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a proposito di arte e artisti

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a proposito di arte e artisti

Messaggiodi antoniorandazzo il 31 mag 2008 05:54

Dicono che artisti si nasce, non si diventa, maaaaaaaaa! Forse è vero e magari dopo acquisisce conoscenza e affina le tecniche esteriorizzando quello che a livello inconscio è.
La persona che ha qualcosa da dire, in qualsiasi campo è artista finchè non sa di esserlo.
I guai cominciano quando gli altri dicono che lo sia e si riempie di prosopopea.
Per concludere non è il curriculum, il numero di opere vendute, i giudizi dei bravi o presunti critici, i titoli accademici, le tecniche o una branca piuttosto che un'altra, ( anche il cucinare è un'arte così come il parlare o scrivere, realizzare quadri o semplicemene oggetti catalogati come artigianato), ecc. ecc. a fare un artista, anzi proprio queste cose, spesso, lo danneggiano.
La libertà di pensiero, saper sognare utopie, appassionarsi ed amare quello che si fa, sono le basi su cui si poggia ogni creazione che, comunque, è frutto di esperienze di vita anche tragiche, esteriorizzate più o meno tecnicamente bene.
Dio era, se esiste, ed è sicuramente un sognatore nel creare ed avere fiducia negli uomini.
In fondo un bambino rimasto ingenuo bambino.
Si è artisti malgrado e nonostante gli altri.
A voi le opinioni, libere, educate e pacate.
Ciao ciao, la discussione è aperta, spero che nessuna sia offeso o si senta declassato dalle mie considerazioni
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi Evaluna il 31 mag 2008 13:21

Artista forse lo si diventa anche nel tempo ma di sicuro, non ci si improvvisa tale.

L'Artista è colui che da un moto dell'anima forgia un pensiero che infine, rende materia con le parole, lo scritto, la pittura, la scultura, ecc...

L'artista è un fautore della comunicazione e in quanto tale, ha interesse ( non solo economico ) che le sue opere siano chiare e comprensibili perchè, all'interno di esse "vive" un messaggio che non dovrebbe esser spiegato ma "vissuto".

Alla luce di questa mia riflessione, non capisco come si possa considerare arte un cane lasciato morir di fame, un'accozzaglia di rifiuti saldati fra loro, una sedia al centro di un cerchio, due sagome di bambini impiccati e altro di simile. 8) :?
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi antoniorandazzo il 31 mag 2008 14:06

Azzecchi sempre una delle vere realtà dell'arte cioè che quello che uno vuole dire sia quanto più chiaro possibile per le persone, almeno, normali. Quante bugie e quante parole per spiegare, spesso, il nulla di tante cose. Ciao Eva a rileggerti, alla fine, forse, traendo delle conclusioni potremo capire meglio il mondo attuale dell'arte e degli artisti.
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi Evaluna il 31 mag 2008 14:39

Parto dal semplice presupposto che l'arte è patrimonio di tutti e in quanto tale, deve necessariamente essere comprensibile per tutti. :roll:
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Messaggiodi antoniorandazzo il 31 mag 2008 15:57

Proprio così, a che serve se gli altri non capiscono cosa vuole esprimere l'autore di un'opera?
Immagina di leggere un libro scritto con geroglifici, cosa capisci se non hai specifica competenza glottologica e linguistica?
Così avviene specialmente oggi.
Anzi, ricordo che tanti anni fa venni accusato, da uno che voleva far credere di saperla lunga, che io sono troppo didattico nelle mie opere. Questa è la cosa che amo di più in quello che faccio proprio perchè voglio che chiunque possa capire ciò che voglio dire, a prescindere dal significato e dall'opinione personale del fruitore.
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi antoniorandazzo il 31 mag 2008 16:02

Permettetemi di postare cosa scrissi tanti anni fa a proposito di arte e non siate troppo severi con me, sono sincero come lo ero allora e non ho cambiato opinione.
Vorrei però lasciare spazio alle considerazioni di altri e quindi, solo per questa volta, perdonate la mia invadenza :

