Interessante argomento... gli Atti degli Apostoli attestano ad esempio, che lo stesso san Paolo venne a Siracusa e vi rimase tre giorni...
Siracusa ha avuto, fin dalle prime origini cristiane, un particolare legame con Pietro.
Secondo una radicata tradizione (dubbia storicamente..vedi sotto), il primo Vescovo, san Marciano, era discepolo di Pietro, e fu inviato a Siracusa direttamente da lui, al tempo della sua permanenza in Antiochia. Dimorò presso le grotte Pelopie, nelle vicinanze della regione degli ebrei, l'attuale S. Giovanni.
Vediamo che si trova in rete.. spero venga integrato, con materiale indedito..
San Marciano di Siracusa Vescovo e martireAntiochia - † Siracusa, I secolo
Le fonti che parlano del vescovo e martire Marciano sono del VII secolo, mentre lui è vissuto nel primo: difettano, dunque, di certezza storica. Secondo esse Marciano fu discepolo di san Pietro ad Antiochia e fu da lui inviato in Sicilia a predicare il Vangelo. Operò molte conversioni e per questa sua attività fu ucciso. È ritenuto il primo vescovo di Siracusa. La sua più antica raffigurazione si trova nelle catacombe di Santa Lucia. Alcune sue reliquie sono giunte nel Lazio, nella cattedrale di Gaeta, di cui è compatrono.
(Avvenire)Martirologio Romano: A Siracusa, san Marciano, ritenuto primo vescovo di questa città.
La data della sua celebrazione è variamente fissata, secondo le varie fonti che parlano di lui; in Occidente fu inserito per la prima volta nel ‘Martirologio Romano’ al 14 giugno, dal celebre Cesare Baronio, nel XVII secolo.
Ma in Oriente la sua memoria era già conosciuta e veniva ricordato in alcuni libri il 30 ottobre e in altri il 31; il Calendario marmoreo di Napoli lo riporta al 30 e in questa ultima data è inserito nell’ultimissima edizione del ‘Martyrologium Romanum’.
Le più antiche fonti che parlano di s. Marciano risalgono comunque al VII secolo e quindi risentono della mancanza di certezze storiche, perché si rifanno a tradizioni locali.
Marciano fattosi discepolo di s. Pietro apostolo, in Antiochia, quindi è del I secolo, fu da lui inviato in Sicilia a predicare il Vangelo; qui si fermò a Siracusa dove operò molte conversioni, accompagnate da miracoli, finché non venne ucciso “da coloro che in quel tempo avevano indegnamente lo scettro del comando”.
È ritenuto il primo vescovo di Siracusa, le successive narrazioni, non aggiungono niente di nuovo a quanto detto, anzi si contraddicono perché pongono la sua morte nel III secolo, se non più tardi, presentandolo arbitrariamente anche come un ottimo religioso e superiore di un monastero.
Anche qualche opera archeologica, come la cosiddetta ‘cripta di s. Marciano’ presso il cimitero di San Giovanni, non aiuta ad inquadrare meglio il periodo della sua esistenza e morte; essa fu creduta, a partire dal secolo XVII, che fosse stata costruita sul sepolcro del santo e nel contempo sul luogo della sua abitazione e predicazione, datandola quindi al I secolo, invece non è altro che un ipogeo funerario del IV secolo, trasformato in santuario cristiano nel periodo normanno.
La sua più antica raffigurazione è del secolo VIII-IX quindi del periodo bizantino e si trova nelle catacombe di S. Lucia.
E' da aggiungere, che chi sa per quale via sono giunte a Gaeta, certamente per mare, alcune reliquie di s. Marciano di Siracusa, che sono nella cripta o Soccorpo della cattedrale, insieme a quelle di altri sei santi;
esso è venerato come compatrono di Gaeta insieme a s. Erasmo e celebrati in questa città e diocesi il 2 giugno.
Autore: Antonio Borrelli CRIPTA DI SAN MARCIANONel VI secolo il corpo del santo venne traslato in questo sepolcro quando il primitivo ipogeo venne adattato a luogo di culto.
Curiosità è la piccola apertura sopra il sepolcro che consentiva ai fedeli di toccare le relique...
Al centro della pianta vi era l'altare circondato da quattro colonne che in epoca normanna vennerro modificate in pilastri.
In essi furono inglobati i capitelli con i simboli degli Evangelisti e inscrizioni del Vangelo.
A questo periodo risale anche la pavimentazione di cui ancora oggi rimane qualche lembo.
Una tradizione priva di fondamento lega l'altare a luogo dove predicò San Paolo, di passaggio a Siracusa.
La tradizione vuole che l'apostolo Pietro nel 39 d.C. mandò a Siracusa Marziano a predicare il Vangelo; questi radunò i primi cristiani nelle grotte Pelopie di Acradina (antichi tracciati di acquedotti greci, in disuso), proprio accanto alla comunità ebraica siracusana.
Il fatto che la nuova religione riscuotesse notevole successo fra la popolazione, allarmò il Senato, ma furono i Giudei ad uccidere il vescovo nel 68, preoccupati dal fatto che molti loro fratelli si erano convertiti alla nuova fede.
Marziano fu legato alla colonna che ancora oggi è possibile vedere nella cripta e lapidato.
Nella grotta in cui venne sepolto il martire, i cristiani presero .l'abitudine di seppellire i propri morti; furono, in quell'occasione, scavate le catacombe di S. Giovanni.
Durante le sanguinose persecuzioni romane, molti siracusani trovarono orribile morte; fra gli altri: Cresto, il secondo vescovo della città. Lucia, Eugario, Bassiano, Atanasio, Deodata, Fantino (figlioletto di Deodata), Rufino, Marzia, Fabiano, Sebiniano.
Nell'abside del lato nord un loco mostra tracce, ormai poco distinguibili, dell'affresco del V secolo delle due Alessandrine in posizione orante.
Tutte le pareti della cripta mostrano rovinati avanzi di pittura che vanno dal periodo normanno dino al XVII sec.
Inserto Siracusa Sole 24 Ore