondo me: la partecipazione dei privati nel campo dei beni culturali ben venga, ma solo se si tratta di servizi aggiuntivi ad esempio caffetteria, bookshop, visite guidate, editoria, attività didattica e altro. Ma non si può delegare a privati l'intera gestione di un complesso monumentale, cosa che comprende la la ricerca scientifica (in questo caso archeologica), la tutela (anche contro i tentativi di specualzione di ogni tipo), la valorizzazione del bene culturale come risorsa di crescita culturale collettiva, che non deve e non può essere oggetto di privato interesse economico; per legge, anzi, secondo la costituzione (art. 9), le prerogative di tutela e gestione appartengono allo Stato.
Il dibattito è accesissimo, basta guardare la sezione "rassegna stampa" del sito http://www.patrimoniosos.it

Se l'amministrazione di questo forum è d'accordo posso fornire links ad altri siti tematici in cui si affronta questo tema.

[Evaluna]

Secondo me: la partecipazione dei privati nel campo dei beni culturali ben venga, ma solo se si tratta di servizi aggiuntivi ad esempio caffetteria, bookshop, visite guidate, editoria, attività didattica e altro. Ma non si può delegare a privati l'intera gestione di un complesso monumentale, cosa che comprende la la ricerca scientifica (in questo caso archeologica), la tutela (anche contro i tentativi di specualzione di ogni tipo), la valorizzazione del bene culturale come risorsa di crescita culturale collettiva, che non deve e non può essere oggetto di privato interesse economico;

Condivido e trovo molto giusto e sensato il tuo intervento.

Se l'amministrazione di questo forum è d'accordo posso fornire links ad altri siti tematici in cui si affronta questo tema.

Per quanto riguarda me non ci sono problemi, anzi... credo comunque, che neanche per Archimede e Acid ve ne siano.

[ambaraba]

Grazie Evaluna per la disponibilità
Allora i links che suggerisco sono questi (oltre http://www.patrimoniosos.it che tutti gli interessati di sicuro conoscono e consultano quotidianamente):
http://www.archeologia.com/forum/archeo ... empli.html
http://blog.archeologia.com/216/petizio ... tituzioni/

Che ne pensate?