ELUCUBRAZIONI

Insomma; ricominciasti a sbraitare, adesso cosa stai elucubrando, con il pensie¬ro, lascia perdere! Non t'immischiare, che non è cosa tua, cosa ne capisci d'arte, me lo vuoi dire? Tu hai sempre affermato che un uomo deve fare quello che sa fare, e deve sapere dove può arrivare, finiscila e non ti agitare. Cosa te ne im¬porta, se alcuni si sentono grandi, lasciati perdere, quelli non possono mai esse¬re artisti, tanti, non li conosci da ragazzo? Sai che sono PETI GONFIATI sconclusionati, chi te lo fa fare.
Sei un'inguaribile linguacciuto, "come il lupo, perdi il pelo, ma non il vizio", bella confessione che facesti. Lo sai che con quattro studi, la conoscenza dei colori e delle tecniche, o sapere quello che realizzarono gli altri artisti, antichi e moderni, non fa né artista, ne critico d'arte. Sarebbe come dire, che conoscendo la lingua, o il dia¬letto si debba essere per forza scrittori Essere artista, o critico d'arte, è un'altra cosa. Per esserlo, ci vuole genio, fantasia, mestiere, pensiero, studio, conoscenza, sensibilità, intuito, originalità, inventiva, e, per giunta, non si può possedere, una sola di queste cose, ma come si suole dire, una e centomila. Ci vuole, tanto ingegno, un po' di rabbia per come va il mondo, e, un poco di strafottenza, non guasta. Smettetela con la retorica, che può essere bella, ma porta fuori strada.
L'artista, coglie l'attimo fuggente, quello che fanta¬stica, lo tramanda nell'opera. Oltre all'elenco che ti ho già fatto, l'opera deve rispondere, almeno a tre requisiti: Tecnica, estetica ed etica.
L'opera d'arte, è tale, quando smuove la fantasia, ti fa sognare, volare, in una parola, quando smuove le interiora, la" trippa".
Il mondo, ha bisogno di regole, a maggior ragione, nel campo dell'arte, in ri¬ferimento alla tecnica e all'estetica, quelle che da sempre sono chiamate, "regole d'arte". E' ammessa la sperimentazione, la provocazione, la ricerca, che deve essere continua, e tutti gli "escamotage" che vuoi, basta che non siano elevati a sistemi.
L'immagini, un'auto, che non arriva mai a camminare perché continuamente sperimentata? Secondo me, non esiste evoluzione, nel campo dell'arte, ma un modo diverso per esprimere i bisogni di sempre dell'uomo.
Da dove vengo? Chi sono? Dove vado? Cosa voglio? Cosa mi piacerebbe? E, puoi aggiungere quello che vuoi.
Chi realizza un'opera, in quel momento, è appagato, arriva all'ideale, alla sua utopia. Quando ha finito, giunge dove può arrivare il suo cento del suo spazio tempo. E' la cima più alta della montagna che può scalare, il posto dove scende DIO, per incontrarlo. Questa zona, è privata ed appartiene solamente a chi ha realizzato la cosa. E' il mondo dell'artista, e nes¬suno si può permettere di entrare perché è unico, riservato, e nessuno può ve¬ramente capire. Nessuno può conoscere lo stato d'animo, il tempo, le circostanze, il cuore e l'anima, il pensiero spazio tempo, chi amava e chi odia¬va, nel momento che lavorò alla realizzazione dell'opera.
Nelle idee che trasmette, diventa "Eterno Risorto" lasciando la carne e le ossa ad essere terra e polvere. Tutte queste cose fanno l'artista, e, se quello che fa, è veramente arte, resta in eterno e coinvolge gli altri. L'artista è tale, prima di sapere come si realizzano tecnicamente le opere, senza conoscere il mestiere o la tecnica, che impara man mano che va avanti a fare. Chi non ha l'anima d'artista, è inutile che studia le tecniche, non potrà mai essere artista. Non è un fatto di volontà, ma qualcosa di naturale, che c'è, o non c'è.
Chi ha polvere, alla fine, la "Spara", perché gli scoppia dentro, senza che si possa fermare.
All'inizio, può essere incerto nell'esecuzione, non è rifinito, tecnicamente parlando, ma con il tempo, matura nella tecnica, affina l'estetica, e, l'etica, che aveva dentro, nelle "frattaglie", lo completa. Ogni opera è il cento di chi fa, e perciò, non può esistere una scala di valori, tra uno e l'altro artista, tutti sono nella stessa zona, anche se operarono in tempi diversi. Ogni opera, è unica e sola, as¬soluta, e non c'è scopiazzata che tenga. Con la scusa di studiare artisti impor¬tanti, ci sono tanti copisti, che spacciano per arte, acqua fresca, aria fritta e porcate varie. Il vero artista, non sa copiare nemmeno le sue opere, e, quando ci prova, diventano un'altra cosa, un'altra opera d'arte. Certi, affermano che si tratta di rivisitare l'opera, omaggio a quel tale artista, ma perché non vanno via e si tolgono davanti. Imbroglioni, parassiti, che spacciano per arte certa didattica, che ci vuole si, per imparare un mestiere, ma è solo studio e nient'altro. Fanno qualcosa che piace, che fa mercato, e continuano a farla, sfruttando il mestiere che conoscono. Affermano che l'arte, l'opera che si realizza, non ha il compito di insegnare e non deve dire niente, "minchiate! Il sapere, la riflessione, si deve far capire e trasmettere agli altri, altrimenti l'artista, che pensa a fare?
