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Maggio: Festa del patrocinio di Santa Lucia

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Maggio: Festa del patrocinio di Santa Lucia

Messaggiodi archimede il 05 mag 2006 14:28

Da Sabato 6 Maggio a Domenica 14 Maggio si terrà, per tutta la settimana, la Festa del Patrocinio di Santa Lucia, vergine e martire siracusana.
Vi riporto il programma completo dei festeggiamenti e delle celebrazioni.

Programma Festa del Patrocinio di Santa Lucia
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Messaggiodi archimede il 08 mag 2006 21:51

Grande festa ed entusiamo [.strafelice.] ieri, a Piazza Duomo, per la celebrazione della Festa del Patrocinio, in memoria del miracolo del 1646 quando l’intercessione di Lucia salvò Siracusa dalla carestia [.snack.] .
E' stato un abbraccio lungo e commosso delle migliaia di fedeli, pellegrini e turisti [.preghiera.] I berretti verdi seguiti dalle pie donne hanno trasportato la sacra statua dall’altare al sagrato accolti dagli applausi [.applauso.]

La nostra Patrona è sempre molto amata e seguita dai suoi concittadini.
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Re: Festa del patrocinio di Santa Lucia

Messaggiodi acid il 26 apr 2008 20:12

Il Patrocinio di Santa Lucia
mons. Ottavio Garana

In un libro, che ha avuto molto successo in Austria e in Germania: “Perché piange la Madre di Dio?”, il religioso monfortano Padre Jongen, prima di narrare il prodigio verificatosi in via degli Orti fra la commozione generale dal 29 agosto al 1° settembre 1953, alla ovvia domanda: “perché Siracusa?” ha creduto di rispondere: “Perché Santa Lucia ha pregato la Madonna delle Lacrime affinchè protegga la sua città”.

Veramente nel corso dei secoli la Martire ha manifestato una particolare protezione verso Siracusa attraverso guerre e periodi di pace, catastrofi e rinascite, cadute e trionfi.

Chi desidera notizie più dettagliate, può consultare i nostri storici specialmente il Conte Gaetani e il Parroco Serafino Privitera.

Qui ci limitiamo a due episodi tra i più celebri, uno dei quali, quello del 1646, ha dato origine alla festa del Patrocinio di S. Lucia, che si celebra la prima domenica di maggio.

Il Seicento fu per la Sicilia e per Siracusa in particolare un secolo infausto. Si aprì con la carestia del 1607 e si chiuse col terremoto dell’11 gennaio 1693 che distrusse quasi tutta la città.

“Più infelice del precorso – scrive il Privitera – sorgea per la Sicilia il secolo diciassettesimo. La fame, la pestilenza, i terremoti, la guerra, i popolari tumulti, le ribellioni provocate e spinte dalla durezza del Vicerè e dei Governatori, che non rifinivano dal cercar sempre nuovi modi e pretesti per estorcere denaro, opprimere ed impoverire furono le calamità che continuarono a pesare su l’afflitta Sicilia”.

L’anno 1646 fu particolarmente calamitoso a causa di una grave carestia, aggravatasi per la minore disponibilità di carne in seguito ad una morìa che sitrusse quasi gli armenti bovini. A quei tempi, se il frumento era insufficiente, era invece notevole anche presso il popolo minuto il consumo delle carni perché la pastorizzazione si estendeva a quasi due terzi del territorio dell’Isola.

A Messina e Palermo ci furono tutmulti, Napoli si sollevò con Masaniello.

Regnava dal 1621 Filippo IV di Spagna. Egli in quarant’anni di regno, agitato da continue guerre con la Francia, non fece che smungere la povera Sicilia. Il Parlamento si adunava per chiedere pressanti e grossissimi donativi.

Siracusa era scemata di popolo. Nel censimento del 1653 furono contati 13.557 abitanti. Molte delle più nobili famiglie si erano trasferite a Palermo specialmente, o si erano spente. La massa più numerosa era costituita dai poveri. Molti vivevano lavorando nelle fortificazioni: ma quando i lavori a causa delle pubbliche calamità si interrompevano, allora questi poveri si aggiravano mendicando per le vie della città o stavano a piatire intorno alle chiese e ai conventi, alle case dei nobili, al palazzo di città, al Vescovado.

