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Ciane e Anapo

Discussioni sul patrimonio storico/culturale di questa importante provincia ricca d'arte

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Ciane e Anapo

Messaggiodi acid il 14 giu 2007 18:15

Qualcuno conosce bene questa leggenda?

Perchè, secondo la tradizione, i fiumi Ciane e Anapo scorrono paralleli e ad un certo punto riunificano le loro acque riversandosi, con un'unica foce, nel Porto Grande di Siracusa?

Sempre secondo il mito, da cosa deriverebbe la forma circolare della “Testa di Prisma", ovvero la sorgente?

La dolce e gentile Ciane non poteva farsi gli affaracci suoi, piuttosto che aiutare Proserpina? :roll:

La descrizione della trasformazione della ninfa raccontata da Ovidio nelle "Metamorfosi" mi interesserebbe più che altro reperire! :wink:

Se passate di là e osservate tra i papiri il ricongiungersi dei due letti, fate un attimo di silenzio, non siate troppo invadenti, lasciate in pace quei due sfortunati innamorati... :lol:
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Messaggiodi Evaluna il 15 giu 2007 09:37

Ciane e Anapo


La leggenda legata ai fiumi Ciane e Anapo, il cui corso si unifica nel tratto finale per riversarsi in una foce unica nel Porto Grande di Siracusa, si ricollega al mito di Persefone (Proserpina per i Romani) e del suo rapimento ad opera di Ade (Plutone).

Persefone, figlia di Zeus (Giove) e di Demetra (Cerere), dea della vegetazione e dell'agricoltura, era intenta a cogliere fiori insieme ad alcune ninfe presso le rive del lago di Pergusa (vicino ad Enna).

Improvvisamente, dal suo regno sotterraneo con il suo cocchio sbucò fuori Ade, innamorato della fanciulla, che, per non perdere tempo in corteggiamenti e, soprattutto, per evitare di chiedere la mano di Persefone a quel presuntuoso di suo fratello Zeus, aveva pensato bene di rapirla. Dopo un'iniziale momento di sbigottimento, tra le urla della povera Persefone ghermita dal tristo figuro, l'unica dei presenti che ebbe il coraggio di reagire fu la ninfa Ciane, che si aggrappò al cocchio nel tentativo disperato (e inutile) di trattenerlo mentre stava per sprofondare nuovamente sottoterra in direzione dell'Averno.

Il dio, incollerito, la percosse col suo scettro biforcuto, trasformandola in una doppia sorgente dalle acque color turchino (cyanos in Greco vuol dire appunto turchino).

Il giovane Anapo, innamorato della ninfa, vistasi improvvisamente liquefarsi la fidanzata, non trovò di meglio che imitare il dio fluviale Alfeo e fu trasformato nel fiume omonimo che ancor oggi, dopo aver ricevuto le acque del fiume Ciane, si versa nel Porto Grande.


Cosa ne fu di Persefone? Si narra che Zeus convinse il perfido fratello a trattenerla nell'Ade solo per quattro mesi all'anno (e sono quelli in cui la madre Demetra, adirata, ci manda l'inverno), mentre nei restanti otto mesi, per la gioia della sua mammina (e per nostra fortuna) Persefone ritorna sulla terra insieme ai mesi primaverili, estivi e autunnali.



:roll: :roll: :roll:


OVIDIO - METAMORFOSI - LIBRO V.

Non lontano dalle mura di Enna c'è un lago dalle acque profonde,
che ha nome Pergo: neppure il Caìstro nel fluire
della sua corrente sente cantare tanti cigni.

Un bosco fa corona alle sue acque, cingendole da ogni lato,
e con le fronde, come un velo, filtra le vampe del sole.
Frescura dona il fogliame, fiori accesi l'umidità del suolo:
una primavera eterna.

In questo bosco Proserpina
si divertiva a cogliere viole o candidi gigli,
ne riempiva con fanciullesco zelo dei cestelli e i lembi
della veste, gareggiando con le compagne a chi più ne coglieva,
quando in un lampo Plutone la vide, se ne invaghì e la rapì:
tanto precipitosa fu quella passione.