Non esiste più l'artista con il cavalletto e i colori, che va in cerca del soggetto che vuole dipingere, adesso si va con la macchina fotografica, e poi, dalla foto¬grafia, si copia il disegno o un quadro. Bella cosa! Tutto, è diventato un mestie¬re artigianale e commerciale, anche se l'artigianato è
l'anticamera dell'arte. L'apprendistato è necessario per acquisire abilità, utilizzando l'esperienza degli altri e maturando la propria. In questa fase, si apprende il mestiere. Questa è mancanza d'idee, forse a causa della pancia piena che non fa circolare il sangue e non produce adrenali¬na. Certe opere le chiamano nature morte, sono loro i morti, e la morte" puttana" non se li porta! A proposito voglio dirti che, senza alcun dubbio, è bello saper fotografare ed a volte, si arriva a raggiungere risultati eccelsi, ma non si può spacciare per quello che non è. La fotografia è sempre un mestiere,
Come il falegname, l'ebanista, il fabbro, e se proprio la vogliamo chiamare arte, è una cosa a se stante, e, non si può confondere o mischiare con le arti tradizio¬nali, che sono pittura, scultura e poetica. Non ci può essere un confronto, nem¬meno tra queste ultime, perché la pittura non è scultura, e viceversa, ed entram¬be possono avere, si, una parte poetica, ma non sono poesie o romanzi che si possono confrontare tra loro. La fotografia, tra l'altro, è un'assassina che ucci¬de le cose vive togliendogli il movimento. Come si può tramandare una cosa morta? Le fotografie, servono a fissare i momenti della vita degli uomini, per far ricordare com'erano prima della morte. Non possono tramandare il respiro, il pensiero, l'anima, come un quadro, una scultura, o un libro di poesie; l'arte ti ho già detto che è un'altra cosa
"Mizzica"! IRONIA, le dissi io: hai tirato fuori tutto il tuo sapere! Chi ti ha pun¬to, forse sono stato io a stuzzicarti? Hai pronunciato un discorso intelligente, proprio tutta tuo nonno bis, bis.
La MUSA, riprese, dicendomi: non incominciare a sfottere, che ancora non ho finito, anzi, mentre ci sono, n'approfitto perché questo discorso, avrei voluto farlo da tanto tempo. Stavamo parlando di fotografia, e voglio farti capire bene, facendo un esempio facile, facile, anche per te.
Chiama il miglior fotografo del mondo, digli di fotografare il tuo pensiero, che dici, lo può fare? Egli può fotografare, cose che esistono che possono essere ri¬prese dall'obiettivo, oppure può fare un "collage" di tante immagini esistenti, anche a disegno. La macchina fotografica, non può mai fissare la cosa volatile che è il pensiero, come invece può fare il pittore, lo scultore, il poeta, con pen¬nelli, subbie e penna. Questi fanno quello che vogliono, e vedono, quello che per gli altri non esiste, senza condizionamenti, lo imprimono sulla tela, sulla carta, o nel materiale che usano per la scultura, facendo rivivere l'immagine per gli altri.
Mentre ci sono, voglio dirti, che la scultura, è l'arte del togliere, mentre quando si plasma aggiungendo materiali, si chiama plastica. Te l'ho precisato, perché in proposito, c'è una mistificazione, da parte di chi non sa cosa significhi usare mazza, scalpelli e subbie, e sa usare, solo stecche e dita delle mani. Lo stesso discorso fatto per la fotografia, vale anche per la televisione, anche se in questa il movimento c'è, ma con la telecamera, si possono riprendere solo cose che esistono.
Non parliamo del computer, ma questo lo capisci anche tu senza bisogno di spiegazioni che è un'altra mistificazione. Prova a realizzare al computer la copia di un'opera già esistente, sarà perfetta, ma dov'è l'anima di chi realizzò l'originale?
Proprio in questa zona siamo nel limbo, o un'altra zona neutra, né carne, né pe¬sce, e chi realizza queste cose è un purgatorio.