Nonostante la liberalità del Vescovo mons. Francesco Elia de’ Rossi che aveva distribuito fra i più indigenti seimila scudi, la città era avvilita; si erano consumate le scorte, non c’era speranza di prossimo abbondante raccolto a causa della siccità, non si intravedeva possibilità di pronti soccorsi né dalle altre contrade della Sicilia né dalla Calabria. Ai primi di maggio la costernazione e lo squallore erano al colmo.

Il popolo, come suole avvenire, cominciò a rumoreggiare. Il Vescovo però seppe attutire quel moto col cambiare la disperazione popolare in una ferma fiducia negli aiuti del Cielo. Chiamò il popolo alla preghiera, fece esporre sull’altare maggiore della Cattedrale l’argenteo simulacro di S. Lucia ed indisse otto giorni di suppliche.

Spuntava il giorno 13 magio: un’arcana speranza si insinuava nei cuori. Ed ecco che. Mentre la Cattedrale era gremita per la Messa solenne, una colomba, quasi a lieto presagio, fu vista aleggiare nel Tempio tre o quattro volte finchè si posò sul soglio del Vescovo tra l’ammirazione generale. Quasi all’istante si sparse la notizia che nel porto avevan cercato riparo dei bastimenti carichi di grano e di legumi. La folla si agitò, si commosse ed accertato l’evento gridò al miracolo e giubilando ringraziò la Santa Patrona per sì inaspettato favore. La moribonda città tornò alla vita; sottentro la calma e fu fatto voto dal Senato e dal popolo che ogni anno nella prima domenica di maggio il simulacro di S. Lucia venisse trasportato nella chiesa del suo monastero ed ivi fosse esposto per otto giorni.

Nel 1783 venne dato incarico al pittore senese Marcello Vieri di dipingere a fresco nella volta della Chiesa la storia del prodigio e di tracciare nell’arco un distico latino che dice: “mentre una crudele fame tormenta le viscere della sicula gente, la Protettrice Lucia l’allontana dal suolo natio”.

In un grazioso volumetto in cui il comm. Enrico Mauceri ha saputo ritrarre quasi con lirismo il colore della Siracusa del suo tempo, la festa di S. Lucia di maggio detta anche delle quaglie è così descritta:

Ricorreva la prima domenica di maggio (1878?), l’altra festa di S. Lucia, istituita dopo il miracolo della terribile carestia del 1646, quando apparvero nel porto i legni carichi di grano e di legumi; e mio padre mi condusse nella bella piazza del Duomo, ove la folla ebbra di gioia, si prosternava dinanzi allo scintillante simulacro argenteo della Santa che sostava in quel momento, proprio di fronte al monastero seicentesco dello stesso nome con le colonne tortili e due grandiosi stemmi ai lati, mentre una pioggia di fiori, di quaglie e di colombi si spandeva dall’alto della lunga balconata chiusa da artistica gelosia di ferro, a traverso la quale intravvedevasi il viso delle moniali, poche in confronto di una volta, che li lanciavano nel loro impeto di fede.

L’altro episodio in cui S. Lucia manifestò visibilmente la sua protezione per Siracusa avvenne quasi un secolo dopo, nel 1735.

Al sorgere del secolo XVIII la Sicilia, dopo quasi tre secoli di instabilità politica, ridivenne campo delle altrui battaglie e oggetto di contesa tra le grandi potenze che cercavano, come la Spagna, di conservare o, come la Francia e l’Inghilterra, di equilibrare o conquistare posizioni e influenza nel Mediterraneo.

Nel giro di ventidue anni l’Isola aveva dovuto cambiare tre volte dinastia, passando da Vittorio Amedeo II (Pace di Utrecht, 1713) all’Imperatore d’Austria Carlo VI e finalmente a Carlo III fondatore della Casa Borbone – Due Sicilie.

Siracusa, uscita dal disastro tellurico dell’11 gennaio 1693, protesa in uno sofrzo di ricostruzione in cui gareggiavano Vescovi, Senato e privati, dovette subire la jattura di due terribili assedi nel 1719 e nel 1735.

Era appunto l0anno 1735. La guerra di successione polacca aveva posto la Francia accanto alla Spagna contro Carlo VI, imperatore d’Austria e Re di Sicilia.

