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I vini del Basso Monferrato

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I vini del Basso Monferrato

Messaggiodi fiorenzo il 09 mar 2008 16:01

L'Asti DOCG ::
E' il nome attuale di quello che fino a pochi anni fa era l'Asti Spumante, vino spumante dolce DOCG; uno dei più famosi prodotti enologici del mondo, vanto delle cantine del Monferrato. E' il vino italiano più venduto all'estero: si esporta circa l'80 per cento della produzione.
Viene ottenuto a partire dall'uva Moscato Bianco, ha un profumo caratteristico, delicato; il colore è un affascinante, caldo giallo paglierino o giallo tenue, a volte con riflessi verdolini. E' un vino molto aromatico, con una gradazione di 7-9 gradi e non è previsto invecchiamento, poichè perde facilmente sapore col tempo.
La tecnica di preparazione del Moscato risale al 1500, descritta in un libretto del 1606, alla corte dei Savoia. La prima spumantizzazione dell'Asti è stata realizzata a Canelli, verso il 1860, da Carlo Gancia, il padre dell'Asti Spumante odierno. Questi, entrato nella storia dell'enologia piemontese, riuscì ad adattare il metodo champenois, usato per lo Champagne, ottenuto da vini secchi, al Moscato dolce del Piemonte. La difficoltà consisteva, a differenza dello spumante secco, nel riuscire a bloccare la fermentazione all'interno della bottiglia in modo da ottenere per sempre uno spumante dolce: Gancia riuscì nell'intento, mettendo a punto un metodo, che porta il suo nome, utilizzato in breve tempo da tutti i produttori della zona.
La maggior parte dei produttori di questo spumante è raggruppata in un consorzio, con sede ad Asti, che certifica la bontà del prodotto con uno speciale bollino sulla bottiglia.
E' un vino consumato preferibilmente a fine pasto, per dolci e dessert.




La Barbera DOC ::
Vino rosso rubino, con sfumature dai toni aranciati quando invecchia, è tra i più consumati in Piemonte; ne esistono ben quattro tipologie DOC. Un tempo la Barbera - è uno dei pochi vini che vogliono l'articolo femminile, secondo la tradizione piemontese - era rossa intensa, vinosa, quasi nera; non la si fa più con queste caratteristiche, almeno nelle zone dove è tutelata dal marchio DOC.
E' un vino molto antico, il nome stesso affonda le sue origini prima dell'anno 1000, mentre esistono citazioni esplicite del 1514 a Chieri, in provincia di Torino, e anche nei secoli seguenti.
In questa breve scheda analizzeremo i quattro marchi DOC, ricordando però che esistono piccoli produttori sparsi in tutte le zone del centro - sud Piemonte, che ottengono risultati eccellenti ed è una gioia per l'appassionato andare alla ricerca di questi prodotti, attraversando un paesaggio affascinante, ricco di vigneti, che con i loro muti sussurri conducono alla scoperta di un tesoro.

La Barbera dei Colli Tortonesi può essere fatta, oltre che con le uve Barbera, anche con un 15 per cento di uve Freisa, Bonarda e Dolcetto. E' un vino secco, vivace, robusto, con profumo vinoso. Deve avere, minimo, 12 gradi; anche questa Barbera può essere "superiore".
La Barbera del Monferrato ha un bel colore rosso intenso, è fatta con uve Barbera dal 75 al 90 per cento ed è ammessa l'aggiunta di uve Freisa, Grignolino e Dolcetto. Sapore asciutto, a volte anche amabile, può essere lievemente frizzante. Può essere venduta e consumata già l'anno seguente alla vendemmia (è l'unica Barbera DOC che può essere bevuta "giovane"); con un invecchiamento in botte di almeno due anni, diventa "superiore".
Questo popolare vino ha ispirato persino un'opera buffa intitolata "Il vino di Barbera", presentata durante il carnevale del 1866. Nella letteratura italiana classica viene citata esplicitamente da due grandi poeti come Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli.
Sono cosiderate "eccezionali", di valore storico, le Barbere prodotte nelle annate di vendemmia 1971, 1985, 1988, 1990.

Il Brachetto d'Acqui DOCG ::
Il Brachetto è un vino rosso da dessert, nasce dal vitigno omonimo, la cui coltivazione è concentrata nell'Alto Monferrato, sulle colline attorno ad Acqui Terme e Nizza Monferrato, a cavallo delle provincie di Alessandria e Asti; benchè si trovino piccole produzioni anche nella zona del Roero. Dal 1996 il Brachetto d'Acqui è il primo vino rosso dolce d'Italia ad avere ottenuto la Denominazione d'Origine Controllata e Garantita (DOCG), grazie all'elevata professionalità raggiunta nella produzione, che ha permesso di ottenere un prodotto di alta qualità.
E' un vino di colore rosso rubino, a volte chiaro, addirittura rosato; ha un aroma molto delicato, vagamente muschiato; è dolce, morbido, frizzante (con spuma abbondante e persistente). Ha una gradazione alcolica pari a 11,5 gradi e non è prescritto invecchiamento prima della vendita, anzi è quasi sempre bevuto giovane.
E' un ottimo compagno per dolci non troppo elaborati come la torta di nocciole, pasticceria secca o macedonie di frutti di bosco.