Cara IRONIA, se ti fossi potuta vedere in uno specchio, o avessimo registrato quello che hai detto, avresti ragione di boriarti a rivivere la sapienza che hai di¬mostrato. Sei stata frizzante come selz, pungente e umoristica, la vera immagine d'IRONIA, di nome e, di fatto, Si vede che hai viaggiato, resta tra noi, hai visitato la civica, o hai visto quello che passa il convento a Siracusa?
Adesso però, anche tu sei frizzante, disse lei, continuando: sei un cetriolo! Non l'hai visitata anche tu e sentisti l'odore di "BISINISSI", tutti l'hanno sentito, compresi i padrini che ebbero l'idea. Il soldo, caro mio, è soldo. Proprio l'indifferenza per il soldo, fa il vero artista, che deve pure campare. Egli, cessa d'essere artista, quando, prima ancora di incominciare un'opera, pensa ai soldi che potrebbe guadagnare, eseguendo quello che sta realizzando. Il ve¬ro artista, non conosce condizionamenti, ed in teoria, è uno degli uomini più li¬beri del mondo, proprio quando fa quello che vuole, disinteressatamente. Egli è, quasi, l'uomo più antidemocratico ed egoista, che di più non si potrebbe, non esiste altro che lui, e quello che fa
A volte, dalle sue mani, escono cose che neanche lui sa da dove le prese. Nel fare esperimenti, non si accorge che c'è la mano di DIO, che comanda il suo spirito e le sue mani, per trasmettere agli altri la sua volontà. A volte consapevole, a volte inconsapevolmente, diventa come L'AGIOGRAFO per la BIBBIA Lo sai IRONIA, che questa non la sapevo, le dissi io, è un conforto, sapere che tanti uomini possono essere PROFETI, mi era perso che non ne venivano più, dovremmo stare attenti a quello che vediamo realizzato da certi artisti.
Adesso fermati anche tu, mi disse lei, e bevi un poco d'acqua, che sono proprio " spompata", per quanto ho parlato.
Mentre IRONIA, mi stava così dicendo, mi sembrò di sentire un a voce di donna che mi chiamava per nome, mi voltai, ma non vidi alcuno. La voce continuava a chiamare: Antonio, Antonio, finiscila con quelle mani! Più in la vi erano i soliti, che suonavano e ballavano, ma nessuno di loro parlava.
Bevvi l'acqua dalla solita bottiglia e IRONIA ricominciò:
L'arte si tramanda nell'opera, e non può essere usa e getta, come in televisione o nelle installazioni. Queste, furono invenzioni di gente con poco cervello.
Nell'opera c'è un messaggio continuo, che ti fa riflettere, e ogni volta che la ri¬vedi, capisci altre cose, altre sfaccettature, che prima non vedesti, insomma l'arte è una cosa seria per uomini seri.
Meno male che ci sono tanti critici seri, che hanno lo spirito di mecenati, i quali dichiarando sempre la verità a tutti i costi, aiutano tanta gente a non farsi illusioni inutilmente.
Ma allora MUSA mia, quando si vedono certi quadri, realizzati mettendo il colo¬re nei piedi di una gallina, o quando si vede un cesso, o alcune strisce di colore, anche fatti con le mani sporche di o quando si sporca la tela al buio, per creare una certa atmosfera, cosa c'è d'artistico? Non mi dire, che lo spirito di DIO, manda messaggi con i piedi, o con i pennelli scrollati sulla tela. Non me lo dire, perché altrimenti, avvolgo tutto e butto anche me, anche se non sono ditale ca¬tegoria, e anche se credo, che ogni uomo sia artista, in qualsiasi cosa faccia, basta che lo faccia con amore.
No! Questa non è arte, continuò IRONIA, ti ho già detto, che l'arte impegna la mente, il sapere e tutto il cervello di un uomo, e non può essere lasciata al caso. Dietro ad ogni immagine, a monte, c'è tutto un discorso, che è elaborato dal cervello, e che è esternato, come già dissi, a volte inconsciamente, ma sempre frutto della mano, del gesto e della volontà dell'uomo. Si può realizzare un'opera di protesta, di provocazione, ma il mestiere si deve conoscere.
Cara IRONIA, le dissi, certi quadri che ho visto, sono veramente belli e anche se fatti, con macchie di colori forti, o tenui, a me piacciono. A volte, mi fanno pensare ad un mondo di sogni, a posti sconosciuti, dove vorrei andare.
E' vero, precisò la MUSA, è come dici, ciò succede quando gli artisti vogliono trasmettere consapevolmente, quello vedono o sognano. A volte però, si esagera e sembra che facciano quelle cose per far vedere qual'è l'effetto della droga, tanto sono lasciati al caso gli scoppiettii e le sensazioni, forse è così, per non far capire niente agli altri. Smettila, per favore! E vattela a prendere a MALTA pure tu! Si, sono di un certo effetto, ma se proprio vuoi vedere come sono belli i colori, perché non vai a vedere quelli dell'iride o un dell'arcobaleno quando spiove?
