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LA MOSTRA: "L'Annunciazione di Antonello da Messina

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LA MOSTRA: "L'Annunciazione di Antonello da Messina

Messaggiodi acid il 16 dic 2008 00:06

Dopo anni di ''cura'' il capolavoro del Maestro siciliano ritorna a casa propria.

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Il restauro parzialmente integrativo dell'Annunciazione di Antonello da Messina, ritornata in Sicilia nella sede di Palazzo Bellomo a Siracusa, viene presentato al pubblico ben sapendo che non si tratta del semplice restauro di un'opera straordinaria di uno dei più grandi artisti italiani, ma di una coraggiosa sperimentazione che, invece di accettare supinamente posizioni preordinate e ormai consolidate sulla base di rigidi criteri scientifici e qualitativi, ha voluto restituire al pubblico un'emozione che non sarebbe stata possibile senza osare un'operazione da molti ritenuta prima d'ora "impossibile".

La presentazione avverrà in due momenti:
Il primo domani a Palermo (martedì 16 dicembre) presso l'Albergo delle Povere, dove verrà illustrato il processo di restauro e il volume relativo, seguito da conferenza stampa.

Successivamente, il 23 dicembre, verrà inaugurata la mostra a Siracusa, presso l'ex Convento del Ritiro in via Mirabella ad Ortigia, sede provvisoria del Museo Bellomo.
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Il pregevole dipinto sarà esposto dal 23 dicembre 2008 al 3 maggio 2009 nei locali del settecentesco Convento del Ritiro (via Mirabella 31 - con orario dal martedì alla domenica 9-19.00), nel magico scrigno ricco di storia e tesori artistici dell'isola di Ortigia.

La mostra sarà l'occasione per ammirare per la prima volta l'Annunciazione dopo il restauro effettuato dall'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ex Istituto Centrale per il Restauro), in collaborazione con l'Assessorato Beni Culturali, Ambientali e P.I. della Regione Siciliana e la Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa. Il dipinto, infatti, a seguito del restauro è stato solo esposto per pochi giorni a fine aprile a Roma nella Sala delle Navi del Complesso Monumentale di S. Michele a Ripa Grande, in occasione dell'esposizione intitolata "Antonello, Annunciazione: il restauro. Omaggio a Cesare Brandi".
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Il dipinto e i restauri: la storia
L'opera era stata commissionata all'artista siciliano nell'agosto 1474 da Giuliano Maniuni per la chiesa della SS. Annunziata di Palazzolo Acreide (nel Siracusano) e terminata entro il dicembre dello stesso anno.
Della sua paternità si era persa memoria fino alla seconda metà dell'Ottocento, quando alcuni studiosi locali cominciarono ad avanzare l'attribuzione ad Antonello, confermata nel 1903 dalla scoperta del documento di commissione. Nonostante le sollecitazioni di studiosi quali Adolfo e Lionello Venturi soltanto nel 1907 lo Stato riuscì ad acquistare l'opera, destinandola al Museo archeologico di Siracusa e sottraendola così al gravissimo degrado da cui era stata coinvolta. Tanto grave che il grande restauratore Luigi Cavenaghi dovette procedere alla rimozione della pellicola pittorica dal suo supporto in legno, ormai fratturato e fradicio per l'umidità, e applicarla su una tela: operazione comunque traumatica, anche se condotta nel migliore dei modi. Infatti, a distanza di poco più di 20 anni, nel 1936, il dipinto fu inviato al Regio Gabinetto dei restauri degli Uffizi a Firenze, dove il restauratore Augusto Vermehren curò la riadesione della pellicola pittorica al supporto e approfondì la prudente pulitura del Cavenaghi rimuovendo anche le integrazioni pittoriche fatte da questi.
Di fronte alle insoddisfacenti soluzioni proposte dal restauratore per la reintegrazione delle lacune il Ministro dell'Educazione Nazionale ne dispose, nel 1942, il trasporto all'appena costituito Istituto centrale del restauro, dove venne data al problema una soluzione provvisoria, perché - come Brandi stesso afferma nel cataloghino della mostra, in ordine di tempo la prima al mondo di opere d'arte restaurate, e nella Teoria del restauro - non aveva ancora messo a punto la ben nota metodologia della reintegrazione delle lacune e le conseguenti tecniche del tratteggio e dello abbassamento ottico-tonale, come avverrà dopo la fine della guerra.
Un successivo intervento essenzialmente conservativo venne effettuato sull'opera nel 1986-87 dal restauratore Ernesto Geraci sotto la guida di Gioacchino Barbera.

Rimanendo ancora in sospeso il problema delle lacune, in occasione della mostra di Antonello alle Scuderie del Quirinale, Vera Greco, già Direttore della Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, dove dal 1940 l'opera viene conservata, propone all'Istituto di occuparsene.
Nell'ambito di una Giornata di studio nel maggio 2006 - per il 100° anniversario della nascita di Cesare Brandi - Giuseppe Basile, Costanza Mora, Beatrice Provinciali e Albertina Soavi, a nome dell'Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, hanno illustrato un'ipotesi virtuale di reintegrazione delle lacune in tre fasi successive di avanzamento: dal semplice abbassamento ottico-tonale alla chiusura delle lacune più semplici alla soluzione delle lacune più problematiche (ma sempre nell'ambito della ricostruibilità), con lo scopo di restituire alla fruizione l'opera soprattutto nella sua complessa struttura spaziale e cromatico-luminosa.
Alla luce di questa ipotesi, approvata dagli specialisti presenti, si è proceduto, dopo avere sottoposto il dipinto a indagini scientifiche volte a controllare le condizioni della tela e del telaio (scanner laser, misure reologiche), a caratterizzare i materiali costitutivi e le loro condizioni (identificazione specie legnose e struttura tela, indagini RX, IR, XRF, colorimetria, rilievo laser 3D, caratterizzazione in differenti bande di frequenza), a prevedere idonee condizioni di conservazione (microclima, sorgenti luminose) nell'ambiente espositivo abituale.

http://www.guidasicilia.it/

INFO [Contatti mostra]
Galleria Regionale di Palazzo Bellomo
Tel. 0931 69511 / Fax 0931 69529
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