La sera del 7 dicembre 1968 sugli infreddoliti milanesi che si stanno recando alla Scala impellicciati ed ingioiellati, piovono uova! CON L'AUGURIO DI BUON DIVERTIMENTO DA PARTE DEI BRACCIANTI DI AVOLA! come si leggeva in un cartello tirato su dai lanciatori, in lotta contro i consumi della società del benessere. Naturalmente era un paradosso rispetto a quello che era successo ad AVOLA (SR) tra i lavoratori della terra in lotta. Cinque giorni prima ai braccianti, che chiedevano pane era stata somministrata una dose di piombo....
Il 2 dicembre 1968, dopo 2 settimana di stato di agitazione nelle campagne del siracusano, s'era giunti allo sciopero generale. Gli esercenti dei piccoli negozi alimentari, coinvolti nel destino dei braccianti per quell'economia del vicolo dove i soldi della povera gente sono i piccoli agi del minuscolo rivenditore, del dettagliante... avevano abbassato le saracinesche per soliedarietà con i braccianti che chiedevano più soldi, l'apertura serale dell'ufficio di collocamento, la riduzione dell'orario di lavoro. Poteva essere un giorno di vacanza, fu un giorno di lutto!
"Ma cchi ni stamu pigghiannu a pitrati tra nuautri?"
Angelo Sigona era morto a soli 28 anni, Iano Re se la caverà, ma aveva il fegato trapassato da una pallottola, lo portarono dietro il muro a secco. Soltanto l'occhio esperto di un medico, capitato lì per caso o soliedarietà, fece capire che la polizia sparava.
Chiusa di Carlo, alla periferia di Avola.
In quel tratto di campagna che vide gli scontri, ora sorge l'Ospedale con un cippo funerario che ricorda i poeveri Scibilia e Sigona...
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