"Mizzica", MUSA, sei nuovamente arrabbiata?
No, non sono arrabbiata! Non sopporto proprio, le mistificazioni, finalizzate al soldo. E' come vendere ad uno scemo il Sole nel pozzo. Invece di vedere il vero valore intrinseco dell'opera, si dà un prezzo. Questa cosa vale tanto, e più ne vendono, e più affermano che l'artista e grande. Come se fossero un paio di scarpe, una maglietta, o una borsa. Certi "polli", comprano solo se l'opera co¬sta tanto, solo così, è bella. Se poi è presentata, da un personaggio famoso del cinema, o della televisione, meglio non c'è n'è. Così vanno le cose nel mon¬do.
Buoni certi giornali o riviste, che si dicono specializzate, si fa per dire, salvo lo¬devoli eccezioni, ne raccontano "minchiate" forti e corbellerie d'ogni genere, solo perché fanno parte di un certo sistema.
Incominciano a scrivere, che è organizzata una mostra seria, riservata a pochi, ma buoni, come te, che sei uno dei migliori emergenti e che sei stato segnalato. Se vuoi partecipare, devi inviare una certa somma, che ti da diritto, anche ad una rivista e ad un posto al sole, con tante arrabbiature per giunta.
Solo così, puoi entrare a far parte di quelli che contano. La maggior parte toc¬cano il cielo con u n dito. Certi scemi, ci cascano, tanti poveretti, in buona fede che purtroppo si vendono la dignità per due so/di e tanta illusione, dolce chime¬ra. Quanti pianti e soldi per ottenere un passaggio in televisione, lo spazio di due minuti, che appena passano tutti dimenticano il tizio. L'immagine vola, come le parole, come si suole dire "verba volant". I tanti furbi, affaristi e compagni, sentono l'odore di soldi a miglia distanti. Essi, studiano il modo di arrivare alle legittime aspirazioni di tanti che fanno arte, sventolandogli i soldi sotto il naso, per far sentire l'odore anche a loro.
E' tutta questione di soldi e pubblicità. Tanti per orgoglio, o per smania di arri¬vare, tanti per bisogno, ci cadono, e i fichi sono fatti. Gli incominciano a dire, che quello che fa, è bello veramente, ma ancora non ha mercato, e con due soldi, qualche moina, gli rubano le opere, riempendosi i magazzini e gli scantinati.
Dopo, incominciano la seconda fase, che è il bombardamento a tappeto, in te¬levisione e nei giornali, dei tanti parolai della stessa risma, che per un soldo, si farebbero fare un buco nelle orecchie. Affermano che il poveretto è il meglio, che meglio non si può, nemmeno con la soda e il rastrello per lavare la casa, che sono originali, come l'acqua dei maccheroni! Sadismo interessato. Ipocriti! Tarati!
Quello che deve circolare, è il nome, e si grida come se fosse VANGELO, se lo passano di bocca in bocca, tambureggiando, fino a quando, gente con poco cer¬vello e tanti soldi, mal guadagnati, compra le opere, come se comprasse detersivo, carne in scatola o biscotti. Hanno i soldi e li spendono senza interessarsi di altro. Appendere, quello che per loro è una cosa da far vedere in salotto, o mettere a vista, come un soprammobile, per guardarselo e farlo guardare agli altri ignoranti come loro. Meno ne capiscono, e meglio è, basta leggere il nome, che fanno circolare. Anche loro dicono, che quello è bravo veramente, ne parlò in televisione, quel tizio che ne sa tante, lo scrisse anche nella rivista d'arte e cultura, e, lo disse anche alla" settimana Incom".
Tutto merito della pubblicità, che è l'anima del commercio, che ti plagia anche con le immagini subliminali. Più circola il nome del coso, detto artista, e più questo si gonfia senza potersi più trattenere incominciando a dire: Io sono quello che disse e scrisse quel tale, si proprio quello che ne capisce tanto, Hai capito! Io sono grande, tanto grande che di più non è possibile, nemmeno con la" va¬rechina e l'acido muriatico". Queste cose sono avvenute e avvengono ancora perché l'ingenuità degli uomini è illimitata. In genere, brava gente che fa, quello che fa, con tanto amore lasciandosi raggirare Certi giornalisti
manutengoli, che altro potrebbero fare per guadagnarsi un tozzo di pane se non si ven¬dessero in questo modo.
