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DARE VOCE A CHI NON HA VOCE OBAISM INTERNATIONAL ART MANIFES

Angolo della letteratura dedicato ai "divoratori" di libri, amanti di poesie, composizioni e altre forme d'arte e cultura

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DARE VOCE A CHI NON HA VOCE OBAISM INTERNATIONAL ART MANIFES

Messaggiodi antoniorandazzo il 13 feb 2009 16:53

Cari amici il professor Paolo Giansiracusa a redatto il manifesto che mi sono permesso di segnalare. Il suo appello accorato per la sorte del nostro mondo richiede l'impegno di tutti gli uomini sensibili e attenti alle persone specialmente per coloro che non hanno voce. Vi invito quindi a sottoscrivere il documento e inviarne copia, anche via mail all'indirizzo segnalato nel contatto. Grazie a tutti. Antonio Randazzo
p.s. per facilitarvi il compito ecco il link per scaricare il file in pdf per firmarlo ed inviarlo:
http://www.antoniorandazzo.it/Manifesto ... _2009_.pdf

OBAISM
OBAISM INTERNATIONAL ART
MANIFESTO

Siracusa 12 febbraio 2009
Nel primo centenario della nascita del Futurismo ( Parigi, 20 febbraio 1909)



1. Noi vogliamo cantare l’amore dell’uguaglianza, l’abitudine alla solidarietà e alla tolleranza, la legge naturale del rispetto di ogni essere umano.

2. L’amore, il sostegno dei più deboli, l’emancipazione degli esclusi, il rispetto del creato in tutti i suoi equilibri, saranno elementi essenziali della nostra poesia.

3. La letteratura esalta ancora l’immobilità pensosa, nonché la superficialità e le frivolezze, l’estasi e il sonno. La pittura e la scultura non conoscono le inquietudini e le sofferenze dell’umanità nuova. La musica e il teatro frequentano i luoghi dell’anacronismo. L’architettura è frutto di acrobazie mentali.
Noi vogliamo esaltare il sogno della migrazione, il movimento delle razze umane, l’accettazione delle diversità, l’accoglienza di chi non ha casa, il sostegno per chi ha perduto la famiglia, l’aiuto incondizionato per chi non ha un lavoro.

4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza della solidarietà. Un giovane naufrago, spinto dall’onda verso i campi di grano maturo, ripristina la circolazione dei sentimenti e dei sogni, restituisce dinamismo all’orbita terrestre. Il viaggiatore del terzo millennio, dal volto triste ma dal cuore acceso di speranza, sarà il tunnel di luce della nuova poesia.

5. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che promuove l’amore, il cui cuore attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della solidarietà.

6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, coraggio e sentimento per aumentare l’entusiastico fervore della convivenza dei popoli nella diversità delle razze, delle religioni, delle culture.

7. Non vi è più bellezza se non nell’amore per l’altro. Nessuna opera che non abbia il messaggio della solidarietà può essere un capolavoro. La solidarietà è la via obbligata, l’unico percorso possibile del terzo millennio, del divenire tutto. La poesia deve essere concepita come un violento assalto agli egoismi, come un impegno costante finalizzato alla promozione dell’uomo, come un’azione diretta a cancellare: la xenofobia e il razzismo, la violenza in tutti i suoi aspetti e la speculazione sulla carne e sul sogno dei più deboli.

8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli! Dobbiamo lasciarci alle spalle il dispregio per la vita, l’odio per il creato, se vogliamo salvare il granello di polvere che ci sostiene: la Terra. Noi affermiamo che le guerre sono inutili, che i disastri ecologici sono errori irrimediabili, che l’inquinamento ambientale è un crimine contro l’umanità, che lo spreco energetico è un furto alle risorse vitali, che lo sfruttamento dei più deboli a profitto del piacere personale è un delitto. Per vivere nell’assoluto è necessario il rispetto della vita.

9. Noi vogliamo glorificare l’amore per l’uomo e la natura. Noi vogliamo glorificare l’altruismo, la generosità dell’accoglienza, l’impegno per la pace.

10. Noi vogliamo recuperare la memoria, riscoprire l’identità calpestata, rispettare l’armonia che governa il creato. Noi vogliamo che l’universo vivente debba potersi muovere e mutare.