Caduta Messina il 31 marzo, il Marchese di Grazia Reale con un esercito di diecimila spagnuoli venne ad espugnare Siracusa, l’ultima piazzaforte che ancora resisteva e, distese le truppe assedianti fra Grottasanta, Panagia e Teracati, fece bloccare la via di Floridia dal brigadiere De Solis e fece deviare le acque di Galermi, che alimentavano i mulini.

All’avvicinarsi delle ostilità il Comandante imperiale marchese Diego Orsini, prevedendo che in caso di bombardamento la popolazione sarebbe stato di impaccio ai difensori, con ripetuti ed imperiosi bandi aveva intimato lo sgombero totale della città e per esigenze belliche aveva fatto spianare interi quartieri alla Maestranza, abbattendo anche la Chiesa e il convento dei Padri di Montesanto.

I poveri siracusani, che ancora ricordavano i disagi dell’assedio del 1719, erano costretti ad abbandonare le case, le masserizie e le provviste, di cui tosto s’impadronivano i 1.500 tedeschi assediati, e si accalcavano alla Marina, donde venivano traghettati alla Maddalena per spargersi poi nelle campagne tra i più gravi disagi. Una povera donna, prossima al parto, dopo aver atteso per un’intera notte all’addiaccio, morì di stenti.

Moltissimo si adoperarono a favore della povera gente l’Arcidiacono D. Ignazio Riggio Saladino, Vicario Generale del Vescovo Matteo Trigona, rimasto bloccato a Palermo, il Rettore del Collegio dei Gesuiti, il parroco di S. Giovannello D. Natale Pisano, il Marchese di torresena. D. Giuseppe Diamanti ed altri ecclesiastici e nobili della città.

In tanta calamità il popolo, il clero, le monache che avevano dovuto abbandonare i monasteri imploravano piangendo la protezione di S. Lucia. Ed ecco si propaga la notizia del suo prodigioso sudore.

Gli ingegnieri spagnoli, che attendevano ai lavori militari, vedendo il tempietto ottagonale del sepolcro di S. Lucia esposto all’offesa delle bombe che sarebbero state lanciate dai baluardi della Città, pensarono con riverenza a premunirlo con ripari. Accompagnati dai Francescani, che ne avevano la custodia, scesero nella Chiesa per fare i rilievi necessari. Mentre gaurdavano l’altare, eretto dinanzi al sepolcro della Martire, i loro occhi si fissarono sulla statua marmorea di S. Lucia, adagiata su due cuscini, scolpita da Gregorio Tedeschi. Con grande loro meraviglia si accorsero che il volto, le mani e i piedi sembravano cosparsi di un umore risplendente, che stillava a gocce. Era il 6 maggio 1735. I religiosi avanzarono l’ipotesi che si trattasse di un effetto della rifrazione della luce; ma gli ingegneri non si appagarono di tale spiegazione e il giorno dopo, 7 maggio, ritornarono sul posto con altri militari e civili. Tutti furono colpiti dalla luce straordinaria, che amanava specialmente dal volto del venerato simulacro, che allora era chiuso da cristalli e collocato sopra l’altare. Rimossi i vetri, fu constatato che la faccia. Le mani e i piedi dell’Effigie della Santa, mandavano un sudore copioso, di cui furono inzuppati parecchi pannolini, mentre le vesti dello stesso simulacro e tutti i marmi dell’altare erano perfettamente asciutti: segno che il sudore non apoteva attribuirsi all’umidità come lo splendore non poteva esse effetto della luce.

Il fenomeno si ripetè per la terza volta il giorno seguente, 8 maggio, tra la commozione di quanti ne furono testimoni, tra i quali era lo stesso Comandante degli Spagnoli, Marchese di Grazia Reale, accorso con molti ufficiali.

Il Privitera scrive che gli ingegneri datisi con pannilini a tergere replicatamente quell’umore, con alta meraviglia vedevano che, per quanto l’asciugassero più copioso tantosto da quelle parti trasudava, mentre il velo, il guanciale e la veste erano affatto asciuttissimi. Sicchè, sorpresi di tanto, benchè persone non tanto facili alle volgari credenze, convennero e accertatamente attestarono essere quello un prodigioso sudore, quasi visibile segno che la Santa Patrona dolorasse dell’imminente travaglio della diletta sua patria.