Cara IRONIA, le dissi io, non hai alcuna considerazione, sei proprio amara, più di una mandorla amara, debbo essere io a farti coraggio per riprenderti?
Pensa per te, continuò lei, mi si attorcigliano i nervi, se penso che tanti imbro¬glioni con la cravatta si riempiono la bocca di paroloni sfoggiando presunto sapere ed erudizione. Per farvi capire meglio, vi parlano di frattaglie, che, per capirci, sono la trippa, le interiora. Ti raggirano dicendo, senza dire niente, e senza schierarsi, per venirne sempre a galla, come il loro santo protettore, PONZIO PILATO. A volte, vorrebbero spiegarvi cose, che già parlano da sole. Certi intellettuali da ridere, che avrebbero l'obbligo di dichiarare sempre la verità, naturalmente quella cui loro sono arrivati, e invece, sono i primi a dire "minchiate". Il vero intellettuale, quello con la I maiuscola, quello di sostanza, è quello, che trasmette valori morali corretti con l'esempio della sua vita. E' quello, che dovrebbe aiutare gli altri ad emanciparsi trasmettendogli la vera cultura. Tanti, anche insegnanti, si limitano invece a fare didattica senza convinzione. Sanno solo enunciare quel poco studiato a scuola a "pappagallo". Proprio questi, da come vivono, sono i primi a dare il cattivo esempio. Finitela! Tanti che han¬no studiato, sono un pugno di citrulli, che fanno le cose per forza, facendosi portare il cervello a spasso, dai vestiti e dalle gambe.
Prendi tanti grandi artisti del passato, per esempio LEONARDO, RAFFAELLO, MICHELANGELO, CARAVAGGIO, c'è bisogno che qualcuno viene a spie¬garvi quello che fecero, quando potete vederlo, da soli quanto furono grandi e continuano ad esserlo, perché potete toccare con mano. Quello che fecero questi, sopravvive nelle idee e nei pensieri che vollero manifestare fissandole nelle loro opere. A prescindere dalla tecnica, l'immagine sollecita la riflessione e, in ogni modo, ti provoca.
Gli artisti sopra elencati e tanti altri, sono i primi a riflettere a pensare, e cercano di tradurlo con i gesti e con i segni, per farlo capire anche agli altri. Con tutta la capacità di sintesi, in qualcuno veramente eccezionale, e con il simbolismo, vogliono che tutti capi¬scano il significato, altrimenti cosa fanno a fare quello che fanno? Non c'è bi¬sogno d'alcuna spiegazione, basta uno sguardo e anche tu che sei ignorante puoi capire. In questo discorso sarebbe d'accordo pure SAN TOMMASO, abi¬tuato a voler toccare tutto con mano. Quando non capisci il significato, non è per colpa di chi realizzo l'opera, ma colpa tua se non arrivi a capire, solo allora è utile la presenza di chi sa spiegare.
Cosa c'è da spiegare nel CREATO? E' bello perché è bello, e finitela, con la consolazione dei fessi, "che non è bello quello che è bello, ma quello che pia¬ce". "Minchiate! Il Sole ti può abbagliare, scottare, infastidire, ma non puoi negare che è bello. Lo scienziato ti può spiegare, come, quando e perché quello che è, ma non può affermare che è nero perché vedi che brilla e da luce; il nero è assenza di luce e perciò di colore. Certi boriosi, affermano che l'artista ha voluto nascondere il significato e voleva dire che questo signi¬fica che, ma cosa imbrogliano! E' anche vero, che alcuni artisti, in situa¬zioni di particolari situazioni d'oppressione totalitaria, comunicavano messaggi in codice che altrimenti non avrebbero potuto esporre, ma non è a questo che mi riferisco.
Tanti artisti, bravi per davvero, n'avete le prove, morirono di fame e furono costretti a svendere le loro opere, fatte con tanto amore, per un tozzo di pane.
I soliti noti e ignoti, non potendoli raggirare quando erano in vita, allora ebbero cancellato anche il loro nome, si sono arricchiti alla morte dell'artista. Adesso certe opere sono valutate miliardi, alla faccia di chi non vuole, in ogni caso è merito di tanti onesti o disonesti "mecenati", se ancora oggi è possibile ammirare molti capolavori. Al popolo rimane la soddisfazione che si accorge subito di chi vale e di chi no. Questo in tutti i campi, anche nella Chiesa, i SANTI, sono acclamati dal popolo, Il PAPA, si limita a firmare la BOLLA, così avviene nell'arte. Tanti farebbero bene a buttare pennelli e subbie, scalpelli e mazza, ma forse è meglio di no, almeno non recano altri danni.
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi Laila il 31 mag 2008 16:05

