I nerazzurri devono rimandare la festa scudetto e guardarsi le spalle: la Roma è a meno tre. La squadra di Ancelotti a segno con Superpippo e il Pallone d'oro, Cruz accorcia le distanze
Milano torna al Milan, dopo due anni e tre derby di fila persi. L'Inter sparisce nel giorno piu' lungo, il suo D-Day e' uno sbarco nella paura. Perche' il 2-1 rossonero a San Siro e il 3-0 della Roma a Marassi dimezzano il vantaggio in classifica, da +6 a +3. Tre punti da difendere nelle ultime due giornate, quelle stesse in cui il Milan dovra' invece difendere la zona Champions appena riconquistata. Un rincorsa chiusa ringraziando molto se stessi e un po' anche il Cagliari, che ha battuto la Fiorentina e permesso il sorpasso ai viola.
Milan a +1 adesso, sembra fatta. Tanto piu' considerando il Milan visto nel derby. Quello che ha demolito l'Inter con forza, intelligenza tattica, qualita' del gioco. E con i gol di Inzaghi e Kaka'. Uno-due a inizio ripresa, buono anche per rendere inutile la punizione di Cruz che alla mezzora ha riacceso le speranze nerazzurre. E' stato un derby bellissimo, andato in crescendo, intensissimo nel finale. Un po' meno all'inizio. Derby di maggio, fa caldo. Si comincia piano. Il Milan e' quello annunciato, l'Inter no. Perche' Mancini preferisce l'esperienza di Crespo alla spensieratezza di Balotelli e perche' Stankovic non ce la fa, fermato dal problema muscolare accusato venerdi'.
Al suo posto gioca Maniche, a cui tocca pressare forte su Pirlo.
Primo quarto d'ora immobile, col gioco stretto tutto a meta' campo. Poi e' il Milan ad alzare il ritmo. Un'accelerazione violenta, che al 20' manda Inzaghi vicinissimo al gol: assist in verticale di Kaka', Pippo scatta alla sua maniera, sul filo del fuorigioco, poi pero' non angola abbastanza e Julio Cesar riesce cosi' a metterci una mano. Al 21' Bonera trova spazio sulla destra: cross basso, palla deviata e che finisce sull'esterno della rete. A 35' altro cross di Bonera, palla per Inzaghi che non trova pero' di pochissimo la girata di testa da due passi.
L'Inter non riesce a tirarsi via dalla sua meta' campo, resta dietro senza mai far partire il contropiede.
Il primo tiro nerazzurro, per cosi' dire, arriva solo al 42' ed e' un destro da fuori di Maniche facile facile per Kalac. Se la vede molto piu' brutta Julio Cesar al 46', quando Inzaghi riesce ad attorcigliarsi di testa su un cross di Kaka', palla schiacciata a terra che esce di pochissimo. Molto piu' Milan che Inter, insomma, ma a meta' partita e' comunque 0-0. Ripresa. Nessun cambio.
Ma cambia subito la partita, perche' il Milan del secondo tempo e' una furia. Gli bastano una decina di minuti per aprire e chiudere il derby. Primo gol al 6', di Inzaghi: scatto e cross dalla destra di Kaka', stavolta Superpippo non sbaglia e di testa fa uno a zero. Nono gol nelle ultime 5 partite, 99esimo centro in maglia rossonera. Per l'Inter la mazzata e' tremenda, vanno in confusione un po' tutti. Sicuramente Vieira, che all'11' perde palla sul pressing di Ambrosini. Ne approfitta Kaka' che aspetta l'uscita di Julio Cesar e lo infila rasoterra. Due a zero.
Abbastanza per svegliare l'Inter, che almeno trova coraggio. E pure qualche occasione vera. Al 15' ci prova Maniche da lontano, Kalac para. Due minuti dopo Nesta sbaglia in disimpegno, palla per Crespo che si presenta solo in area ma spara su Kalac in uscita.
E' un'Inter poco lucida ma almeno viva. Mancini cerca forze fresche in panchina, mette cosi' prima Balotelli per Maniche e poi Suazo per Crespo. Il gol della speranza, pero', lo fa Cruz al 31'. Su punizione, con Kalac che resta immobile mentre la palla plana nell'angolo piu' lontano. Due a uno, con un quarto d'ora da giocare. Un quarto d'ora intensissimo. L'Inter spinge, ma non passa. Ci prova ancora su punizione, al 39'. Stavolta batte Chivu: tiro sul primo palo, Kalac c'e'. E sulle sue mani finisce anche la partita. Due a uno, vince il Milan. L'Inter scopre la paura e aggiorna il suo calendario nero. C'e' anche il 4 maggio adesso, dopo il 5 maggio 2002. Un giorno prima di sei anni dopo. Ma stavolta lo scudetto e' ancora li', con due giornate per prenderlo. Basteranno 3 punti e domenica c'e' il Siena. Contro cui lo scudetto arrivo' un anno fa. Al popolo nerazzurro non resta che sperare nei corsi e ricorsi.
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