11. Noi canteremo le grandi folle ispirate dalla pace, dalla solidarietà, dall’amore. Canteremo le maree multicolori e polifoniche delle varie razze umane che manifesteranno il rispetto per la vita anche nei più piccoli villaggi del mondo. Canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati dall’amore fraterno; le stazioni e i porti, luoghi di ospitalità e benevola accoglienza; le officine del lavoro che dà sostegno ed emancipazione; i ponti umani di solidarietà e fiducia; i piroscafi carichi di legalità e giustizia, le locomotive dall’ampio petto e gli aerei leggeri che tagliano l’aria, accorciano le distanze, eliminano le differenze.

E’ dal Mediterraneo, terra e mare di saggezza e di valori antichi, che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di amore travolgente, di pace incondizionata, con il quale fondiamo oggi l’OBAISMO, movimento poetico che attraverso le espressioni dell’arte promuove i valori autentici della solidarietà umana.
L’OBAISM INTERNATIONAL ART, che germoglia sulla soglia del terzo millennio, è per una nuova velocità, quella del cuore; è per un nuovo movimento, quello della solidarietà: è per un vero cambiamento, quello delle coscienze.
YES, WE CAN, lo diciamo a tutti coloro che hanno a cuore la buona sorte del mondo.
Chiamiamo a condividere il nostro appello poeti e pittori, scultori e architetti, attori e musicisti … terrestri di ogni luogo. Ognuno ascolti il palpito nuovo del cuore della Terra, ne accompagni il ritmo, ne assorba il calore.








Paolo Giansiracusa ____________________________________________

Sottoscrivono
Giancarlo Germanà Bozza
Giuseppe Raudino
Paolina Pinasco Giansiracusa
Rocco Froiio
Salvatore Pennacchio
Antonio Randazzo




OBAISM
OBAISM INTERNATIONAL ART
MANIFESTO

Siracusa, 12 February 2009
In the first centenary of the Futurismo ( Paris , 20th February 1909 )



1. We want to sing of the love of equality, of the practice of sympathy and tolerance and of the natural law of respect for any human being.

2. Love, support for the weak, the emancipation of outcasts, respect for creation in all its harmony will be the essential elements of our poetry.

3. Literature still exults in the stillness of thought as well as superficiality and frivolity, ecstasy and dream. Painting and Sculpture do not address the misery and anxiety of the new humanity. Music and Theatre frequent an anachronistic site. Architecture is the fruit of mental acrobatics.
We want to exalt the dream of the migration, the movement of the human races, the acceptance of the differences, the reception of whom doesn't have house, the support for who has lost the family, the unconditional help for who doesn't have a job.

4. We state that the world’s magnificence is being enriched by a new beauty: the beauty of solidarity. A young survivor, thrust by the waves towards fields of ripe corn, revives the sharing of feelings and dreams, and restores dynamism to the earth’s orbit. The third millennium traveler, sad of face but a heart burning with hope, will be a channel of light for the new poetry.

5. We want to celebrate the man who promotes love, whose heart crosses the Earth at full speed in pursuit of solidarity.

6. The poet needs to be extravagant with ardor, courage and feeling, to increase the fervor of people’s coexistence within the difference of race, religion and culture.

7. Without love for the other, there is no beauty. No work of art can be a masterpiece without the message of solidarity. Solidarity is an imperative, the only possible way in the third millennium, of becoming whole. Poetry must be conceived as a violent assault upon egoism, as a constant commitment whose aim is the promotion of man: as an action directed to the erasure of xenophobia, racism and all aspects of violence, and speculation upon the body and dreams of the weakest.

8. We are on the extreme promontory of centuries! We must leave the contempt of life behind, hate for creation behind, if we want to save that speck of dust that sustains us: the Earth. We state that wars are useless, that ecological disasters are irremediable mistakes, that environmental pollution is a crime against humanity, that waste of Energy is a theft of vital resources, that the exploitation of the weakest for the advantage of personal pleasure is a crime. Respect for life is needed to live in the absolute.

9. We want to glorify love for man and nature. We want to glorify altruism, generosity of acceptance and a commitment to peace.

10. We want to recover memory, rediscover downtrodden identity, and to respect the harmony governing creation. We want the living universe to be able to move and change.