Il Cortese DOC ::
In Piemonte è assai coltivato in provincia di Asti, sulla sponda destra del Tanaro, e in provincia di Alessandria, soprattutto nel Novese (Gavi) e nel Tortonese, ma é presente anche in provincia di Cuneo, in bassa Valle Belbo.
Quattro i vini DOC a base di Cortese, oltre al DOCG Gavi.
Il Cortese dell'Alto Monferrato si produce nelle province di Asti e Alessandria dalle uve del vitigno Cortese ed eventualmente da altre uve bianche (escluse quelle aromatiche) in percentuale non superiore al 15%.
Questo vino ha un colore paglierino chiaro, talvolta tendente al verdolino, un odore caratteristico e delicato e un sapore asciutto, armonico e gradevolmente amaro.
La gradazione deve essere di almeno dieci gradi.A tavola si accompagna preferibilmente agli antipasti e ai cibi leggeri. Viene prodotto anche nel tipo "spumante" o "frizzante".
Piemonte Cortese. Vitigno: Cortese per almeno l'85%; per la restante parte altri vitigni a bacca di colore analogo "raccomandati" o "autorizzati" per le singole province di appartenenza; colore: giallo paglierino con riflessi verdognoli;profumo: delicato, gradevole, persistente;sapore: fresco, secco, piacevole;titolo alcolometrico volumico totale minimo: 10 %.
"Colli Tortonesi" Cortese. Il vino Colli Tortonesi si produce in circa una trentina di comuni del Tortonese in provincia di Alessandria. Vitigno: Cortese al 100%; colore: paglierino chiaro con riflessi verdognoli; profumo: delicato, gradevole e persistente, caratteristico; sapore: secco, fresco, leggero, con una punta di amaro di mandorla; itolo alcolometrico volumico totale minimo: 10%. Per il vino a D.O.C. "Colli Tortonesi" Cortese sono previste anche le tipologie frizzante e spumante.
"Monferrato Casalese". Nell'intero territorio amministrativo di numerosi comuni in provincia di Asti e Alessandria si producono diversi tipi di vino riuniti sotto l'unica denominazione di origine controllata "Monferrato". Vitigno: vigneti composti da vitigno Cortese per almeno l'85%, possono concorrere, per al restante parte, altri vitigni a bacca bianca non aromatici "raccomandati" o "autorizzati" per le province di Alessandria e Asti. Colore: paglierino chiaro, talvolta tendente al verdolino; profumo: caratteristico, delicato, molto tenue ma persistente;
Sapore: asciutto, armonico, sapido, gradevolmente amarognolo; titolo alcolometrico volumico complessivo minimo: 10,5 %.

