PROVERBIO DEL GIORNO

[antoniorandazzo]

" RIODDITI CA PICCA C'è RI FARI E SU PICCA STISSU FALLU FARI ALL'AUTRI"
Ricordati che c'è poco da fare e quel poco stesso lascialo fare agli altri

" STA SPALANNU FUMU CA STANGA"
Stai spalando fumo con una stanga

[antoniorandazzo]

gli antichi usavano dire: quannu viriti nespoli ririti, figghi mei, chissu ie u primu fruttu ri la stati"
Quando vedete le nespole sorridete figli miei questo è il primo frutto dell'estate ( l'estate si avvicina).

[Agape]

Hai visto già Nespole in giro? Giusto per sapere, perchè ancora sembra tutto così lontano!

Tu che sei un esperto di proverbi: Mi sapresti dire il significato di: à quattara ca va à l'acqua o si rumpi o si sciacca. Lo conosco molto bene, ma non so quando si usa

[antoniorandazzo]

Proprio in questo periodo sono in piena maturazione, anche perchè si raccolgono dalla pianta e si fanno maturare in una cesta come meglio spiegato qui:
http://www.agraria.org/coltivazioniarbo ... comune.htm
e, per comodità trascrivo:
Nespolo comune - Mespilus germanica L.
Atlante delle coltivazioni arboree - Alberi da frutto
Generalità

Il Nespolo (Mespilus germanica L.) e' originario, secondo recenti studi, dell'areale caucasico, ma anche con primi nuclei di diffusione in Iran, in turchia fino alla Grecia. Oggi e' diffuso in tutta Europa come pianta spontanea nei boschi di latifoglie o come rinselvatichita negli incolti.
Appartiene alla Famiglia delle Rosaceae.
Molto resistente al freddo invernale, si spinge fino ai mille metri di quota. La sua diffusione fu favorita moltissimo dai romani e prese a tal punto piede in Germania che al momento di classificarla Linneo, sospettandone una sua origine in quest'area, lo chiamo' Mespilus germanica.
Albero di modeste dimensioni, raggiunge al massimo i cinque metri d'altezza, ma solitamente ha uno sviluppo ben piu' modesto.
Il portamento e' irregolare, con una certa tendenza dei rami a ricadere nei soggetti invecchiati. Nei soggetti selvatici i giovani rami possono essere spinosi. La corteccia dei rami da marrone scuro diventa chiara e poi, come sul tronco, grigia. Le foglie, grandi, hanno margine intero e sono dentellate solo all'apice. Hanno forma ovale, picciolo molto corto, e sono piu' frequenti nella parte distale dei rami. Inizialmente opache per la presenza di una leggera peluria che resta solo sulla pagina inferiore, divengono in autunno di uno splendido colore ramato.
i fiori, a maggio, si aprono al vertice dei rametti fruttiferi, sono grandi e isolati, di colore bianco con cinque petali e portano entrambe i sessi. Pianta autofertile, il Nespolo ha un'elevata percentuale di allegagione. Il frutto, la nespola, e' un falso frutto dato dall'ingrossamento del ricettacolo attorno ai frutti veri e propri. Di forma riconoscibilissima, tondeggiante, con un'ampia depressione apicale, coronata da residui del calice, ha un corto peduncolo e una resistente buccia che per grana, colore e consistenza ricorda il cuoio. Si semi sono in numero di cinque, duri e legnosi.

Frutti e fiore di Nespolo comune Frutti e fiore di Nespolo comune

Frutti di Nespolo comune Frutti di Nespolo comune (foto http://www.agraria.org)
Portinnesti

Le piante nate da seme crescono molto lentamente e fruttificano al sesto o al settimo anno di vita. La germinabilita' del seme lascia spesso a desiderare ed e' consigliabile impiegare i semi di nespole non lasciate ammezzire, ma giunte a maturazione completa sul ramo. L'impiego di piante innestate riduce i tempi d'attesa per la fruttificazione. I nespoli possono essere innestati su piante diverse: pero, biancospino, sorbo, cotogno, azzeruolo. Il piu' rustico e indifferente al tipo di terreno e' il biancospino, mentre il cotogno teme i terreni calcarei. Pero e sorbo daranno piante di maggiori dimensioni. I nespoli coltivati danno frutti di pezzatura maggiore e tasso di tannino piu' basso rispetto a quelli spontanei.
Produzioni