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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi Laila il 31 mag 2008 16:13

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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi antoniorandazzo il 31 mag 2008 16:21

Laila ha scritto:per me artista si nasce
ecco ,hai detto la parola giusta,sei troppo didattico .
per me e' artista chi mi comunica emozioni anche se non capisco perche' me le comunica.

Liberissima nelle tue opinioni ma, provocare emozioni non è inficiato dalla comprensibilità di espressione.
Grazie anche dei complimenti, non mi siedo su un pulpito, ma sono consapevole di essere bravo, altrimenti avrei distrutto ogni mia opera. Ciao bella [.bacio.] [.amici.] [.accordo.]
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi Evaluna il 31 mag 2008 16:24

Ognuno di noi è diverso dagli altri, questo è sicuro ed è il bello dell'umanità. :wink:

Io, ad esempio mi emoziono davanti ad una cosa, sia essa viva, un'opera, un video, un libro, ecc... che mi provoca forti sensazioni ma, perchè queste poi si traducano in altro, ho bisogno di poterle comprendere se non totalmente, almeno in parte. La parte che unisce il cuore al pensiero. :wink:
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi blanche il 31 mag 2008 16:29

io ho sempre creduto che tutti nasciamo con una qualche forma d'arte, il probblema è riconoscerla e, se si vuole, saperla coltivare nel modo giusto senza poi per questo sentirsi al di sopra di tutti e tutto. come dice eva, l'arte deve essere di tutti e per questo comprensibile, ma non c'è arte ne umanità in coloro i quali la rendono per l' elite, anche se spesso il fatto di comprenderla non dipende dall'artista.
personalmente l'apprezzo in ogni sua forma perchè è "lei" che rende manifesti sentimenti, desideri, bisogni...è lei che ci definisce come esseri... o saremmo tutti uguali.



poi, giusto per darti la mia opinione, a me la tua "arte" piace molto :wink:
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi antoniorandazzo il 31 mag 2008 16:46

Perfettamente d'accordo con voi eva e blanche.
Vorrei precisare che questo post non ha ragioni personali, anche se opero nel settore. Vuole essere sono un contributo comune alla comprensione del fenomeno artistico. Ciao a tutti.
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi acid il 01 giu 2008 02:05

Ciò che comunica l'arte è essenzialmente soggettivo (non è detto che io percepisca lo stesso messaggio che l'artista vuole trasmettere..).

