Si è svolta ieri, con qualche settimana di ritardo rispetto alla data prefissata, l'esercitazione complessa security ed anticendio denominata “Aretusa 2006”, organizzata dal Comando della Capitaneria di porto-Guardia costiera. In non ero presente, e non vi nascondo che mi sarebbe piaciuto tantissimo assistere; cercherò di riassumerla in base alle testimonianze e documentazione raccolte.
La scena è di quelle viste chissà quante volte in tv con immagini provenienti dal Medio Oriente o dall’Irak. Nulla di vero, per fortuna, ma a Siracusa si è riprodotta ieri mattina la simulazione di un attacco terroristico, tra gli occhi esterrefatti dei turisti e dei numerosi siracusani, nel piazzale IV novembre.
Lo scenario di intervento si è incentrato su un’esplosione verificatasi a bordo di un’imbarcazione ormeggiata senza autorizzazione dell’autorità marittima. Una volta attraccata alla banchina del porto grande di Siracusa, il natante è colto da un sussulto, seguito da una deflagrazione potente che squassa la tranquillità di Ortigia. In pochi istanti un fumo denso ed irrespirabile si diffonde nell’aria. La forte esplosione ha provocato undici feriti: il potente ordigno ha provocato delle vittime a bordo ma anche tra il personale della Capitaneria di porto, accorso per verificare la posizione del natante, che si scopre in seguito essere occupato da un commando di terroristi. Scattano i soccorsi e la zona viene cinturata in tempi stretti dalla protezione civile e dalle forze dell’ordine.
L’esercitazione ha comportato la parziale attivazione, a cura della Prefettura, del piano provinciale di difesa civile con l’allertamento, oltre che degli enti istituzionali e delle forze di polizia presenti sul territorio, anche di altri organismi.
Sono, infatti coinvolti nell’operazione:
- la funzione sanità con il servizio urgente di emergenza sanitaria 118 per il soccorso medico alle persone per le quali è stato simulato il ferimento;
- il comando provinciale dei vigili del fuoco, per lo spegnimento dell’incendio sviluppatosi a seguito dell’esplosione e per l’intervento della speciale unità Nbcr, che ha avuto il compito di verificare il possibile rilascio nell’aria di sostanze radioattive, batteriologiche e chimiche.
E’ previsto anche l’intervento degli artificieri dei carabinieri, che avranno il compito precipuo di ricercare nella zona interessata di altri eventuali ordigni. La Capitaneria di porto, invece, ha attivato il proprio piano di security portuale e si è occupata parallelamente, del servizio di polizia marittima e dell’intervento dei mezzi dei servizi portuali, come previsto dalla monografia anticendio per il complesso portuale di Siracusa.
L’esercitazione è servita a mettere a punto e verificare nei dettagli la macchina organizzativa della protezione civile, sollecitata per uno specifico intervento di emergenza.
Accidenti.. avrei voluto proprio esserci