Cessate le ostilità, ad istanza del Senato e di molti cittadini, il Vicario Riggio nominò una Commissione di teologi e di periti, che, ricevute le deposizioni giurate dei testioni e fatte ripetute osservazioni sul simulacro marmoreo anche quando spirava forte il vento di scirocco, conclusero che il sudore dei giorni 6, 7 e 8 maggio 1735 fu vero, reale e miracoloso.

Il bombardamento ebbe inizio il 17 maggio e si protrasse fino al 30 quando una bomba cadde in casa del Comandante imperiale Marchese Orsini ed egli, grato a S. Lucia della sua incolumità, chiese che gli venisse accordata la capitolazione con l’onore delle armi. La bomba inesplosa fu portata in Duomo e si vede tuttore entro la cappella di S. Lucia.

Il Conte Gaetani, testimone oculare, afferma che in mezzo a tanto fuoco piovuto fra i recnti della città in tale occasione di guerra e di assedio, non vi fu colto né perì alcun cittadino.

Per ringraziamento alla S. Patrona fu istituita una congregazione di persone devote ode mantenere ed accrescere il culto del simulacro prodigioso del Sepolcro.

Gurda video preparativi
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Re: Maggio: Festa del patrocinio di Santa Lucia

Messaggiodi acid il 29 apr 2008 14:00

Ed ecco il programma:
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Programma Completo
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Re: Maggio: Festa del patrocinio di Santa Lucia

Messaggiodi acid il 30 apr 2008 10:46

Ben cinque bande musicali dalla Marina in piazza Duomo eseguiranno brani in onore di Santa Lucia.
Sarà una delle novità della Festa del patrocinio di Santa Lucia insieme alla rievocazione storica del Prodigio del 1646
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Re: Maggio: Festa del patrocinio di Santa Lucia

Messaggiodi Evaluna il 02 mag 2008 19:35

L'appuntamento è a partire da domenica 4 maggio 2008 fino alla successiva per l'ottava.

Un'altra bella occasione per permettere a tutti e soprattutto ai siracusani "emigrati" ( sono in tantissimi quelli che ritornano in città per tale celebrazione ) di rendere omaggio alla nostra Santa Patrona . :wink:
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Re: Maggio: Festa del patrocinio di Santa Lucia

Messaggiodi Orazio il 04 mag 2008 21:53

devo dire che il gemellaggio con Belpasso, dove la santa lucia è patrona come a siracusa ha riscosso un immenso successo, ottima organizzazione, sbandieratori, tamburi e abiti del 1700 hanno fatto cornice alla ben riuscita della festa tutta siracusana.

p.s. commovente il saluto del nostro vescovo alla città, lascia la sua diocesi x altri impegni, lui stesso era visibilmente commosso.
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Re: Maggio: Festa del patrocinio di Santa Lucia

Messaggiodi Evaluna il 08 apr 2009 18:01

    Immagine



    Rievocazione Storica dell'Evento Miracoloso di Santa Lucia durante la carestia del 1646 a Siracusa


    Siracusa
    Domenica 3 maggio 2009
    ore 9.00


    PROGRAMMA :
    Cliccare sopra l'immagine per ingrandirla




    CENNI STORICI :





Fonte : http://www.comune.siracusa.it
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3 Maggio: Regata Storica S.Lucia

Messaggiodi acid il 23 apr 2009 16:41

Si avvicina l'evento.... :mrgreen:
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Re: Maggio: Festa del patrocinio di Santa Lucia