Il Dolcetto DOC
Il Dolcetto è un vino rosso DOC, prodotto, in Piemonte, in sette tipi, ai quali è riconosciuta la denominazione d'origine controllata. Le differenze nascono a seconda del diverso luogo di coltivazione, che conferisce al vino diversa fragranza e sapore.
Come la Barbera, un tempo, era il vino da tavola di tutti i giorni, mentre ora sta acquisendo sempre più importanza, grazie alle selezione delle uve e ai moderni metodi di produzione.
Non si tratta di un vino dolce, benchè il nome sembri affermare il contrario. E' chiamato così perchè l'uva cresce bene sui "dossi", o "duset" in piemontese, come tutte le buone uve. Altri invece fanno risalire il nome al fatto che l'uva mangiata matura ha una sapore molto dolce.
Tutti i tipi di Dolcetto possono essere bevuti giovani. Se, invece, sono invecchiati un anno ed hanno una gradazione alcolica pari o superiore a 12,5 gradi, sono classificati "superiori".
Il Dolcetto di Acqui è asciutto, leggermente mandorlato, rosso rubino intenso con tendenza al color mattone, 11,5 gradi. Ha profumo vinoso.
Il Dolcetto d'Alba è rosso rubino; nella lievissima schiuma può essere violaceo. Asciutto, amarognolo, ha acidità moderata; 11,5 gradi.
Il Dolcetto d'Asti ha color rosso rubino; è vellutato, asciutto, armonico. Gradazione alcolica 11,5, acidità moderata.
Il Dolcetto delle Langhe Monregalesi E' il più piccolo dei sette Dolcetti piemontesi, prodotto negli 11 comuni delle Langhe Monregalesi che circondano Mondovì, in provincia di Cuneo e la denominazione d'origine gli è stata riconosciuta già nel 1974. Realizzato con uve Dolcetto al 100%, con un limite di resa massima in uva di 7.000 Kg per ettaro, è prodotto nel tipo "normale", per il quale è richiesta la gradazione alcoolica minima di 11% Vol. e nel tipo "superiore", per il quale sono previsti una gradazione minima di 11,5% Vol. ed un invecchiamento di almeno un anno a partire dal 1° gennaio successivo alla vendemmia.
Vino dal bel colore rosso rubino intenso, con frequenti riflessi violacei, dotato di uno spiccato profumo vinoso, dal fruttato caratteristico che spesso richiama la ciliegia, ha un sapore piacevolmente secco, fresco e di moderata acidità, ma pieno e ricco, con una gradevole traccia amarognola nel finale. Come molti Dolcetti usufruisce della fama di vino quotidiano, adatto alle occasioni della tavola meno impegnative e più frequenti come i salumi, le paste al ragù, le carni dalle cotture brevi, i formaggi freschi.
Il Dolcetto di Diano d'Alba, tra tutti, ha la gradazione maggiore: 12 gradi. Color rubino, asciutto, ha un netto gusto di mandorla e profumo vinoso.
Il Dolcetto di Dogliani (Cuneo) è delicatamente amarognolo, ha color rosso tendente al violaceo, asciutto, odore vinoso, di discreto corpo. E' il Dolcetto più antico: esistono documenti del 1593 nei quali viene citato per le modalità della vendemmia.
Il Dolcetto di Ovada ha un profumo vinoso caratteristico; è asciutto come tutti i dolcetti, armonico, amarognolo, color rosso rubino intenso, tende al granato quando invecchia.

Eccellenti annate per il Dolcetto sono state: 1947, 1961, 1964, 1971, 1978, 1982, 1985, 1989, 1990, 1993.



Il Gavi o Cortese di Gavi DOCG ::
Vino bianco, secco, color paglierino con riflessi verdognoli, nasce dall'uva omonima, è il più conosciuto e celebre vino di Gavi, nome col quale è ormai anche conosciuto. La produzione iniziò nel secolo scorso per soddisfare la grande richiesta del mercato ligure di un vino fresco ed estivo. Dal 1998 ha ottenuto la denominazione di origine controllata e garantita, è prodotto in oltre 7 milioni di bottiglie, anche nella tipologia spumante.
L'odore è delicato e caratteristico e il sapore è, asciutto e gradevole, di gusto fresco e armonico. La gradazione minima deve essere di 10,5° e viene prodotto nelle tipologie: tranquillo, frizzante, spumante. Questo vino si accompagna perfettamente con gli antipasti a base di frutti di mare, di carni delicate,di verdure. Ottimo è l'abbinamento a frittate e torte di verdura.

Il Grignolino DOC ::
Il Grignolino è un vino rosso DOC, molto apprezzato per le sue caratteristiche particolari; purtroppo nasce da un vitigno avaro e difficile, con poca resa, difetti che non vanno certo d'accordo con le esigenze di produzioni industriali dei nostri tempi. E' difficile trovare un vero, grande Grignolino, non avrebbe nulla di meno di uno dei grandi vini freschi del mondo.
Asciutto, lievemente tannico, piacevolmente amarognolo, si potrebbe definire, nelle due versioni ammesse alla denominazione DOC, un "rosè" naturale. Ha una gradazione alcolica non elevata (11 gradi), si può bere fresco e giovane, ma se fatto bene può essere conservato anche alcuni anni.

Il Grignolino del Monferrato Casalese è lievemente più chiaro del Grignolino di Asti. Per entrambi i Grignolini, la legge consente, nella preparazione, l'utilizzo anche di una piccola percentuale di uva Freisa, purchè si tratti di grappoli provenienti dalle stesse vigne.
Il nome gli deriverebbe da "Grignòla", vinacciolo, (dal latino Grandeola"): l'uva del Grignolino ha infatti molti semini; altri sostengono che il nome deriverebbe dal gusto acidulo, che fa "digrignare i denti", in piemontese "grignè".
Il Grignolino era un vino molto usato alla corte dei Savoia, che avevano l'abitudine di berlo soprattutto accompagnato con il pesce, infrangendo la regola che vuole vino bianco in questi occasioni.



