di corradom il 28 mar 2007 13:59
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L’ORIGINE DEL SISTEMA SOLARE: una meteorite italiana racconta la nostra storia. In minuscoli diamanti una testimonianza della nebulosa primordiale.
(articolo del quotidiano LA STAMPA, mercoledì 10 gennaio 2001)
Dopo la scoperta alla fine degli anni ottanta di grani presolari nelle meteoriti, c’è stata una vera e propria esplosione negli studi sull’evoluzione della nostra galassia e sulla conseguente formazione del sistema solare. Le prime indicazioni che le meteoriti potessero contenere ‘polvere di stelle’ risalgono al 1964, quando due ricercatori, G.Turner e J.Reynolds, dell’Università della California a Berkeley, notarono alcune anomalie nel contenuto di xenon (Xe), un gas nobile intrappolato in una condrite carbonacea caduta il 15 gennaio 1824 a Renazzo, un villaggio vicino a Ferrara. Fin dalle prime analisi appariva certo che la meteorite conteneva percentuali insolitamente alte degli isotopi più pesanti e leggeri di Xe, che lasciano un’impronta oggi indicata come Xe-HL. A quel tempo si riteneva che le alte temperature del sistema solare potessero cancellare ogni traccia chimica del suo passato, comprese le anomalie di Xe, che viene oggi considerato un ottimo tracciante della presenza di grani presolari nella materia interplanetaria. Solo nel 1987, alcuni ricercatori dell’Università di Chicago, scoprirono che il gas Xe era intrappolato in minuscoli diamanti (di qualche milionesimo di millimetro), costituenti fondamentali di quelli che di lì a poco si sarebbero chiamati grani presolari. Questi grani che pesano meno di un nanogrammo (un miliardesimo di grammo) e sono costituiti di diamanti, carburo di silicio (SiC), grafite e ossidi di alluminio, sono una traccia importante delle fasi finali della vita di alcune stelle - le giganti rosse-, la cui atmosfera relativamente fredda e ricca di carbonio avrebbe permesso la formazione dei grani prima della morte della stella avvenuta per esplosione. Solo un piccolo residuo di polvere e gas di queste stelle è sopravvissuto incontaminato e ben protetto sotto forma di grani all’interno delle meteoriti, soprattutto nelle condriti carbonacee. Dopo quasi due secoli dalla sua scoperta, la meteorite Renazzo, considerata il capofila di un intero gruppo di condriti carbonacee, continua a fornire preziose informazioni, come risulta dagli atti di una serie di congressi tenuti nel 2000 negli Stati Uniti. Innanzitutto, rispetto ad altre più celebri condriti carbonacee come Murchison e Allende ambedue rinvenute nel 1969, Renazzo ha una maggior contenuto di diamanti e un minore apporto di carburo di silicio e grafite all’interno dei grani presolari. Queste caratteristiche indicherebbero una travagliata storia termica del corpo genitore (precursore) della meteorite che ha subìto un riscaldamento più severo di quello dei precursori delle condriti ordinarie. Renazzo appare particolarmente ricca di deuterio (un isotopo dell’idrogeno), da associare alla presenza di molti composti organici e dell’acqua . Un aspetto, questo, che è comune a molte meteoriti primitive e alle polveri interplanetarie (IDP), e che deriva dal frazionamento degli isotopi chimici all’interno di nubi molecolari interstellari.
Come se non bastasse, la meteorite contiene un numero notevole di fasi metalliche e presenta chiari segni di alterazione dovuta alla presenza di acqua. Evidenze spettroscopiche di questo tipo di alterazione sono state osservate in alcuni asteroidi nelle zone più distanti dal Sole. Dal confronto tra gli spettri di riflettività di meteoriti carbonacee e loro possibili precursori, esistono molte similitudini soprattutto nella composizione mineralogica di Renazzo e quella di Pallade, un asteroide di circa 580 chilometri di diametro scoperto dall’astronomo Olbers nel marzo 1802 (il secondo dopo Cerere, scoperto da Piazzi nel 1801).
Dr. Giordano Cevolani,
CNR, Bologna
Curiosità: La meteorite per la sua particolarità è denominata "Tipo RENAZZO" è conosciuta in tutto il mondo.
Si ringrazia per la gentile colloborazione tecnica il
Dr.Giordano Cevolani
Institute ISAO-CNR
(Referente italiano per "Meteore e meteoriti" in planetologia