Messaggiodi antoniorandazzo il 23 apr 2009 19:12

Questa credo sia adatta dedicata alla nostra Santa Patrona come mio contributo a tutte le commemorazioni di Maggio
A NOSTRA PATTRUNA
"cu idda a Cristu"
‘N populu aspetta a sciuta o chianu priannu cu firi u Signuruzzu
Quagghi svulazzanu libiri nto celu nta ‘sta ruci maiulina primavera
Fistanti cori ri angili celesti cantunu pi firi e pi spiranzi
‘Nciurati baccuneddi ri luminari sunu apparati
Battagghiunu campani a stormu richiamannu genti e so peri
Mattirizzata vita resi ‘nta strata ro Risortu Cristu
A vigginedda a so genti ‘ncontra scintillanti ‘nta mmantu riali
Vuci ri ‘n populu iauti fino o celu prisentunu a pattruna a l’univessu
Silenziu e lacrimi o passaggiu portunu a Diu richesti
Ognunu a so cruci affira a Idda ranni missaggera ro Signuri
Sarausana ié santuzza nostra
Isata ‘nta ‘st’altari r'ideali vistuta r’argentu ie luci pe nostri chiusi occhi brilla
Pi sempri rinnuvamu u nostru ‘mpegnu gridannu fotti a tuttu u munnu
Sarausana ié Santa Lucia
Quando una menzogna ha già fatto il giro del mondo, la verità deve ancora calzare gli scarponi, ma prima o poi trionfa
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Re: Maggio: Festa del patrocinio di Santa Lucia

Messaggiodi Bodyguard il 23 apr 2010 23:24

Festa del Patrocinio di Santa Lucia,programma dell'edizione 2010

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SABATO 1° MAGGIO - "La Vigilia"

In Duomo:
Ore 11.45: solenne traslazione del Simulacro-Reliquiario di S. Lucia dalla Sua Cappella all'Altare maggiore.
Ore 19.00: solenni Vespri Pontificali officiati da S. E. mons. Giuseppe Costanzo, arcivescovo emerito di Siracusa, e cantati dalla Schola cantorum del Santuario Madonna delle Lacrime (direttore: M° Ivan Manzella).
Ore 21.30: concerto in onore di S. Lucia sul sagrato eseguito dalla banda municipale (direttore: M° Michele Pupillo).


DOMENICA 2 - "Santa Lucia delle Quaglie"

In Duomo:
Ore 08.00: S. Messa.
Ore 10.30: solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da S. E. mons. Calogero Peri OFM, vescovo di Caltagirone, e cantata dalla Schola cantorum della Madonna delle Lacrime; pellegrinaggio dei devoti di S. Lucia di Carlentini (Siracusa).
Ore 12.00: processione delle Sacre Reliquie e del Simulacro-Reliquiario di S. Lucia in piazza del Duomo, dalla Cattedrale alla Chiesa di S. Lucia alla Badia; tradizionale lancio di colombi viaggiatori in onore della S. Patrona (a cura della Società Colombofila Siracusana "Dionisio"); rievocazione storica del prodigio del 1646 (a cura dell'associazione "Gozzo di Marika").


DA LUNEDI 3 A SABATO 8 - "L'Ottavario"

Nella Chiesa di S. Lucia alla Badia:
Tutti i giorni
Venerazione delle Sacre Reliquie e del Simulacro-Reliquiario di S. Lucia, offerta di ceri votivi e omaggi floreali dei devoti dalle ore 8.00 alle 21.30; Ss. Messe alle ore 10.30 e alle 19.00.
Mercoledì 5
Ore 20.00: presentazione del nuovo volume Santa Lucia: sacro e prezioso. Il corredo del simulacro di S. Lucia a Siracusa del dott. Dario Bottaro.
Venerdì 7 - "La Commemorazione Liturgica del Patrocinio di S. Lucia"
Ore 19.00: S. Messa solenne con il Panegirico della S. Patrona.
Ore 20.00: conferenza Il processo a Lucia dell'avv. Antonio Bandiera, presidente della Deputazione della Cappella di S. Lucia.


DOMENICA 9 - "L'Ottava"

Nella Chiesa di S. Lucia alla Badia:
Ore 08.00: S. Messa.
Ore 10.30: solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta da mons. Maurizio Aliotta, vicario generale dell'Arcidiocesi Metropolitana di Siracusa, e cantata dal Coro Giovanile Siracusano (direttore: M° Michele Pupillo); pellegrinaggio dei devoti di S. Lucia di Erchie (Brindisi).
Ore 17.30: S. Messa.
Ore 19.00: processione delle Sacre Reliquie e del Simulacro-Reliquiario di S. Lucia dalla Chiesa della Badia al Duomo, per le vie: Picherali, Castel Maniace, lungomare d'Ortigia, Roma, Teatro, Giudecca, Maestranze, Roma e Minerva.
Ore 21.30 circa: festoso ingresso in Duomo e solenne reposizione delle Reliquie e del Simulacro.

Fonte http://amicisantalucia.blogspot.com/201 ... cinio.html
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