Atterrita la dea invocava con voce accorata la madre e le compagne,
ma più la madre; e poiché aveva strappato il lembo inferiore
della veste, questa s'allentò e i fiori raccolti caddero a terra:
tanto era il candore di quella giovane, che nel suo cuore
di vergine anche la perdita dei fiori le causò dolore.

Il rapitore lanciò il cocchio, incitando i cavalli,
chiamandoli per nome, agitando sul loro collo
e sulle criniere le briglie dal fosco colore della ruggine;
passò veloce sul lago profondo, sugli stagni dei Palìci
che esalano zolfo e ribollono dalle fessure del fondale,
e là, dove i Bacchìadi, originari di Corinto che si specchia
in due mari, eressero le loro mura tra due insenature.

Tra le fonti Cìane e Aretusa Pisea c'è un tratto di mare,
che si restringe, racchiuso com'è tra due strette lingue di terra:
qui, notissima fra le ninfe di Sicilia,
viveva Cìane e da lei prese nome anche quella laguna.
Dai flutti emerse la ninfa sino alla vita,
riconobbe la dea: "Non andrete lontano," disse;
"genero di Cerere non puoi essere, se lei non acconsente:
chiederla tu dovevi, non rapirla. Se mi è lecito
paragonare grande e piccolo, anch'io fui da Anapi amata,
ma fui sua sposa dopo che ne fui pregata, non terrorizzata".
Così disse, e allargando le braccia cercò
di fermarli.

Il figlio di Saturno non trattenne più la sua rabbia:
aizzando i terribili cavalli, brandisce con tutto il vigore
del braccio lo scettro regale e l'immerge nelle profondità
dei gorghi: a quel colpo un varco sino al Tartaro si aprì nella terra
e il cocchio sprofondò nella voragine scomparendo alla vista.

Addolorata per il rapimento della dea e per l'oltraggio
inferto alla fonte, Cìane ammutolì serrando nel proprio cuore
l'inconsolabile ferita: tutta in lacrime si strusse
e si dissolse in quelle acque delle quali una divinità
insigne era stata innanzi.

Avresti visto snervarsi le sue membra,
le ossa flettersi, le unghie perdere durezza;
e per prime si sciolsero le parti più sottili:
i capelli color del mare, le dita, i piedi e le gambe
(basta un attimo per mutare in acque gelide
l'esilità delle membra). Poi furono le spalle, il dorso, i fianchi,
il petto ad andarsene, svanendo in rivoli evanescenti;
infine in luogo del sangue vivo penetra l'acqua nelle vene
in dissoluzione e nulla più rimane che si possa afferrare.

Intanto Cerere, angosciata, in ogni terra,
in ogni mare cercava invano la figlia.


:wink:
Ultima modifica di Evaluna su 15 giu 2007 13:03, modificato 2 volte in totale.
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Messaggiodi acid il 15 giu 2007 11:21

[.accordo.] Capitano! Ottima ricerca! :wink:

E' in questo ambiente favoloso che, da sempre, crescono i papiri originali dell'Egitto.

Magari qualche volta faremo anche una ricerca sui papiri.. :wink:
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Messaggiodi Evaluna il 15 giu 2007 11:53

8) Grazie Collega ! [.accordo.] [.sorrisosplendente.]

Ho letto tutto d'un fiato e più volte "Le Metamorfosi" di Ovidio e ho sempre "scoperto" nuovi ed interessanti orizzonti. :roll:

Mi piace moltissimo la mitologia sia quella greca e romana che quella egizia e di tutte le civiltà del bacino del Mediterraneo. Sono attirata anche dai miti indiani ma...ci vuole molta pazienza ed attenzione per "sbrogliare" tutti i racconti di dei, geni, principi, ecc...dell'India. 8O :P

Per quel che riguarda il papiro... :roll: :roll: :roll: apri un topic e vediamo che ne esce fuori... :roll: [.educato.]


Ooops... :oops: ci ha pensato già qualcun altro... [.fischiettare.] Bravooo Corradoooom [.applauso.] [.ovazione]
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