La Malvasia DOC ::
Le Malvasie piemontesi sono vini rossi, dolci, fragranti, leggermente aromatici. La caratteristica peculiare della Malvasia di Casorzo e di quella di Castelnuovo Don Bosco è quella di avere una gradazione alcolica non superiore a 10,5 gradi, non tutta sviluppata in alcol, ma ancora in tenore zuccherino (esiste anche qualche varietà spumante).
La Malvasia di Casorzo, oltre che con l'uva Malvasia, può essere fatta con aggiunte, al massimo il 10 per cento, di uve tradizionali dei vigneti del luogo, come Freisa, Barbera, Grignolino. Ha un colore rosso rubino o rosso ciliegia.
La Malvasia di Castelnuovo Don Bosco è prodotta con uve Malvasia di Schierano, con l'aggiunta di Freisa. Color rosso ciliegia.
Per le Malvasie la legge non prevede invecchiamento, di solito è bevuta l'anno seguente la vendemmia.
Se prodotta secondo la apposite rigorose regole di vinificazione, è anche utilizzata come vino da messa. E' una versione di Malvasia color rosso rubino con riflessi aranciati, profumo molto intenso (è infatti ottenuta da raccolto tardivo e da uve leggermente appassite) ed è poco alcolica.
Esiste una leggenda sulla nascita della Malvasia avvenuta in Valle d'Aosta: un certo Adimaro, colono del feudatario di Nus, venne sorpreso mentre portava in chiesa del vino per il parroco, ottenuto da una vigna coltivata all'insaputa del padrone. Il feudatario volle sapere di che liquido si trattasse e Adimaro rispose "succo di malva". Non contento della risposta il signore del luogo volle assaggiare, allora Adimaro, temendone la collera, invocò il miracolo: "che malva sia, per favore, mio Dio". In effetti il vino si tramutò in succo di malva e da allora sarebbe rimasto il nome "malva - sia".
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Il Moscato d'Asti DOC ::
Si tratta del più famoso vino bianco dolce e da dessert del Piemonte: quasi tutti i contadini avevano nelle loro vigne un filare di uva Moscato, dalla quale ricavare il vino per le occasioni di festa. Ha un colore paglierino o giallo dorato, odore e gusto caratteristici, inconfondibili; è poco alcolico (una parte dello zucchero naturale non deve essere sviluppata in alcol) e si beve nell'anno seguente alla vendemmia, benchè ci siano bottiglie che si conservano perfettamente anche a lungo.
Il Moscato è il compagno per eccellenza dei dolci (è, infatti, la base dello zabaglione tradizionale) e della frutta, anche se in certe zone del Piemonte viene servito a metà pomeriggio con pane e salame, oppure con il formaggio.
Il Moscato ha origini antichissime: viene citato esplicitamente negli statuti di Canelli del 1200. Secondo certi studiosi, tuttavia, il Moscato come lo conosciamo oggi sarebbe stato introdotto in Piemonte soltanto nel XIV secolo, quando aumentò la richiesta per i vini dolci.
Fino a pochi anni or sono, il Moscato, con autorizzazione del vescovo, veniva arricchito, sotto giuramento, con puro alcol di vino e serviva come vino da messa.
Una delle zone di maggior produzione si estende attorno a Canelli, in provincia di Asti, dove ditte famose lo esportano in tutto il mondo.
Il nome deriva dalla sua caratteristica peculiare, la dolcezza, che, appunto, attira le mosche


Piemonte Moscato Passito D.O.C.Le uve di Moscato, le più profumate e dolci fra quelle ottenute da vitigni piemontesi, danno origine ad un ottimo passito, da ber a fine pasto.
D.O.C. dal 1994. Area di produzione: Alta Langa; Alto Monferrato di Asti; Bassa Langa; Langa Astigiana; Monferrato di Acqui e Ovada; Roero. Zona di produzione: 140 Comuni in provincia di Alessandria, 118 Comuni in provincia di Asti, 91 Comuni in provincia di Cuneo.
Gradazione alcolica minima: 15,5 % Vol.
Composto esclusivamente da uve del vitigno Moscato, i cui grappoli vengono lasciati vicini alla pianta fino alla prima settimana di novembre, perché possano perdere naturalmente la parte di acqua lasciando la maggiore concentrazione zuccherina. Solo i grappoli migliori, sani e profumati, possono attendere così la vendemmia, effettuata manualmente. Dopo la vinificazione, la maturazione avviene per otto mesi in piccole botti, seguita da un affinamento in bottiglia per sei mesi. Si presenta di colore giallo oro intenso tendente all'ambrato, di profumo ampio, intenso, sentore muschiato caratteristico; il sapore è dolce, armonico, vellutato, aromatico. Temperatura di degustazione: 16-20 C°
Abbinamento con: Dolci da conversazione, formaggi e paté.
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Re: I vini del Basso Monferrato

Messaggiodi Bodyguard il 14 mar 2008 21:16

Mi piace il buon vino e la selezione fatta da Fiorenzo è davvero ottima. :wink:
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