11. We are singing of the great hosts inspired by peace, solidarity and love. We are singing of the multicolored and polyphonic tides of different human races that manifest respect for life even in the tiniest villages in the world. We are singing of the vibrant nocturnal ardor of arsenals and yards burning with brotherly love; stations and ports, places of hospitality and benevolent welcome; workshops which can give support and emancipation; human bridges of solidarity, and faith; steamers loaded with legality and justice, ample locomotives and light planes that cut the air, bridge the gaps and abolish difference.

It is from the Mediterranean, land and sea of wisdom and ancient values, that we launch upon the world our Manifesto of transforming love and unconditional peace; we are founding today OBAISM, a poetic movement which promotes the authentic values of human solidarity through artistic expression.
OBAISM INTERNATIONAL ART, germinating on the threshold of the third millennium, stands for a new speed, that of the heart; stand for a new movement, that of solidarity: it’s a true change, that of consciences.
It stands for a new movement, that of solidarity.
It stands for an actual change, that of conscience.
YES, WE CAN, let’s say it to all people who have at heart the good of this world.
We invite to share our appeal with poets and painters, sculptors and architects, actors and musicians… earthlings of every place. Everyone let’s listen the new throb of the heart of the Earth, everyone let’s accompany the rhythm, everyone absorbs the heat.


Paolo Giansiracusa

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Re: DARE VOCE A CHI NON HA VOCE OBAISM INTERNATIONAL ART MANIFES

Messaggiodi antoniorandazzo il 18 feb 2009 13:22

Chi volesse può trovare aggiornamenti in questo sito ufficiale del professor Paolo Giansiracusa. Grazie dell'attenzione
http://www.obaisminternationalart.com/
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Re: DARE VOCE A CHI NON HA VOCE OBAISM INTERNATIONAL ART MANIFES

Messaggiodi antoniorandazzo il 05 mag 2009 17:22

Obaism International Art

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PAOLO GIANSIRACUSA

VIA EPICARMO 47, 96100 – SIRACUSA

Tel. 3335499636 – Fax 0931.463157

paologiansiracusa@katamail.com

info@obaisminternationalart.com

Il mio amico Guido Cannizzo, pittore straordinario dal punto di vista tecnico ed espressivo, ha pensato di dedicare un'opera grafica alla città dell'Aquila recentemente distrutta da un gravissimo sisma. Ho piacere di farvela ammirare. Sarà donata al nuovo Ospedale dell'Aquila.
Affettuosi saluti
Immagine

Siracusa 5 maggio 2009 Paolo Giansiracusa
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I nuovi barbari a Siracusa

Messaggiodi antoniorandazzo il 09 giu 2009 12:22

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PAOLO GIANSIRACUSA
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Amici carissimi,
non c’è più tempo da perdere: i barbari stanno cancellando la città storica. Nell’antico quartiere della Giudecca un terribile sisma, quello dell’insipienza, sta cancellando uno dei brani fondamentali del tessuto urbanistico di Ortigia.

Neppure i terremoti del 1542 e del 1693 erano riusciti a provocare tanto danno; nemmeno le trasformazioni arabe e i blocchi degli edifici religiosi della Controriforma avevano osato toccare il tessuto viario della città classica.

Eppure, prima alla Graziella con il villaggio-vacanze, ora alla Giudecca con le demolizioni indiscriminate, la città antica sta perdendo i suoi connotati.

La stratificazione architettonica, che dal Medioevo all’età moderna si è poggiata con equilibrio e decoro sugli allineamenti viari del periodo greco, ora cade sotto i colpi della ruspa.

Il piccone selvaggio sta sventrando gli isolati, la mano vandalica di chi non ha a cuore la storia sta cancellando i prospetti contro ogni norma urbanistica, contro ogni indicazione della carta del restauro, contro il buon senso, contro la civiltà e la cultura.

Il Sindaco e il Soprintendente dove sono?

Occorre una mobilitazione popolare. Organizziamoci con urgenza e blocchiamo la distruzione della Giudecca.

Attendo le vostre risposte e le vostre proposte per lo sviluppo di un’azione che sia da monito per chi fa finta di non vedere e di non sapere.

Siracusa, 9 giugno 2009 Paolo Giansiracusa
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