Per l'alto contenuto in tannini i frutti non possono essere consumati alla raccolta. Necessitano di ammezzimento, una fermentazione di maturazione ottenuta deponendo i frutti all'interno di cassette di legno, ricoperte di paglia e poste in un locale fresco. I frutti devono essere consumati a mano a mano che sono pronti perche' il processo di fermentazione non si arresta e i frutti possono rapidamente degradarsi. In seguito all'ammezzimento la polpa diventa bruna, molle, zuccherina, di consistenza pastosa, leggermente acidulo e gradevole. Vengono consumati per dessert.
Con la trasformazione si ottengono: marmellate, gelatine, salse e varie preparazioni culinarie.
Vengono usati inoltre per la produzione di bevande alcoliche, quali brandy, liquori, schnaps.
I frutti immaturi sono stati anche utilizzati per chiarificare vino e sidro.
Rustica, resistente e molto bella, e' apprezzata come pianta ornamentale.
Con il tannino della corteccia, delle foglie e dei frutti immaturi si effettua la concia delle pelli. Il legno, di color bruno-giallognolo, e' molto duro e viene utilizzato per lavori al tornio; fornisce inoltre un ottimo carbone.
Per quando riguarda il proverbio: tantu a quartara va all'acqua ca si rumpi o si ciacca.
Una delle possibili spiegazione si riferisce agli amanti che andavano a trovare la loro bella di nascosto col pericolo che prima o poi sarebbero stati scoperti, ma anche a chi azzarda e continua, per esempio nel gioco, prima o poi perde e ci lascia le penne e così via per ogni occasione nella quale qualcuno insiste fino a quando " nun si sdurrubba"
Ciao bella, spero di esseri stato d'aiuto

[antoniorandazzo]

A proposito della quartara che si rompe prima o poi se si continua con lo stesso atteggiamento, vorrei aggiungere che ha assonanza con la mia firma: prima o poi la verità viene a galla, in riferimento a chi è abituato a mentire facendola sempre franca e, a lungo andare, si scoperchiano le pentole.
Ma anche chi si presenta con certi modi per apparire senza essere nascondendo la sua personalità e non può continuare in eterno se non è l'essenza del suo essere.

[Agape]

Grazie Antonio, sei stato moooolto esauriente, ma non ne avevo dubbi su questo

[antoniorandazzo]

[antoniorandazzo]

" CU CANGIA A VECCHIA PA NOVA MALI STROVA"
Chi cambia la strada vecchia per la nuova male si trova.

[c2v]

Dividàm da boun fradél, a té la cagna e a mé al pursèl …
E s’tghe pòra ca ti ingana, a mé al pursèl e a té la cagna …

[antoniorandazzo]

Io ho capito, ma sarebbe opportuno postare anche la traduzione.
Ciao bella continua a postare anche proverbi in dialetto veneto, sono graditi.

[c2v]

Io ho capito, ma sarebbe opportuno postare anche la traduzione.

In effetti non è proprio difficile, per questo non ho messo la traduzione.
Volevo solamente mettervi un pochino alla prova ... ...

Ciao bella continua a postare anche proverbi in dialetto veneto, sono graditi.

Purtroppo Antonio, il proverbio postato non è veneto ma modenese, essendo io di Modena ...
Magari potrebbe intervenire Mistar per quanto riguarda il Veneto (però senza mettere la traduzione) ...
E vediamo di indovinare non solo la traduzione ma anche il senso ... Potrebbe essere divertente ...

[antoniorandazzo]

In effetti potrebbe essere divertente postare nel dialetto che si conosce e potrebbe anche servire a conoscere meglio l'essenza delle varie culture popolari del nostro paese.
La lingua italiana è servita a farci dialogare ma non a conoscere le nostre origini.
Si potrebbe incominciare con un proverbio qualsiasi e ognuno scriva quello corrispondente nel suo dialetto, magari facendoci aiutare dai più anziani, vogliamo provarci ?

[c2v]

Proviamo con questo ...
paja imbalèda, rabia pasèda ...

[Leyla]

A la sìra tótt león e a la matén-na tótt quaión.

Facile restare alzati, meno facile svegliarsi presto.

[Leyla]

Tôrt o rajan an t fèr métter in parjon
(torto o ragione, non farti mettere in prigione)