Personalmente, mi intriga molto l'arte in cui il messaggio è si chiaro nel complesso, ma....c'è qualcosa di oscuro, artisticamente parlando.. il cd. "tocco personale di ogni artista"....che non riesco a "capire"... e allora mi fermo, cercando di interpretarlo...perdendomi e smarrendomi in quell'estasiante labirinto di sensazioni...

L'arte mi deve stupire insomma...mai essere scontata nel suo messaggio... :wink: Mi deve "intrigare", sorprendere...farmi fermare un bel pò di tempo a riflettere, indagare...cercare di capirne il senso.

L'arte dev'essere, per me:

semplicemente complessa;
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi antoniorandazzo il 01 giu 2008 04:30

acid ha scritto:Ciò che comunica l'arte è essenzialmente soggettivo (non è detto che io percepisca lo stesso messaggio che l'artista vuole trasmettere..).

Personalmente, mi intriga molto l'arte in cui il messaggio è si chiaro nel complesso, ma....c'è qualcosa di oscuro, artisticamente parlando.. il cd. "tocco personale di ogni artista"....che non riesco a "capire"... e allora mi fermo, cercando di interpretarlo...perdendomi e smarrendomi in quell'estasiante labirinto di sensazioni...

L'arte mi deve stupire insomma...mai essere scontata nel suo messaggio... :wink: Mi deve "intrigare", sorprendere...farmi fermare un bel pò di tempo a riflettere, indagare...cercare di capirne il senso.

L'arte dev'essere, per me:

semplicemente complessa;
originalmente contorta;
dolorosamente immaginaria;
assolutamente energica;
tenebrosamente luminosa.

Sei così profondo da stupirmi, sei proprio un artista nel vero e più completo senso.
Solo tra parentesi consentitemi di precisare che personalmente non mi considero artista ne ho scelto o voluto fare opere d'arte, se lo sono, ai posteri il giudizio finale. Le forme che utilizzo sono solo un mezzo che mi consente di esprimere, a volte metafisicamente, ciò che penso nel modo in cui credo di saper fare, per veicolare anche conoscenza storica -culturale della nostra città, oltre ad esaminare fatti ed esperienze di vita reale ed esprimere una mia libera interpretazione.
Gli elementi simbolici esprimono didatticamente quelle cose. Ci riesco, spero di si.
Così come per la legge penale è consentita l'interpretazione, ma va tenuto conto di cosa abbia voluto dire il legislatore, anche nel campo in esame l'interpretazione è consentita ed il fruitore esprime liberamente le emozioni suscitate, ma bisogna porsi anche la domanda: cosa ha voluto dire l'autore con quella cosa? O no? Quando l'interpretazione del fruitore è simile a quella dell'autore si entra in simbiosi completa con l'opera che allora, e solo per colui che ne è consapevole, questa diventa opera d'arte.
Mi permetto di aggiungere che le tue considerazioni, ma anche le mie, sono riferite a come e cosa dovrebbe essere arte e opera d'arte . Oggi la libera espressione della persona artista è manipolata da affaristi e operatori del settore non proprio spassionati che instradano l'artista o tentano di farlo, verso le tendenze del mercato.
Ecco proprio il mercato e la speculazione di questo o di quell'altro artista o presunto tale, invece di valorizzare l'arte contribuisce a distruggerne la vera essenza.
Eseguire un opera a richiesta e secondo le indicazioni dell'ordinante è da vero artista ? O invece l'artista è da considerare colui che liberamente esprime ciò che vuole e come vuole senza tenere conto di ciò che penseranno gli altri, anche se considera importante l'opinione di questi ultimi?
Sapete e ne avete esperienza su come vengono organizzate le manifestazioni artistiche, i concorsi e collettive varie da operatori che si presentano come moderni mecenati ?
Intanto Voi come pensate si operi nel campo della promozione artistica dei vecchi e nuovi che si avvicinano a quel mondo?
Un'opinione per volta e ad ogni singola domanda per carità, ho certe convinzioni che vorrei confrontare con le Vostre.
La prossima volta racconterò qualche esperienza personale. Ciao a tutti, a rileggervi con piacere.
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Re: a proposito di arte e artisti

Messaggiodi blanche il 01 giu 2008 10:36

antoniorandazzo ha scritto:Vorrei precisare che questo post non ha ragioni personali, anche se opero nel settore.


ci mancherebbe :wink: solo non ho mai trovato l'occasione per dirti che pensavo :wink:
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