I gemelli del Santuario

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Sapevate che esiste nel mondo una struttura quasi gemella al nostro Santuario della Madonna delle Lacrime ?
Io non lo sapevo, l'ho appreso leggendo un articolo pubblicato su La Sicilia di qualche giorno fa.
Per l'esattezza l'articolo dice che il Santuario ha 2 gemelli. Su internet si trovano le foto inequivocabili, la somiglianza è impressionante, una curiosa similitudine tra queste monumentali strutture conoidi.
Le strutture si trovano in Kurdistan ed è la notevole distanza tra la martoriata regione mediorientale e il nostro Paese a suscitare ancora più curiosità considerando le sensibili differenze di stile nell’architettura.
Certo non sono proprio uguali ma colpisce la forma che ricorda gli uni agli altri seppur l’altezza, almeno osservando attentamente le proporzioni, sembra essere ben diversa se confrontata con i 74 metri del santuario siracusano. Simili, inoltre, le destinazioni di utilizzo dei monumenti. Quelli del Kurdistan sembrano essere anch’essi destinati a luogo di culto ma per una religione diversa.

Questo è il nostro Santuario


E questi sono i 2 "gemelli" del Kurdistan

(foto tratte dal quotidiano La Sicilia)

Quest'altra foto invece l'ho trovata, dopo qualche ricerca in internet, su un sito dell'Unesco

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Uffa alloora non è proprio "originale"!!

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Originariamente, la forma del Santuario doveva richiamare alla memoria l'immagine della "lacrima" della Madonna.

Il progetto è sempre stato esposto, come modellino, all'interno della Cripta ancor prima che il resto della chiesa venisse edificato.

Certo... uhm... che la somiglianza con gli edifici del Kurdistan è notevole...
Che l'architetto del Santuario si sia ispirato a questi ultimi per realizzare la struttura ?!

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Sarebbe interessante capire quale struttura è nata prima e quali invece hanno "copiato". Magari il progettista era appena tornato da una vacanza e gli era rimasto impresso ciò che ha visto

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Non si ha una precisa conoscenza sulle provenienze stilistiche della fisionomia dei monumenti, tuttavia si può azzardare l’ipotesi che le edificazioni sono il frutto della caratteristica curda ma con inserimenti che si possono far risalire alla regione, ovvero ricadente nei territori della Turchia, della Siria, dell’Armenia, dell’Iran e dell’Iraq e che oggi, a fatica, ancora ricerca l’indipendenza nonostante il trattato di Sèvres del 1920, sottoscritto anche dalle potenze vincitrici della prima guerra mondiale, che prevedeva l’indipendenza dello Stato Curdo, e mai applicato.